Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La stagione 2025 di Formula 1 è andata in archivio segnando uno straordinario debutto per il giovane Andrea Kimi Antonelli. Un’annata caratterizzata da alti e bassi che hanno messo in evidenza un talento puro, ancora in fase di crescita. La velocità non è mai stata un suo problema; da affinare restano la costanza e la capacità di interpretare al meglio le diverse condizioni della pista. Nulla di sorprendente per un pilota come lui, che ha contribuito all’obiettivo centrato dalla Mercedes: il secondo posto nel Campionato Costruttori.
Ora è tempo di una pausa prima del 2026, ma non troppo lontano dai motori. La bandiera a scacchi di Abu Dhabi è stata sventolata poco più di una settimana fa: la stagione 2025 di Formula 1 si è conclusa e per Andrea Kimi Antonelli è arrivato il momento di tirare le somme del suo primo anno da pilota titolare. Un bilancio positivo, nonostante le difficoltà incontrate nella parte centrale della stagione.
Le ragioni sono essenzialmente due: da un lato l’errore tecnico della Mercedes con l’introduzione della nuova sospensione posteriore da Imola in poi — successivamente sostituita con la vecchia versione in Ungheria —, dall’altro il processo di adattamento di Antonelli sui tracciati a lui più familiari, soprattutto quelli europei. Curiosamente, il bolognese ha mostrato buone prestazioni anche su piste a lui sconosciute, come Miami, Canada e Brasile, dove ha saputo esprimersi al meglio pur senza riferimenti.
A Brackley ci sarà molto da analizzare durante la pausa invernale per preparare al meglio la prossima stagione — quella che conterà davvero, poiché Antonelli avrà alle spalle un anno di esperienza e potenzialmente uno dei migliori motori della griglia nel 2026.
Prima però di concentrarsi completamente su ciò che lo attende insieme alla Mercedes, il giovane pilota si sta concedendo qualche giorno di relax, anche se non troppo distante dal mondo dei motori. Volato in Inghilterra, dove si trova la sede del team di Toto Wolff (mentre quest’ultimo era a Napoli), Antonelli si è recato in incognito presso una nota pista di kart a Milton Keynes.
Seguendo l’esempio del suo “mentore” Max Verstappen — che fece parlare di sé per la sua parentesi in GT3 al Nürburgring, inizialmente sotto falso nome come Franz Hermann — Antonelli è sceso in pista in anonimato con lo pseudonimo di Henry Shovlin. Un nome tutt’altro che casuale, visto che Shovlin è il cognome di Andrew, direttore tecnico della Mercedes.
Il diciannovenne ha partecipato al briefing pre-gara e poi è sceso in pista senza rivelare la propria identità, finché non ha iniziato a girare con tre secondi di vantaggio al giro rispetto a chiunque altro. Un chiaro indizio che sotto quel casco non si nascondeva un pilota qualunque, soprattutto considerando le condizioni difficili: asfalto bagnato e temperature molto basse.
Quando si è tolto il casco, la sua identità è stata svelata, lasciando senza parole i presenti al circuito Daytona di Milton Keynes. Antonelli ha fatto segnare un miglior tempo di 1:24.5 sul bagnato, battendo il precedente record — ottenuto in condizioni analoghe — di Alexander Albon, pilota esperto di Formula 1 e attualmente in forza alla Williams.
Tuttavia, il tempo di Antonelli resta comunque più alto rispetto a quelli di Yuki Tsunoda e Isack Hadjar, che avevano girato in condizioni di pista ideali.