Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il sole che tramonta sul deserto del Bahrain e le luci del circuito che si accendono: questo sarà lo sfondo che accompagnerà Jenson Button il prossimo 8 novembre verso il suo ultimo atto. Non sarà solo l’evento conclusivo del FIA WEC 2025, ma anche l’ultima gara di una carriera che ha attraversato più di vent’anni di storia del motorsport, dall’asfalto rovente dei Gran Premi di Formula 1 alle estenuanti ore delle gare endurance.
Ogni curva, ogni rettilineo, ogni sorpasso porta con sé un ricordo. Button ha debuttato in Formula 1 nel 2000 con la Williams, per poi passare a team come Benetton, Renault, BAR e infine Brawn GP, dove nel 2009 ha conquistato il titolo mondiale. Quella stagione è ricordata per la sorprendente ascesa della Brawn GP e per l’eleganza, l’intelligenza e la costanza di guida di Button, che in dieci apparizioni sul podio – sei delle quali vittorie – emerse in un campionato estremamente combattuto. “Correre è stata la mia vita, ma anche la mia scuola di umanità”, ci racconta oggi Button in esclusiva, con un misto di nostalgia e gratitudine.
Dopo aver concluso la carriera a tempo pieno in Formula 1 al termine della stagione 2016 – con un ritorno parziale nel 2017 con la McLaren – Button ha deciso di affrontare nuove sfide nell’endurance. Il suo debutto nel WEC è avvenuto nella stagione 2018-2019 con il team SMP Racing nella classe LMP1; dopo un assaggio della 24 Ore di Le Mans, la seconda in carriera, con la Camaro NASCAR del team Garage 56, Button ha iniziato a vestire i colori del Team Jota, correndo - ancora per poco - a bordo della Cadillac V-Series.R. Questo passaggio ha segnato un cambiamento profondo: non più gare brevi e concentrate, ma maratone, strategie di squadra e gestione della vettura più complessa rispetto alle monoposto di F1.
“Lavorare con i miei compagni di squadra mi ha insegnato molto. Non sono solo le gare a essere intense, ma la collaborazione, l’attenzione al compagno, la responsabilità condivisa che rendono tutto così speciale”, spiega Button. “La macchina è più difficile da guidare: meno deportanza, più peso. Devi percepire tutto, essere parte di un team e capire che la vittoria è un risultato collettivo”. Ogni sorpasso non è più solo un gesto individuale, ma una scelta ponderata, un equilibrio tra velocità e strategia, tra istinto e razionalità. Il WEC gli ha insegnato pazienza, dedizione e il valore del lavoro di squadra, mostrando un lato del motorsport che la F1 raramente lascia emergere.
Rivivere la carriera di Button significa tornare ai momenti iconici: la prima pole, la prima vittoria, i duelli con grandi campioni come Alonso, Hamilton e Vettel, e naturalmente il trionfo iridato del 2009. Ma anche la fatica dei box, le notti insonni, le vetture da conoscere fino all’ultimo bullone. “Ogni curva, ogni sorpasso, ogni vittoria ha contribuito a formare la persona che sono oggi. Correre mi ha insegnato rispetto, pazienza e a celebrare ogni piccolo traguardo”. Per Button, il motorsport non è mai stato solo velocità: è emozione pura, cuore che batte forte, passione condivisa con il team, i tifosi e gli avversari.
L’addio al WEC a tempo pieno non significa addio al volante. Button continuerà a correre, ma con ritmi diversi. “La vita è diventata frenetica, voglio pensare al futuro e trascorrere più tempo con la mia famiglia. Ma la curiosità resta: mi affascinano le corse storiche, la NASCAR… sono sfide diverse, più meccaniche, in cui puoi subito percepire cosa fa la macchina. Mi piace sperimentare”. Oltre alla passione, c’è l’entusiasmo per la tecnologia che trasforma il motorsport. “Il WEC è un laboratorio di innovazione. Costruttori storici e nuovi brand spingono sempre più in là i limiti delle prestazioni. È emozionante vedere come passato e futuro si intreccino, e come marchi iconici come Rolex ne siano testimoni”.
Il Bahrain sarà l’ultimo atto, ma per Button non è la fine. È un momento di celebrazione, di gratitudine, di ricordi che scorrono come un film. Ogni vittoria, ogni delusione, ogni curva affrontata con coraggio ha costruito la leggenda di un pilota capace di reinventarsi, sorprendere e vivere la sua passione fino all’ultimo battito. “Lasciare il motorsport non è facile. Ma sono orgoglioso di ciò che ho fatto, delle persone che ho incontrato, delle lezioni imparate. Il Bahrain sarà l’ultimo giro, ma la passione non finirà mai”. Jenson Button si prepara a scendere in pista un’ultima volta, con il cuore pieno di ricordi e lo sguardo rivolto al futuro. Perché nella vita, come in pista, non conta solo il traguardo: conta il viaggio.