Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La nuova Smart #2 sarà il nuovo modello d’ingresso della gamma Smart, posizionandosi sotto i crossover #1 e #3, il SUV #5 e la futura berlina #6. Una scelta che riporta il marchio alle origini, puntando di nuovo sulla mobilità urbana pura, ma con una base tecnica completamente inedita.
Sotto la carrozzeria della #2 debutta la Electric Compact Architecture (ECA), una piattaforma sviluppata congiuntamente, per la prima volta, dalle due anime del gruppo: Geely in Cina e Mercedes in Europa. Un cambio di approccio significativo rispetto agli altri modelli Smart, finora ingegnerizzati da Geely e semplicemente disegnati a Stoccarda.
Non è un dettaglio secondario: la #2 nasce con un’attenzione particolare al mercato europeo, dove dimensioni ridotte, agilità e facilità di utilizzo nei centri urbani restano requisiti fondamentali. Durante i test, la nuova architettura è stata abbinata a una carrozzeria di terza generazione della Fortwo, una scelta che conferma come le proporzioni resteranno molto simili a quelle del modello uscente.
Il design definitivo non è stato ancora svelato, ma Smart parla apertamente di una “reinvenzione” della Fortwo, con una “nuova identità” firmata Mercedes. Il linguaggio stilistico cambierà, ma non i principi: la #2 manterrà la classica impostazione “wheels at the corners”, con le ruote agli estremi per massimizzare spazio interno e maneggevolezza.
Confermata anche la configurazione tecnica più iconica: due porte, due posti e trazione posteriore, esattamente come la Fortwo. Una scelta che garantisce quelle che Smart definisce le stesse “dinamiche di guida fondamentali”, ovvero raggio di sterzata ridottissimo e massima agilità nel traffico cittadino.
Lo sviluppo di una piattaforma così compatta non è stato semplice né economico. L’amministratore delegato di Smart, Dirk Adelmann, lo ha ammesso chiaramente: per rendere sostenibile l’investimento, serviranno economie di scala. Non a caso, il numero uno del marchio ha lasciato intendere che la ECA potrebbe dare origine anche a un secondo modello, aprendo la porta a un possibile ritorno della Forfour.
Dal punto di vista tecnico, i dettagli restano ancora riservati, ma Adelmann ha anticipato che la piattaforma potrebbe ospitare anche una configurazione a doppio motore. La priorità, però, resta l’uso urbano: tra le richieste chiave fatte agli ingegneri c’è un raggio di sterzata estremamente ridotto, paragonabile a quello dell’ultima Fortwo, per rendere la #2 davvero pratica nei centri storici europei.
Quando arriverà sul mercato, la Smart #2 sarà una delle auto elettriche più piccole in vendita in Europa, riportando il marchio al ruolo di riferimento nella micromobilità premium. In un momento in cui molte citycar stanno crescendo di dimensioni, Smart sceglie la strada opposta: meno compromessi, più specializzazione.