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Il Brasile torna ad abbracciare la Formula 1 in un momento cruciale della stagione: il penultimo weekend Sprint dell’anno, il meteo ballerino e un asfalto in continua evoluzione promettono giorni ad alta tensione. Interlagos, però, non è soltanto una tappa in calendario: è un patrimonio emotivo del Mondiale, una terra di leggende, passione e sorpassi impossibili, dove ogni anno tutto sembra rimescolarsi. Basta chiedere a Max Verstappen, autore lo scorso anno di una rimonta sensazionale dalla diciassettesima alla prima posizione.
Per il Gran Premio di San Paolo 2025, Pirelli ha scelto un approccio più conservativo rispetto al 2024, portando le mescole più dure della gamma: Hard C2, Medium C3 e Soft C4. Un ritorno allo step visto due anni fa, pensato per estendere la vita utile degli pneumatici e offrire una finestra strategica più ampia alla mescola Soft, relegata dodici mesi fa al solo impiego in qualifica. Nella scorsa edizione, infatti, il nuovo asfalto liscio e scivoloso – ma pieno di dossi – aveva stressato a fondo la gamma, generando graining soprattutto al posteriore. La pioggia aveva poi fatto il resto: durante la gara le slick non sono state nemmeno utilizzate.
L’asfalto, un anno dopo, è “invecchiato”. E' infatti aumentato il grip, ma rimangono i sobbalzi tipici di un terreno che non trova stabilità. Per piloti e ingegneri questo significa assetti complicati, finestre termiche difficili da individuare e auto che oscillano al limite dell’aderenza. Ad Interlagos, chi legge meglio l’evoluzione della pista guadagna un vantaggio enorme. A rendere tutto più imprevedibile c’è anche il format Sprint, che riduce drasticamente il tempo per trovare il compromesso giusto: soltanto una sessione di prove libere.
Se i livelli di usura dovessero confermare quelli visti lo scorso anno, potremmo assistere a strategie aggressive sulle soste, con doppio pit-stop che tornerebbe un’opzione sull’asciutto. La variabile meteo resta, come sempre, protagonista: a Interlagos le previsioni sembrano non valere mai fino in fondo, e la pioggia può trasformare la gara in una lotteria tattica. Il circuito dedicato a José Carlos Pace, ispirato a Brooklands, Roosevelt Raceway e Montlhéry, mescola velocità, cambi di direzione e curve in appoggio con un fluido movimento antiorario. È un layout che stressa in modo simmetrico anteriore e posteriore, favorisce i sorpassi e genera facilmente neutralizzazioni con Safety Car e VSC.
La sua posizione nel calendario, inoltre, lo espone a variazioni improvvise di temperatura e precipitazioni, rendendo frequente l’uso delle gomme da bagnato. E quando la pista si bagna, il margine d’errore si riduce a pochi centimetri.