F1. Crashgate 2008: Felipe Massa chiede giustizia in tribunale, la FIA punta il dito contro la Ferrari

F1. Crashgate 2008: Felipe Massa chiede giustizia in tribunale, la FIA punta il dito contro la Ferrari
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Il “Crashgate” di Singapore 2008 in tribunale: Felipe Massa chiede un risarcimento record e giustizia, ma la FIA punta il dito contro la Ferrari. Tutti i dettagli del caso che scuote la Formula 1
31 ottobre 2025

Se Toto Wolff ha preferito evitare un procedimento giudiziario contro Michael Masi per le vicende nefaste di Abu Dhabi 2021, Felipe Massa non ha voluto che la Federazione la passasse liscia. Non mira a riottenere il titolo del 2008, perso a causa del famigerato “crashgate” di Singapore, ma chiede un cospicuo risarcimento e un’ammissione di colpe senza precedenti nella storia della Formula 1.

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La FIA dovrà ormai abituarsi ai tribunali. In attesa dell’udienza in Francia del 10 novembre, relativa ai presunti brogli delle prossime elezioni denunciati dalla candidata Laura Villars, i legali della Federazione si trovano a Londra per un altro caso. Lo scorso 28 ottobre è infatti iniziato il processo avviato da Felipe Massa riguardo al “crashgate” di Singapore 2008, che gli fece perdere il titolo mondiale a favore di Lewis Hamilton, allora in McLaren.

Protagonisti davanti al tribunale britannico sono la FIA e la FOM – Formula One Management, ora sotto la guida di Stefano Domenicali in qualità di CEO e Presidente della F1 sotto Liberty Media. La richiesta di Massa non è quella di riottenere il titolo perso nel 2008 – per farlo la Federazione avrebbe dovuto annullare gli esiti del Gran Premio di Singapore ai tempi – ma di ottenere un risarcimento, sia morale che economico. Secondo il pilota brasiliano, la Formula 1, allora sotto la gestione di Max Mosley come presidente FIA e Bernie Ecclestone come presidente FOM, era a conoscenza dell’incidente volontario di Nelson Piquet Jr durante la gara di Singapore, che condizionò l’esito finale del mondiale.

Ferrari, GP Singapore 2008
Ferrari, GP Singapore 2008 ANSA

Il risarcimento economico richiesto da Massa potrebbe raggiungere la cifra record di 82 milioni di dollari. Sul piano morale, invece, il pilota chiede che la Federazione rilasci una dichiarazione ufficiale ammettendo di aver violato le regole e di aver insabbiato il caso, accettando un risultato illegittimo. Per difendersi, la FIA ha pubblicato una nota in cui espone le proprie motivazioni: “La richiesta del signor Massa è tanto tortuosa quanto eccessivamente ambiziosa. Il plurimilionario cittadino e residente brasiliano ha presentato una richiesta di risarcimento in questa giurisdizione dell’Inghilterra e del Galles basata su una presunta violazione del regolamento sovranazionale della FIA, un’organizzazione sportiva internazionale privata con sede in Francia, in relazione agli eventi verificatisi durante e intorno al Gran Premio di Formula 1 di Singapore oltre 17 anni fa, il 28 settembre 2008”, si legge nella nota diffusa da RacingNews365.

La Federazione ha inoltre sottolineato il ruolo del team di Maranello nella gestione della situazione all’epoca: “La richiesta di risarcimento del signor Massa trascura palesemente una serie di errori commessi da lui stesso o dal suo team, la Ferrari, durante il GP di Singapore e in altri GP, che hanno contribuito al suo secondo posto nella classifica generale del Campionato Piloti di quella stagione”. In questo modo, la FIA cerca di far ricadere la responsabilità del risultato finale sulla Scuderia. Si attendono sviluppi.

Felipe Massa e il suo legale in tribunale a Londra
Felipe Massa e il suo legale in tribunale a Londra ANSA
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