Tag Heuer Autavia: l'orologio per i piloti moderni

Tag Heuer Autavia: l'orologio per i piloti moderni
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Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
Indossato dai più grandi piloti dell'automobilismo internazionale tra gli anni '60 e '70, torna con un affascinante restyling
  • Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
12 aprile 2017

Guanti di pelle, volante in legno laccato, auto d'epoca ma... manca un particolare imprescindibile: l'orologio al polso. Status symbol da quando lo si teneva nel taschino, al polso di un uomo che vuole distinguersi non può mancare un segnatempo di classe; meglio ancora se in tema con l'utilizzo che se ne fa. 

Per chi volesse l'affidabilità di un orologio moderno, ma con le sembianze di una volta, un ottimo compromesso potrebbe essere il Tag Heuer Autavia. Il must have anni '60 per piloti di auto e di velivoli.

La riedizione dell'Autavia "Rindt" è stata scelta dal pubblico di internet lo scorso anno tra 16 modelli vintage, proposti all'interno del contest "The Autavia Cup", facendone così iniziare il processo di restyling. Non è stato solo Rindt ad indossare questo modello. Tra le star del l'automobilismo che hanno polsato l'orologio in questione, troviamo anche Jo Siffert, Mario Andretti, Jochen Rindt, Derek Bell, Clay Regazzoni, Gilles Villeneuve, Jacky Ickx, Emerson Fittipaldi, Graham Hill, Mario Andretti, Björn Waldegård e perfino Steve McQueen lo ha portato al polso.

II nome del modello creato nel 1962, nasce dalla contrazione di AUTomobile e AVIAzione, ed è legato alla lunetta girevole in alluminio, ai grandi contatori azzurrati e alla perfetta leggibilità del quadrante grazie al contrasto tra bianco e nero.

Il quadrante si caratterizza per i tre grossi contatori bianchi e azzurrati su sfondo scuro, un “panda dial” al contrario. Novità rispetto all'edizione originale è la casella del datario apposta nel contatore inferiore. Chicca del quadrante è il logo classico, esattamente come il modello d'origine.

Nonostante il design ricordi molto quello del '62, la vestibilità è inedita e rispecchia i canoni richiesti dal mercato moderno. La cassa è più spessa ed il diametro cresce da 39 mm a 42 mm. La sensazione al polso, forse anche a causa della larga lunetta girevole, caratterizzata dalle 12 ore, è quella di indossare un orologio molto massiccio. Non che sia un elemento che giochi a suo sfavore, va giusto tenuto a mente al momento dell'acquisto.

Prima di passare al retro dell'orologio, osservando il contatore inferiore, posizionata sopra al datario, possiamo trovare una scritta che ci suggerisce il nome del “motore” che anima l'Autavia: Heuer-02.

Il nuovo calibro cronografo Heuer-02 ha una frequenza di 4Hz con una riserva di carica di 80 ore. Lo spessore del movimento automatico, che ha 233 componenti, è di soli 6,9 mm. Nell'ingegneria del movimento spicca la ruota a colonne e innesto verticale. La meccanica è di manifattura TAG Heuer ed è arricchita da finiture tradizionali visibili attraverso il fondello in zaffiro della cassa. Lo studio del movimento ha permesso di avere, dal lato quadrante una distanza abbondante tra i contatori, per conferire all'orologio un'ottima leggibilità.

Due sono le varianti per l'Autavia: con cinturino in cuoio, dal look vissuto, oppure con un bracciale in acciaio con maglie in acciaio a “chicchi di riso”. Il prezzo del primo è di 4.600 euro, mentre non è ancora stato dichiarato quello per la versione braccialata in acciaio.

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