F1. Ferrari, l’affondo di Arrivabene: “Leclerc sarà campione altrove. Se non hai la macchina, non prendere Hamilton”

F1. Ferrari, l’affondo di Arrivabene: “Leclerc sarà campione altrove. Se non hai la macchina, non prendere Hamilton”
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Dal sogno Hamilton ai dubbi sul futuro: Arrivabene svela cosa non funziona davvero a Maranello e perché Leclerc potrebbe vincere altrove
15 dicembre 2025

Tempo di bilanci in Formula 1 dopo il taglio del traguardo di Abu Dhabi e i test post-stagionali. Tutti i team sono rientrati alle proprie basi per tirare le somme prima delle vacanze e del fitto programma che ci accompagnerà verso il debutto della nuova era tecnica. Ma prima di pensare al futuro, a Maranello bisogna analizzare a fondo cosa non ha funzionato e cosa abbia portato Lewis Hamilton a vivere la sua peggiore annata nel Circus.

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Una situazione decisamente opposta rispetto a quelle che erano le aspettative di inizio anno, quando, dal palco di Piazza Castello, la Ferrari aveva dichiarato apertamente di avere come obiettivo concreto entrambi i titoli. Dopo la volata finale del 2024 con la McLaren per i Costruttori, a Maranello si sperava di poter replicare, forti anche dell’arrivo di un sette volte campione del mondo come Lewis Hamilton. Tuttavia, la realtà ha restituito una fotografia molto diversa, con la Scuderia che ha arrancato per tutta la stagione con una SF-25 incapace di trovare un vero picco prestazionale, eccezion fatta per la Sprint in Cina con il #44. Un bottino magro che si è tradotto in una quarta posizione nei Costruttori, alle spalle di Red Bull, Mercedes e del team di Woking, confermatosi per la seconda volta consecutiva.

Sicuramente non era ciò che Charles Leclerc e Lewis Hamilton si aspettavano dall’ultima annata del ciclo a effetto suolo. Quando questo regolamento fece il suo debutto, la Ferrari sembrava aver compreso cosa funzionasse, cosa no e cosa andasse migliorato. Le prestazioni si erano poi stabilizzate e nel 2024 la squadra aveva compiuto un importante balzo in avanti, salvo poi retrocedere rovinosamente nel 2025. Un andamento anomalo, soprattutto se confrontato con McLaren e Mercedes, che nel lontano 2022 erano partite come fanalini di coda nella top ten e oggi sono rispettivamente Campione e Vicecampione del Mondo. Va sottolineato, però, che in questi anni molto è cambiato a Maranello.

Ferrari GP Abu Dhabi 2025
Ferrari GP Abu Dhabi 2025

Dalla gestione Binotto si è passati a quella Vasseur, e la squadra ha avuto bisogno di tempo per assestarsi e trovare la quadra sperata in vista del nuovo regolamento che debutterà nel 2026. Ma prima ancora dell’era Binotto, a guidare la Scuderia c’era Maurizio Arrivabene, scelto da Sergio Marchionne nel 2014 e confermato fino al 2018. In quel periodo, la Ferrari ottenne tre secondi posti nei Costruttori e due titoli da vicecampione del mondo (2017 e 2018), con un totale di 14 vittorie in tre anni di regno.

Arrivabene conosce dunque molto bene le dinamiche interne del Cavallino Rampante e non ha avuto timore di esporre il suo pensiero sull’arrivo di Hamilton in Ferrari: “Lewis per me non è finito, è ancora competitivo. Però uno come Hamilton te lo metti in casa solo se sei in grado di dargli una monoposto competitiva. Ha bisogno del mezzo giusto per rendere al meglio. Se non ce l’hai, non assumerlo”, ha dichiarato a Leo Turrini sulle pagine del Quotidiano Sportivo.

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton Ferrari

Nel suo periodo a Maranello, Arrivabene ha lavorato a stretto contatto con un altro pluricampione del mondo, Sebastian Vettel. Come il tedesco, anche Hamilton ha voluto esporre tramite dei dossier i propri punti di vista sulla gestione della squadra, sia a livello di esecuzione che di sviluppo della vettura. “Quello che mandava i dossier era Vettel: scriveva, parlava e tutto quanto. Cose utili? No. Non è che ce l’abbia con Sebastian, ma ognuno deve fare il suo lavoro. Da questo punto di vista, il lavoro del pilota non è solo guidare, ma anche contribuire allo sviluppo della monoposto. Se però il pilota si mette a fare l’ingegnere, allora buonanotte al secchio”, ha commentato Arrivabene durante il programma Race Anatomy di Sky dopo l’appuntamento di Abu Dhabi.

Entrando nello specifico delle conoscenze portate da Hamilton dalla Mercedes, l’ex team principal ha aggiunto: “I piloti arrivano in azienda, magari fanno un po’ di simulatore e restano lì per 2-3 giorni, ma hanno solo informazioni di massima su come procede lo sviluppo della macchina. Il diavolo, però, è nei dettagli. Considerate che le oltre 50 mila componenti che formano una F1 si parlano tra loro e devono seguire una logica pazzesca. In questo senso dico che ognuno deve fare il proprio lavoro. Poi, giustamente, una volta messa la macchina a terra, il pilota deve dare indicazioni tali da permettere agli ingegneri di svilupparla al meglio, soprattutto se la vettura ha del potenziale”.

Maurizio Arrivabene, ex team principal della Ferrari, e Sebastian Vettel
Maurizio Arrivabene, ex team principal della Ferrari, e Sebastian Vettel ANSA

Arrivabene: "Leclerc campione del mondo, non so se con Ferrari"

Leclerc l’ho lanciato io in Ferrari nel 2019. È un grandissimo pilota e lo dimostra sempre. Non ho dubbi che un giorno diventerà campione del mondo. Se con la Ferrari non lo so, ma glielo auguro. Di certo, però, il titolo lo vincerà”, ha proseguito al Quotidiano Sportivo. “Seguo sempre con il cuore, è una passione irrinunciabile. Sono dispiaciuto come tutti, so bene quanto sia difficile vincere in F1. Mi astengo dai giudizi su chi c’è adesso”, ha sottolineato Arrivabene, che ha poi voluto lodare il lavoro del team di Woking: “Complimenti a Norris, magari il titolo poteva vincerlo prima, ma è stato bravo nelle fasi decisive. Sottolineo i meriti del team: la McLaren è stata 26 anni senza mondiale Costruttori e 17 senza quello Piloti. Hanno attraversato il deserto ricreando una mentalità positiva. Ho il rimpianto di non aver lavorato con Stella, mi sarebbe piaciuto, ma lasciò l’azienda prima del mio arrivo”.

Charles Leclerc
Charles Leclerc Antoine Truchet
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