F1, Vijay Mallya perde l'appello contro l'estradizione in India

F1, Vijay Mallya perde l'appello contro l'estradizione in India
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L'ex proprietario della Force India, Vijay Mallya, ha perso l'appello contro l'estradizione in India; nel paese di origine è accusato di frode fiscale e illeciti finanziari
21 aprile 2020

L'ex numero uno della Force India in Formula 1, Vijay Mallya, ha perso l'appello contro l'estradizione in India: Mallya, originario del paese asiatico, è accusato di frode fiscale e illeciti finanziari nella nazione d'origine dopo il crack della compagnia aerea Kingfisher Airlines, occorso nel 2012 a causa di debiti per oltre un miliardo di sterline. Mallya ha ora quattordici giorni di tempo per rivolgersi alla Corte Suprema del Regno Unito; se l'imprenditore indiano decidesse di non procedere, il caso passerebbe nelle mani dell'Home Office, presieduto dal segretario Priti Patel. 

Mallya ha respinto ogni accusa nei suoi confronti e si è sempre detto pronto a ripagare i propri debiti; ipotesi, questa, che viene vista con parecchio scetticismo da parte delle autorità giudiziarie indiane, che sostengono che Mallya non abbia alcuna intenzione di restituire il denaro alle banche. La richiesta di estradizione di Mallya era arrivata dopo il trasferimento, nel marzo del 2016, del magnate nel Regno Unito, dove risiede in pianta stabile da quando gli è stato revocato il passaporto. Mallya fu arrestato dalle autorità britanniche nel 2017, ma fu poi rilasciato su cauzione. 

Mallya entrò in Formula 1 a fine 2007, acquisendo l'allora Spyker e rinominandola Force India: sotto la sua guida, il team ottenne risultati di primo piano nel 2009, con il secondo posto di Giancarlo Fisichella a Spa; in tutto, nella gestione Mallya furono colti sei podi. A metà 2018 la Force India entrò in amministrazione controllata e fu rilevata dal magnate canadese Lawrence Stroll, che con il suo investimento salvò la scuderia, che cambiò nome, diventando Racing Point. Nel 2021, la scuderia diventerà il team ufficiale di Aston Martin. 

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