L'auto elettrica ora preoccupa l'OPEC

L'auto elettrica ora preoccupa l'OPEC
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Daniele Pizzo
Auto a batterie e motori più efficienti porteranno ad una riduzione di consumi di petrolio. Lo ammettono gli stessi Paesi produttori
8 novembre 2017

Punti chiave

I Paesi esportatori di petrolio riuniti nell'OPEC adesso sono preoccupati di un boom dell'auto elettrica. Lo dice il World Oil Outlook 2017, il report con le previsioni sul mercato del settore oil & gas pubblicato ieri, nel quale si riconosce che la domanda petrolifera in un orizzonte al 2040 potrebbe diminuire con la diffusione dei veicoli elettrici.

Secondo l'OPEC le vendite di EV tra poco più di vent'anni potrebbero raggiungere gli 80 milioni di unità annuali. Altrimenti detto, 3 auto su 5 vendute nel 2040 potrebbero essere elettriche o ibride. Le auto elettriche circolanti nel mondo rappresentano ad oggi solo lo 0,1% della flotta mondiale (circa 2 milioni di unità), ma le stime dei produttori di petrolio indicano che questa quota potrebbe salire fino all'11,6% nel 2040.

Un simile trend impatterebbe inevitabilmente sulle esportazioni del barile di greggio, che scenderebbero di 2,5 milioni al giorno. Ciò è dovuto agli sforzi dei produttori e alle tendenze dettate dalla politica, in particolare nella regione OCSE e in Cina.

«Spinti da generosi sussidi pubblici e da uno sviluppo tecnico crescente, in pochi anni gli EV sono passati dall'essere costosi, poco pratici e non particolarmente gradevoli a rappresentare una valida alternativa per una nicchia di consumatori», ammette l'OPEC.

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