Fiat: ripartono gli stabilimenti dopo la pausa estiva

Fiat: ripartono gli stabilimenti dopo la pausa estiva
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Riprende gradualmente la produzione negli stabilimenti Fiat, con gli operai che però dovranno affrontare alcuni periodi di cassa integrazione. Bene lo stabilimento Sevel che lavora a pieno ritmo
30 agosto 2012

Non è un periodo facile per i costruttori automobilistici, che stanno scontando più pesantemente di altri comparti industriali gli effetti della crisi economica e finanziaria iniziata nel 2008. Soffrono in modo particolare le Case che hanno la maggior parte degli stabilimenti localizzati nei Paesi più avanzati dell’Europa, dal momento che si trovano nella condizione di dover continuare a mantenere i posti di lavoro, a fronte di un consistente calo delle vendite dovuto alla contrazione della domanda del mercato.

Intanto in Italia, dopo la pausa estiva, hanno ripreso l'attività gli stabilimenti Fiat di Melfi, Sevel e Cassino, mentre a Pomigliano i lavoratori rientreranno lunedì 3 settembre e ai reparti carrozzeria di Mirafiori mercoledì 12. Ad eccezione della Sevel Val di Sangro (Chieti) che lavora a pieno ritmo,  le altre fabbriche non hanno potuto far altro che stabilire nuovi periodi di cassa integrazione per il prossimo futuro.

Nello stabilimento campano di Pomigliano d’Arco, dove attualmente si produce la nuova Panda, lunedì 3 settembre torneranno sulle linee di montaggio 2.150 operai, ma l'ultima settimana di settembre e la prima di ottobre si è stati costretti ad applicare la cassa integrazione.

Nella fabbrica torinese di Mirafiori, che attualmente impiega circa 5.000 dipendenti, si produce l'Alfa Romeo Mito. Il 12 e il 13 lavoreranno gli addetti alla linea della Mito e della Musa, modello che peraltro sta per uscire dalla produzione, mentre in seguito si alternerà lavoro e cassa integrazione secondo le esigenze di mercato.

Negli stabilimenti ex Bertone di Grugliasco, oggi Officine Automobilistiche Grugliasco, dove il Lingotto ha investito 550 milioni di euro, da fine 2012 sarà prodotta la futura Maserati Quattroporte. Questo ha permesso di far rientrare in fabbrica circa 300 lavoratori per realizzare le preserie.

A Cassino invece, dove si producono la Fiat Bravo, la Lancia Delta e l'Alfa Romeo Giulietta, i 4.500 dipendenti tra settembre e ottobre lavoreranno tre giorni a settimana e faranno due giorni di cassa, mentre a Melfi dove viene assemblata la Fiat Punto i 5.500 lavoratori a settembre staranno in cassa integrazione il 3, il 7, il 10, dal 14 al 25 e il 28.

Nello stabilimento Sevel (Chieti) infine, dove vengono prodotti i veicoli commerciali come il Ducato, nati dalla joint venture con il Gruppo PSA, i 6.200 lavoratori lavorano a pieno ritmo, tanto che non è stato necessario provvedere a nemmeno un giorno di cassa integrazione.

Raffaele Apetino, rsa Fim nella newco di Pomigliano ha dichiarato: «E' la crisi di mercato che ci penalizza. C'é bisogno di un intervento serio da parte del Governo che rilanci l'economia, in quanto se quest'ultima è ferma la gente non compra le vetture diventate un superlusso per quello costano tra benzina, assicurazione, e altro.»

Gli fa eco il collega Biagio Trapani, il quale auspica, come la maggior parte dei lavoratori dentro o fuori la newco, che la Fiat assegni la produzione di un nuovo modello per superare le criticità attuali: «Una sola vettura - sottolinea il sindacalista - non basta a saturare l'impianto, anche se dobbiamo sempre fare i conti con il mercato. Il Governo, in tal senso, non dovrebbe restare a guardare che il tutto precipiti.»

Fonte: Ansa

 

 

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