Non solo F1, Max Verstappen è una leggenda nel GT: così ha dominato al Nürburgring al debutto con una Ferrari 296

Non solo F1, Max Verstappen è una leggenda nel GT: così ha dominato al Nürburgring al debutto con una Ferrari 296
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Non più solo F1: al volante della Ferrari 296 GT3, Max Verstappen ha dimostrato ancora una volta di essere un talento senza confini, dominando il Nürburgring al suo primo assaggio ufficiale in gara di GT3. Un debutto da leggenda
27 settembre 2025

Ancora lui. Un sogno che sta piano piano diventando realtà, e non certo nel modo più semplice: d’altronde, non è il suo stile. Se si partecipa, lo si fa per vincere. Lo ha dimostrato ancora una volta oggi, alle 12:00 in punto, con il via della 4 Ore del Nürburgring, nona prova della Nürburgring Langstrecken-Serie. Max Verstappen non era in pista soltanto per debuttare al volante di una GT3 – nello specifico una Ferrari 296 GT3 – ma per scrivere il proprio nome anche sull’albo d’oro del Nordschleife.

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Il fitto calendario di Formula 1 non è stato un ostacolo per l’olandese. Nel weekend di pausa successivo alla vittoria di Monza, Verstappen si è recato all’“Inferno Verde” per ottenere la licenza necessaria a correre con una GT3. Il piano era chiaro: ottenere l’idoneità, per poi tornare al Nürburgring dopo Baku – dove ha centrato un altro successo riducendo il distacco dalla McLaren – e gareggiare con la Ferrari 296 GT3 del team svizzero Emil Frey Racing, da anni sostenuto da Verstappen.com. E, come sempre, l’obiettivo non poteva che essere uno: vincere.

Il campione Red Bull, con il logo della squadra di Milton Keynes presente anche sulla livrea della Ferrari, ha preso parte alle qualifiche del mattino, centrando il terzo tempo. Stava migliorando nell’ultimo giro, approfittando di una pista che si stava asciugando dalla fitta nebbia tedesca, ma il traffico lo ha relegato in seconda fila.

Nessun problema: già nel primo giro di gara, Verstappen è passato da terzo a primo con un sorpasso da fuoriclasse, degno di un quattro volte campione del mondo. Ha poi condotto un primo stint impeccabile per gestione e ritmo. Correre su un tracciato insidioso come il Nürburgring non è mai semplice; farlo in mezzo a oltre 110 vetture, di cui molte più lente, lo è ancora meno. Eppure, l’olandese ha imposto la sua legge con giri veloci in sequenza, costruendo un margine di quasi 20 secondi. Perfetta anche l’esecuzione del primo pit stop, cui ha fatto seguito un secondo stint di grande solidità, prima di cedere il volante al compagno Christopher Lulham.

Il giovane inglese, 22 anni, spesso compagno di Verstappen anche al simulatore, ha gestito le ultime due ore con grande lucidità, tenendo a bada gli avversari e tagliando il traguardo con 24”496 di vantaggio sulla Ford Mustang-Haupt #9 di Mardenborough, Fetzer e Scherer. Un risultato che certifica la forza del duo e la serietà del progetto, che va ben oltre la semplice “gara di contorno” in un calendario fitto di F1.

Un ruolo fondamentale, in questa crescita parallela al Mondiale di Formula 1, lo gioca anche il simulatore. Da sempre grande appassionato, Verstappen dedica molte ore al lavoro virtuale, affinando riflessi, precisione e capacità di lettura in condizioni estreme. Non è un caso che proprio grazie al simulatore abbia saputo gestire al meglio anche situazioni delicate, come le qualifiche di Baku della scorsa settimana, dove l’aderenza era al limite e le bandiere rosse dietro l'angolo. Questo allenamento costante gli permette non solo di restare sempre pronto in F1, ma anche di adattarsi rapidamente a qualsiasi vettura e condizione di pista, come ha dimostrato al volante della GT3 sul Nordschleife.

Al tempo stesso, emerge la sua anima più purista, profondamente racing. Verstappen non corre per dovere, ma per passione: anche nei weekend liberi dal Circus sceglie di mettersi in gioco su piste leggendarie e in categorie dove il contatto con il pubblico e con i team è più genuino. È questo il lato che più lo affascina del mondo GT, lontano dai riflettori e dalle dinamiche politiche della Formula 1, ma vicino alle radici autentiche del motorsport. Non è un caso che più volte abbia dichiarato di preferire questo tipo di competizioni, dove “si corre per il gusto di correre”, senza pressioni mediatiche o giochi di potere. 

Il successo al Nürburgring ha un valore speciale: il Nordschleife è considerato il tempio dei puristi, una pista che ha scritto la storia del motorsport e che continua a essere banco di prova per costruttori e piloti. È qui che si misura davvero il coraggio, la resistenza e la capacità di adattamento di chi guida. Per Verstappen, vincere al debutto significa dimostrare ancora una volta di non essere solo il dominatore della Formula 1 moderna, ma un pilota totale, capace di primeggiare ovunque.

Con questo successo, Max Verstappen entra ancora una volta nella storia del motorsport. Vincere al debutto ufficiale in GT3 al Nordschleife non è da tutti, ma soprattutto questo trionfo lo avvicina al grande obiettivo: partecipare, e magari vincere, la 24 Ore del Nürburgring. Un sogno che, conoscendo la sua determinazione, sembra ormai soltanto questione di tempo. Perché al di là dei numeri e dei record in Formula 1, Verstappen continua a dimostrare di essere prima di tutto un pilota puro, capace di mettersi in gioco ovunque ci sia una pista. Non per dovere, non per marketing, ma per quella passione autentica che lo spinge a correre sempre, ovunque e comunque. Ed è questo che rende ancora più speciale il suo percorso: l’essere campione del mondo in F1 senza mai dimenticare l’essenza delle corse.

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