La vita dopo il Coronavirus: ecco perché l'automobile sarà sempre più centrale

La vita dopo il Coronavirus: ecco perché l'automobile sarà sempre più centrale
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  • di Luciano Lombardi
In Cina, le ricerche di mercato prevedono che, tra le ragioni che spingeranno la ripresa del mercato automotive, ci sarà anche quella, per così dire “sanitaria” poiché l'auto rappresenterà sempre di più la soluzione di mobilità più protettiva dagli eventuali contagi, e quindi più sicura
  • di Luciano Lombardi
6 aprile 2020

Attenzione, non stiamo parlando della fisiologica risalita del mercato che tutti ci auspichiamo arrivi dopo essere “guarito” dagli effetti della pandemia.

Parliamo di qualcosa d'altro, di qualcosa di più. Di un nesso causale tra i comportamenti da tenere per ridurre il più possibile le possibilità di contagio, l'automobile e il desiderio di possederne una.

Secondo quanto emerge da diverse ricerche circolate nei giorni scorsi e realizzate su un campione di automobilisti e non cinesi, l'automobile privata è salita in cima alle soluzioni di mobilità ritenute preferite, superando i mezzi pubblici (che in una precedente rilevazione omologa erano al primo posto) e le moto.

La ragione è fin troppo chiara: nel contesto in cui stiamo vivendo, l'auto - dove si può viaggiare da soli - rappresenta una sorta di esoscheletro protettivo dove si può viaggiare senza dover entrare in contatto con altre persone.

A ulteriore conferma della tesi, altre cifre dicono che i due terzi degli intervistati che attualmente non possiedono un veicolo hanno dichiarato di volerne acquistare uno entro i prossimi sei mesi, con una motivazione su tutte: proteggere la propria salute dai rischi di eventuali contagi.

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