Manutenzione stradale, record negativo nei primi mesi del 2017

Manutenzione stradale, record negativo nei primi mesi del 2017
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  • di Automoto.it
Ecco l'indagine periodica condotta dal SITEB (l’Associazione dei costruttori e manutentori di strade) sullo stato di salute delle nostre strade
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10 luglio 2017

Nuovo record negativo per il consumo di asfalto in Italia, sceso nei primi 4 mesi del 2017 del 4,7%, dopo aver già toccato il minimo storico a fine 2016 (23 mln di tonnellate contro i 45 mln del 2006). In quella che solitamente rappresenta la stagione delle manutenzioni (maggio-settembre), al momento i lavori tardano a sbloccarsi, le buche continuano ad aumentare in volume e ampiezza e cresce il numero delle strade dissestate chiuse al traffico e in cui, per ragioni di sicurezza, entrano in vigore nuove limitazioni alla circolazione e della velocità.

Sono questi i principali indicatori contenuti nell’analisi periodica sullo stato di salute delle nostre strade resa nota dal SITEB - l’Associazione dei costruttori e manutentori delle strade in occasione del Consiglio Direttivo che ha confermato alla guida dell’Associazione quale Presidente, Michele Turrini, Dirigente dell’azienda Ammann Italy.

La stagione delle grandi manutenzioni, di solito collocata tra maggio e settembre (il 70% dei lavori viene svolto in questo periodo per sfruttare le favorevoli condizioni climatiche), quest’anno non sembra essere ancora partita. E questo è ancora più preoccupante, visto la condizione in cui versano le nostre strade. Lo stato di salute delle strade cittadine è sotto gli occhi di tutti ed è bene esemplificato dal caso Roma, con un “asfalto groviera” che, secondo la Corte dei Conti, ha prodotto 2.700 cause con richieste di risarcimento verso il Comune per i danni causati dalla "epidemia buche" e lavori di manutenzione che ancora oggi tardano a partire in modo deciso, come “l’emergenza strade” in corso richiederebbe.

Intanto, si moltiplicano le limitazioni al traffico (totali o dei soli mezzi pesanti) e di velocità (spesso con limite fissato a 30 km orari) sulle strade più a rischio, per non parlare delle pattuglie di vigili urbani lasciate spesso a sorvegliare buche recintate.

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