Mercato Europa: a marzo indietro tutta

Mercato Europa: a marzo indietro tutta
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Brusca frenata delle vendite nel Continente: il -5,2% di marzo porta il totale sui volumi di un anno fa. A soffrire, oltre a Gran Bretagna ed Italia, c'è a sorpresa anche la Germania
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
19 aprile 2018

Non sono brillanti i dati del mese di marzo: le vendite di nuove auto in Europa segnano infatti un deciso stop, con il mercato che torna in flessione dopo tre mesi positivi.

Secondo i dati diffusi dall’Acea, l’Associazione dei Costruttori Europei, le vendite in Europa (EU28+Efta) ai marzo 2018 sono state 1.836.960 contro le 1.937.984 dello stesso mese dello scorso anno, pari ad una contrazione percentuale del 5,2%.

Il primo trimestre, quindi, vale 4.282.134 vendite, mantenendo per un soffio (+0,6%) il segno positivo rispetto ai 4.256.637 veicoli immatricolati nel periodo gennaio - marzo 2017.

Il primo trimestre si chiude con 21 Paesi in territorio positivo, tra i quali tre dei Major Market: Germania (+4%), Francia (+2,9%) e Spagna (+10,5%).

La Gran Bretagna continua nella flessione già evidenziata nel 2017, dovendosi comunque confrontare con sei anni precedenti di crescita consecutivi.

In Italia il mercato rallenta nel primo quarto dell’anno, che statisticamente vale in media il 29% del totale di immatricolato annuo, proiettando così un risultato comunque sotto la soglia dei due milioni nuove vetture a fine anno.

I modelli italiani hanno totalizzato a marzo in Europa, 120.591 immatricolazioni (-8%), con quota di mercato del 6,6%: tornano a chiudere positivamente il mese i brand Jeep (+42,3%) e Alfa Romeo (+8,6%).marche italiane

Nel primo trimestre 2018, le immatricolazioni delle marche italiane ammontano a 290.250 unità (-4,3%) con una quota del 6,8%; ancora positivi e in crescita a doppia cifra i marchi Jeep (+52,6%) e Alfa Romeo (+15,6%).

Germania

Con 347.433 immatricolazioni di auto nuove (e due giorni lavorativi in meno), la Germania archivia marzo con una flessione del 3,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Malgrado questo risultato, il trimestre chiude comunque in positivo con 878.611 autoveicoli, che rappresentano il miglior dato per il primo trimestre dal 2000, pari al +4,0% rispetto a gennaio-marzo 2017, quando erano state vendute 844.684 vetture.

Nel primo trimestre le vetture immatricolate a persone fisiche sono state 327.235 (+16%), pari al 37,2% del mercato, contro le 551.169 delle persone giuridiche, che toccano una quota del 62,7%.

Continua il declino delle vetture diesel, che hanno perso circa il 25% dei propri volumi (ora sono al 31,4% di quota contro il 40,6% di marzo 2017), mentre nel consolitato del primo trimestre arrivano ad una rappresentatività del 32,3%, oltre il 10%. in meno dello scorso anno.

Le auto ad alimentazione alternativa sono il 4,6% del mercato; le vendite di marzo si suddividono in 10.874 ibride (3,1% del mercato, +45% di incremento), di cui 3.018 ibride plug-in (+32%); 3.792 elettriche (1,1% di quota, +73% di incremento).

 In Germania, le auto ad alimentazione alternativa vendute a marzo sono state oltre 16.000 unità: le autovetture a metano sono 1.046, ben sei volte di più rispetto a marzo 2017, mentre quelle a GPL sono cresciute del 18%.

Regno Unito

Pur essendo il quarto mese di marzo con i volumi più alti di sempre, quello del 2018 non muta l'andamento dell'ultimo anno, facendo registrare la dodicesima flessione mensile consecutiva.

Il mese del cambio targa, infatti, fa segnare il -15,7% di vendite, con 474.069 unità immatricolate contro le 562.337 dello stesso mese dello scorso anno.

Con questo risultato il cumulato da inizio 2018 significa un calo a doppia cifra, -12,4%, archiviando 718.489 vendite contro le 820.016 del primo trimestre 2017.

Nel trimestre, tutti i canali sono in territorio negativo: i privati (-13,8%) registrano 333.302 vendite e un 46,4% di quota; le flotte (-10,6%) con 356.668 unità rappresentano quasi la metà del mercato (49,6%); le società (-17,9%), infine, rappresentano il 4% delle immatricolazioni complessive con 28.519 veicoli.

Sul fronte delle alimentazioni, crollo delle vendite di vetture diesel, che perdono il 33,3% rispetto allo scorso anno e il 10,5% di rappresentatività nel primo trimestre.

Scenario del tutto diverso per le alimentazioni alternative, che guadagnano il 9,8% dei volumi e l'1% di quota.

Buona la performance anche per la benzina che aumenta del 3,5%, attestandosi ad una quota del 61,4%.

Francia

Le autovetture vendute nel primo trimestre sono state 556.842, pari al +2,9% rispetto alle 541.054 del periodo gennaio-marzo 2017.

A consolidare il trend positivo è stato anche marzo che, con 231.103 immatricolazioni ha archiviato un +2,2% rispetto alle vendite dello steso mese 2017, che furono 226.134.

Dal dettaglio per alimentazione si evidenzia nel trimestre il calo a doppia cifra per le vetture diesel, che perdono l’11,9% con 226.031 unità e una quota del 40,6% a fronte di una rappresentatività dello stesso periodo dello scorso anno del 47,4%.

Ne guadagna la benzina, che con 297.414 unità aumenta i volumi del 16,3% ed incrementa la quota che sale dal 47,3% al 53,4%.

Ottimo risultato anche per le ibride (+19,3%) che rappresentano il 4,6% delle vendite totali (+0,6%), mentre registra una leggera flessione il mercato dell’auto elettrica, che segna un -1,3%, e quota dell’1,3%.

Spagna

Prosegue la tendenza positiva delle vendite: nella nazione iberica a marzo ci sono state 128.175 immatricolazioni di vetture nuove, pari ad una crescita del 2,1%, viste le 125.600 vetture immatricolate lo stesso mese dello scorso anno.

Il cumulato da inizio anni si attesta a 340.311 unità, pari al +10,5% su gennaio-marzo 2017, quando se ne immatricolarono 307.911.

Il canale dei privati perde nel mese il 3,3% ( 55.179 unità) e si conferma come il segmento che registra le crescite minori: nel cumulato, infatti, sono aumentate del 7,3%, con 159.855 unità.

A trainare il mercato sono le società, che con 37.021 unità incrementano i volumi dell’11,5% a marzo e si attestano sulle 101.485 nel primo trimestre (+17,5%).

In linea, infine, le immatricolazioni del noleggio, che segnano un +1,8% e archiviano un +8,9% nel primo trimestre 2018 con 78.971 vendite.

Secondo l’alimentazione, le vetture diesel, che nel 2017 rappresentavano il 48,3% del mercato, perdono quota nei primi tre mesi del 2018, passando dal 42% di gennaio al 38% di febbraio, ed attesastandosi al 36% a marzo, con quota del 38% nel primo trimestre (era del 51% a gennaio-marzo 2017).

Le vetture a benzina a marzo toccano il 59% (56% nel cumulato), mentre quelle ad alimentazione alternativa rappresentano il 4,8% del mercato (5,5% nel cumulato).

In Spagna, poi, sono i SUV di tutte le dimensioni a guidare gli acquisti: a marzo hanno conquistato il 38% del mercato.

I commenti delle Associazioni

"Il rallentamento del mercato, in particolare quello italiano - ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - si traduce in un rallentamento del rinnovo del parco circolante. In Italia, circa il 48% delle vendite fa ruotare vetture con meno di tre anni di anzianità (canali società e noleggio) ed il restante 52% va in sostituzione di vetture più vecchie comunque con una velocità di smaltimento del parco ante Euro3 troppo lenta. Ci attendiamo che il nuovo Esecutivo ascolti le voci della filiera per trovare, insieme, le soluzioni migliori per intraprendere un percorso virtuoso che attraverso lo smaltimento del parco anziano consenta di immettere vetture tecnologicamente avanzate nel mercato ed accellerare il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’Europa”.

"Il mercato auto europeo registra per la prima volta dall’inizio dell’anno una flessione – rileva Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia -. Il trend delle vendite è in rallentamento in alcuni importanti mercati e cala dello 0,9% nel trimestre se si considerano i cinque major market. Appare pesante il ridimensionamento, pari ad un -18%, del comparto diesel, che detiene, in quest’area, il 39% di quota contro il 47% di gennaio-marzo 2017. Si tratta di un fenomeno che impatta negativamente sul raggiungimento del target di 95 g/km di CO2 nel 2021. Si segnala, infine, la buona performance dei nuovi Stati membri dell'UE, con un aumento della domanda dell'11,9% nel primo trimestre 2018”.

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