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La sigla CS sulle BMW non è mai un semplice vezzo estetico: è sinonimo di Club Sport, ovvero la massima espressione del DNA sportivo della divisione M. Dopo le M3 e M4, ora tocca alla più piccola della famiglia, la BMW M2 CS 2025, diventare protagonista. Un modello che promette di alzare ulteriormente il livello rispetto alla già eccellente M2 Competition, e che molti già definiscono “la migliore M mai costruita”. Il prezzo di partenza, pari a 86.800 sterline (circa 100.000 euro), non la rende economica, ma il valore tecnico e prestazionale giustifica ogni centesimo.
Il motore resta il collaudato sei cilindri in linea da 3.0 litri biturbo, ma ora la potenza sale a 523 CV e 650 Nm di coppia, trasmessi esclusivamente alle ruote posteriori tramite un cambio automatico a otto rapporti. In termini di prestazioni, la M2 CS abbatte lo 0-100 km/h in 3,8 secondi e raggiunge una velocità massima di 303 km/h, con un’erogazione rabbiosa e un sound che cresce fino a trasformarsi in un urlo metallico ai regimi più alti. Per contenere il peso, BMW ha ridotto la massa di 30 kg rispetto alla Competition, arrivando a poco meno di 1.700 kg grazie a componenti in fibra di carbonio come cofano, tetto, diffusore e portellone posteriore.
La nuova BMW M2 CS si distingue subito per il suo aspetto più muscoloso e aggressivo. Il portellone posteriore con spoiler “ducktail” integrato ricorda la leggendaria M3 E46 CSL, mentre il frontale sfoggia griglie ridisegnate, splitter in carbonio e cerchi ultraleggeri da 19 pollici all’anteriore e 20 al posteriore, verniciati in esclusivo Gold Bronze. Tutto è studiato per ridurre la massa e migliorare l’aerodinamica.
All’interno, il colpo d’occhio è da vera auto da pista: sedili sportivi con guscio in carbonio, volante in Alcantara e console centrale alleggerita.
Spariscono i porta-bicchieri e ogni dettaglio superfluo, in nome della purezza. L’ambiente è al tempo stesso sportivo e curato, con inserti in fibra di carbonio e loghi CS retroilluminati sulle portiere. La posizione di guida resta perfetta, anche se la pedaliera leggermente spostata a destra e l’assenza di un cambio manuale potrebbero far storcere il naso ai puristi. Tuttavia, la rapidità e la precisione del cambio automatico a otto rapporti ripagano con un’esperienza di guida incredibilmente coinvolgente.
Il lavoro della divisione M sul telaio è stato profondo. Le sospensioni ribassate di 8 mm, lo sterzo più diretto, i freni potenziati e il differenziale posteriore a taratura specifica regalano alla M2 CS un comportamento ancora più preciso e bilanciato. Il controllo di trazione regolabile su 10 livelli permette di adattare l’auto a ogni superficie e livello di esperienza del pilota. In condizioni di asciutto la trazione è fenomenale: la M2 CS si muove con una precisione chirurgica, entra in curva con aggressività e ne esce con una spinta quasi brutale, ma sempre gestibile.
Sul bagnato, invece, emerge una certa sensibilità al limite, complice la potenza elevata e i pneumatici Michelin Pilot Sport 4S. Il feeling con l’avantreno non è sempre cristallino, ma il telaio trasmette comunque fiducia. L’aspetto più sorprendente, però, è l’equilibrio tra sportività e comfort: le sospensioni, pur rigide, assorbono meglio le imperfezioni rispetto alla M2 Competition, rendendo questa versione più vivibile anche nella guida quotidiana. È una sportiva estrema, sì, ma non un’auto punitiva: la si può usare anche tutti i giorni.
Il prezzo della BMW M2 CS 2025 è elevato, ma in linea con le sue prestazioni e il livello tecnico. Rispetto alla M2 Competition, che parte da 68.795 sterline, il divario si riduce se si considera il pacchetto “Track Pack”, che già porta la sorella minore a circa 78.000 sterline. A quel punto, i 523 cavalli, il peso ridotto e la produzione più limitata rendono la CS una scelta sensata per chi vuole il massimo.
Con prestazioni da supercar compatta, una dinamica sopraffina e un design che fonde aggressività e raffinatezza, la nuova BMW M2 CS è la perfetta sintesi tra tradizione e innovazione. È un’auto per chi ama guidare davvero, senza compromessi, e che dimostra come la divisione M sappia ancora creare emozioni meccaniche autentiche in un’epoca sempre più digitale.