F1. “Avremmo potuto gestirlo meglio”: la Mercedes fa autocritica sullo scambio tra Russell e Antonelli

F1. “Avremmo potuto gestirlo meglio”: la Mercedes fa autocritica sullo scambio tra Russell e Antonelli
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La Mercedes ammette di non avere gestito al meglio lo scambio tra George Russell e Andrea Kimi Antonelli nel Gran Premio del Messico 2025 di Formula 1
30 ottobre 2025

La Mercedes nel Gran Premio del Messico 2025 di Formula 1 si è resa protagonista di uno scambio di posizioni tra i suoi piloti che non ha sortito l’effetto sperato. Dietro l’insistenza di George Russell, convinto di avere molto più ritmo di Andrea Kimi Antonelli e di poterlo sfruttare per sorpassare Ollie Bearman, il team ha dato l’ok a un avvicendamento che non solo non ha portato al sorpasso di Russell su Bearman, ma ha finito per avvantaggiare anche Oscar Piastri, alle spalle di entrambe le Mercedes prima dello swap. 

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“Era una situazione complessa – riconosce il Team Representative della Mercedes, Bradley Lord, nel consueto debriefing post GP della Mercedes -. Kimi stava guidando in modo da gestire le gomme per effettuare una singola sosta, come da nostre indicazioni. George, messo sotto pressione da Piastri, si è ovviamente avvicinato a Kimi, che stava aspettando che le gomme di Bearman degradassero abbastanza per attaccarlo o che, in alternativa, si procedesse con un undercut qualora fossimo stati in grado di passare a una strategia a due soste”.

“George stava stressando le gomme viaggiando nell’aria sporca, e sentiva di avere il passo necessario a superare Bearman. Come team, l’istinto resta quello di lasciar correre i due piloti, ma ci siamo presi del tempo per decidere il da farsi. Alla fine, abbiamo optato per lo scambio di posizione, ma il ritardo nella scelta ha fatto sì che le cose non funzionassero. Quando George ha passato Kimi, le sue gomme erano ormai lontane dalla loro condizione ottimale e non è stato in grado di passare Bearman”. Ma il problema non era solo legato alle condizioni della gomma. Per stessa ammissione di Lord, il passo non c’era.

“Non ha potuto farlo nemmeno più tardi quando, con pneumatici freschi dopo la seconda sosta, ha avuto un’altra occasione di passarlo. Non eravamo abbastanza veloci perché succedesse. Con la scarsa deportanza e l’ingerenza del fenomeno dell’aria sporca, superare era molto difficile. Era una situazione complessa, e probabilmente non l’abbiamo gestita al meglio. L’insegnamento che ci portiamo a casa è che serve più decisione nello stabilire se mantenere invariate le posizioni o scambiarle, senza aspettare troppo”. Una mancanza di tempestività, questa, che ha fatto sì che la Mercedes subisse il sorpasso nel mondiale Costruttori da parte della Ferrari.

L’unico pilota a compiere dei progressi tra i primi cinque o sei è stato Piastri, e la McLaren aveva un vantaggio di passo tra i tre e i quattro decimi al giro. Noi altri eravamo racchiusi in un decimo. E quando i distacchi sono così ridotti, bisogna sperare in errori o nel fatto che qualcuno si spinga troppo in là con le gomme, con un conseguente crollo delle prestazioni. Ma Bearman e la Haas hanno gestito tutto alla perfezione”. È questo il motivo principale per cui la strategia della Mercedes non avrebbe funzionato neanche se fosse stata perfezionata senza esitazioni.

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