Incidenti, a giugno crescono le vittime tra i pedoni

Incidenti, a giugno crescono le vittime tra i pedoni
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Nel mese di giugno sono aumentati i decessi tra i pedoni per incidenti stradali. In forte contrazione, invece, il dato del primo semestre 2020: il lockdown ha influito sulla diminuzione delle vittime
8 luglio 2020

Nel mese di giugno, crescono i pedoni vittime di incidenti stradali: stando ai dati dell'Osservatorio Pedoni di ASAPS, in Italia lo scorso mese sono morti 24 pedoni, 17 uomini e 7 donne. Sono dei dati in aumento rispetto a quelli di maggio 2020, quando perirono 15 pedoni. A influire sulla crescita dei decessi è il ritorno alla vita di tutti i giorni dopo l'emergenza Coronavirus. Viene evidenziato in particolare un picco di 12 morti tra il 20 e il 30 giugno. Rispetto a giugno 2018, periodo cui risalgono gli ultimi dati ACI-Istat rilevati, il dato del 2020 è inferiore: all'epoca si registrano 37 decessi. 

La vittima più giovane di giugno 2020 aveva 14 anni; è stata travolta da un automoblista a Roma, poi risultato positivo alle sostanze stupefacenti. I pedoni più anziani sono invece due 87enne, investiti a Milano e ad Iglesias in Sardegna. I dati sono però parziali, visto che nel computo di ACI-Istat verranno conteggiati i decessi avvenuti entro trenta giorni dall'incidente. ASAPS riporta il ricovero in codice rosso di 41 pedoni investiti nel mese di maggio 2020. 

Quanto ai dati del primo semestre, dall'inizio del 2020 sono 125 i pedoni morti sulle strade italiane. Si tratta di una forte contrazione rispetto ai 275 dello stesso periodo del 2018: il lockdown ha chiaramente inciso sulla riduzione delle vittime. Nessun conducente nei 24 sinistri di giugno era in stato di ebbrezza alcolica (rispetto agli 11 morti a gennaio perché il conducente era stato sorpreso in stato di ebbrezza alcolica e a zero a febbraio, e uno solo a marzo, aprile e maggio), uno era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (rispetto ai 2 del mese febbraio), ma sono stati ancora due i casi di pirateria stradale (un 31enne, ma anche un 87enne), un virus che non scompare sulle strade italiane (rispetto ad esempio ai 6 di gennaio).

«ASAPS vuole fornire uno spaccato della sicurezza stradale in tempo reale in Italia, grazie al proprio unico Osservatorio, partendo proprio dall'utente più debole che è il pedone. Siamo tutti pedoni e vedere che i dati dei decessi sono crollati solo grazie alla pandemia non ci fa dormire sonni tranquilli, considerato che il primo mese senza divieti di movimento tra regioni ha visto il ritorno dei decessi in modo preoccupante, anche sulle strisce pedonali. Non possiamo poi dimenticare gli oltre 40 casi di pedoni ora ricoverati  nelle rianimazioni (in un caso a causa di un guidatore di monopattino) o con disabilità permanenti, che rappresentano un altro dato su cui riflettere», ha dichiarato Giordano Biserni, presidente di ASAPS.

«ASAPS non è in grado di comunicare quanti sinistri siano stati causati dalla distrazione, ma quando un automobilista centra in pieno un pedone sulle strisce, luogo “sacro” in materia di sicurezza stradale in tutti gli stati europei, la domanda la poniamo in modo molto forte. Serve perciò una massiccia campagna repressiva contro il cellulare alla guida in questo inizio d'estate, contro gli stakanovisti della messaggistica istantanea alla guida di veicoli, cioè gli utenti più pericolosi sulla strada che annientano gli utenti più deboli, i pedoni», aggiunge Biserni. 

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