Stellantis è troppo francese, allarme dei servizi segreti

Stellantis è troppo francese, allarme dei servizi segreti
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In una relazione del Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica (il Copasir) la quota azionaria detenuta dall'azionista francese è maggioritaria, e questo non va bene
15 febbraio 2022

Stellantis è più francese o più italiana? Evidentemente questo rapporto, che secondo gli annunci di inizio 2021 doveva essere paritario, si sta sbilanciando verso una maggioranza francese, se nientemeno che il Copasir (il comitato parlamentare che controlla i servizi segreti) si è sentito in dovere la settimana scorsa di stilare una nota al Parlamento in cui viene messo in evidenza che all'interno della società nata dalla fusione di FCA e PSA la proprietà sta cambiando a favore dei cugini d'Oltralpe.

Inizialmente, nel 2021, la proprietà del nuovo gruppo avrebbe dovuto essere condivisa equamente e sarebbero così stati così salvaguardati gli interessi nazionali, soprattutto sul fronte dell'occupazione. Il Comitato invece segnala che dopo una complicata serie di passaggi di pacchetti azionari dallo Stato francese a BPiFrance con una quota complessiva (sommando anche le azioni di Peugeot ) del 15% che potrebbe arrivare al 18% contro il 14,4% di Exor della famiglia Agnelli-Elkann

Lo scarto è evidente anche nel consiglio di amministrazione, composto da 11 membri di cui 6 provenienti da PSA, compreso il CEO Carlo Tavares, tanto da spingere il Copasir a chiedere un interessamento della Cassa Depositi e Prestiti per riequilibrare le forze. E' evidente che l'asset automobilistico, attraversato da importantissime trasformazioni, è strategico e non può essere lasciato del tutto in mano ad altri. Una particolare preoccupazione attraversa anche i sindacati, che ribadiscono la necessità di difendere occupazione e tecnologie in vista di una sempre maggiore spinta verso l'elettrico, che inevitabilmente vedrà tagliati fuori una serie di luoghi produttivi italiani.    

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