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Secondo i dati diffusi da Istat e analizzati con l’Automobile Club d’Italia, lo scorso anno si sono verificati 173.364 incidenti stradali con lesioni a persone, in crescita del 4,1% rispetto al 2023. I feriti sono stati 233.853 (+4,1%), mentre il numero di vittime è rimasto sostanzialmente stabile, con 3.030 decessi, appena lo 0,3% in meno rispetto all’anno precedente.
Un andamento che fotografa un ritorno definitivo della mobilità a livelli pre-pandemici: aumentano gli spostamenti per lavoro, studio e turismo, e con essi, purtroppo, anche i rischi. Rispetto al 2019, infatti, si rileva una diminuzione delle vittime (-4,5%) e dei feriti (-3,1%), ma gli incidenti risultano lievemente in aumento (+0,7%).
L’analisi evidenzia un preoccupante aumento delle vittime tra alcune categorie di utenti della strada. In particolare, sono 830 i motociclisti deceduti, con un incremento del 13,1% rispetto al 2023. Crescono anche i decessi tra gli occupanti di autocarri, saliti a 146 vittime (+30,4%). Tra gli utenti di monopattini elettrici, si contano 23 morti (più 1 pedone coinvolto), rispetto ai 21 dell’anno precedente. I feriti su monopattini salgono a 3.751 (+17,4%).
Al contrario, calano le vittime tra gli automobilisti, scese a 1.252 (-6,0%), e tra i ciclomotoristi (61 morti, -10,3%). In flessione anche i decessi tra i pedoni (470, -3,1%) e tra gli utenti di biciclette, anche elettriche, che si fermano a 185 morti (-12,7%).
Le autostrade si confermano le arterie più critiche: nel 2024 gli incidenti sono aumentati del 6,9%, i feriti del 7,0% e le vittime del 7,1%. Le strade urbane registrano una diminuzione dei decessi del 2,1%, mentre su quelle extraurbane si rileva un lieve incremento (+0,1%).
A livello europeo, i dati non sono più rassicuranti e, nel 2024 nell’UE a 27 si sono contate 20.017 vittime, in calo del 2,2% rispetto al 2023. L’Italia si posiziona al 19° posto in Europa per tasso di mortalità stradale, con 51 morti per milione di abitanti, contro la media europea di 45.
I comportamenti scorretti alla guida restano la principale causa degli incidenti: distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità eccessiva rappresentano complessivamente il 37,8% delle cause accertate, in linea con gli anni precedenti.
Sul fronte delle sanzioni, la velocità elevata è la violazione più punita dopo la sosta vietata, rappresentando il 34% delle infrazioni. In calo le multe per mancato uso delle cinture di sicurezza, mentre crescono quelle per il mancato utilizzo del casco. Ancora alto l’uso improprio dei dispositivi elettronici alla guida. Preoccupano le infrazioni legate alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, in aumento, mentre risultano leggermente in calo quelle per guida in stato di ebbrezza.