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L’aggiornamento, che sarebbe dovuto arrivare solo a novembre, è stato anticipato dal Ministero per evitare disagi ai cittadini e garantire massima trasparenza. Sono stati così inseriti 368 nuovi Comuni individuati dall’ISTAT nell’ultimo aggiornamento delle aree funzionali urbane, portando il totale complessivo a oltre 2.200 Comuni distribuiti nelle 83 FUA italiane.
Nei giorni scorsi il Codacons aveva segnalato il rischio che molti cittadini potessero restare esclusi dal bonus per via di un elenco non ancora aggiornato delle aree urbane funzionali. Il MASE ha quindi deciso di intervenire subito, integrando la nuova perimetrazione ISTAT e pubblicando immediatamente il nuovo elenco, così da permettere a tutti i potenziali beneficiari di accedere agli incentivi già dalla data di apertura della piattaforma.
Le FUA, acronimo di Functional Urban Area, rappresentano un concetto chiave nella definizione dei territori ammessi agli incentivi. Si tratta di aree composte da una “city” di almeno 50 mila abitanti e dalla relativa zona di pendolarismo, che insieme formano un contesto urbano integrato da un punto di vista economico e sociale.
In base alle regole dell’Ecobonus 2025, la residenza (o la sede legale, nel caso delle imprese) in uno dei Comuni appartenenti a una FUA è requisito fondamentale per poter richiedere l’incentivo per l’acquisto di un’auto elettrica. Il nuovo aggiornamento delle FUA è stato realizzato, spiega il Ministero, attraverso “un lavoro istruttorio congiunto con la Commissione europea, basato sulla matrice di pendolarismo desunta dal Censimento della popolazione 2021 e sui dati demografici più recenti”.
Per sapere se il proprio Comune rientra in una delle aree urbane funzionali, il Ministero ha messo a disposizione un motore di ricerca online sul sito ufficiale dell’Ecobonus, consultabile liberamente da tutti gli utenti (qui il link).
Il MASE ha inoltre voluto chiarire un punto importante: i cittadini e le imprese che risultano residenti o con sede legale nei Comuni già compresi nelle FUA vigenti alla data di pubblicazione del decreto ministeriale 8 agosto 2025, n. 236, mantengono comunque il diritto di accedere al contributo, anche se tali Comuni non dovessero più rientrare nella nuova perimetrazione ISTAT 2021.
In sostanza, il Ministero garantisce continuità e tutela dei diritti già riconosciuti, evitando che aggiornamenti statistici possano penalizzare chi era già incluso. Al tempo stesso, l’ampliamento dell’elenco rappresenta un segnale di apertura e inclusività, volto a rendere l’Ecobonus più equo e capillare sul territorio nazionale.