Ponte Morandi: Mion sapeva che poteva crollare, ma non ha fatto niente

Ponte Morandi: Mion sapeva che poteva crollare, ma non ha fatto niente
Pubblicità
Le ultime dichiarazioni di Mion, hanno fatto rabbrividire i parenti delle vittime del Ponte Morandi
23 maggio 2023

Gianni Mion, in occasione del processo per il crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, ha dichiarato che “il Ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo”. 

Riferendosi ad una riunione del 2010, otto anni prima del crollo, Mion avrebbe dichiarato al processo:

“Emerse che il Ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo (direttore generale di Aspi, ndr) mi rispose ‘Ce l’autocertifichiamo’. Quella risposta mi terrorizzò... Castellucci (Giovanni, ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia), era presente e non disse nulla... Era un accentratore forsennato, si occupava di ogni dettaglio. Non dissi nulla. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico”.

L’avvocato Giorgio Perroni (che difende l’ex direttore del Primo tronco di Autostrade Riccardo Rigacci), dopo aver sentito ciò che ha detto Mion, ha chiesto di sospendere l’esame e di indagarlo. Nonostante Rigacci è indagato insieme ad altre 58 persone, l'esame di Mion è andato avanti e i giudici hanno detto che si riservano sulla richiesta avanzata da Perroni.

Infine, il presidente del Comitato delle vittime, ha dichiarato:

“E' tutto inaccettabile. Non ci sarà mai giustizia, speriamo solo che qualcuno paghi e sia di esempio affinché non vi siano più situazioni del genere in Italia”

Argomenti

Pubblicità