Tesla e General Motors: nuova alleanza per le ricariche

Tesla e General Motors: nuova alleanza per le ricariche
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Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
Dopo Ford, altro annuncio di alleanza con Tesla: anche General Motors potrà usare i supercharger di Elon Musk
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
9 giugno 2023

Era notte in Italia quando in una lungo incontro su Twitter Elon Musk e Mary Barra (CEO di General Motors) hanno annunciato un accordo non molto diverso da quello sottoscritto da Tesla con Ford di qualche giorno fa che ha dato accesso al network dei supercharger alle auto dell'Ovale Blu.

Decisa a non rimanere indietro ai rivali, anche GM (il secondo costruttore americano di auto elettriche dopo Tesla) ottiene la collaborazione di Elon per accedere alle infrastrutture di ricarica e alle tecnologie di Tesla per tutte le auto a marchio GM, con l'installazione negli USA dal 2025 della presa di ricarica NACS (North American Charging System da sempre utilizzato da Tesla) al posto della presa CCS. sono Circa 12.000 i nuovi punti di ricarica cui GM avrà accesso e la GM potrà cosi più che dimezzare gli investimenti previsti per creare una rete proprietaria. Dopo che due giganti come Ford e GM si sono "inchinati" ai piedi di Elon Musk, è molto probabile che anche altri carmaker si debbano adeguare a questi accordi.

Intuizione geniale

Non è molto comune che nel competitivo mondo degli affari americano ci si rassegni ad accettare la supremazia di un concorrente fino ad doversi accordare con lui (accettandone le condizioni), eppure è successo, un segnale che la dice lunga sulla visione strategica che ha avuto Elon Musk nell'immaginarsi non tanto come un costruttore d'auto ma come una Energy Company attiva a 360°, quindi mettendo sullo stesso piano d'importanza le auto elettriche ma anche la rete di ricarica, al contrario di quanto fatto dalla maggior parte dei competitor che hanno invece delegato alle Energy Company "tradizionali" e agli aiuti di Stato il business dei punti di ricarica, in ritardo un po' dappertutto e di gran lunga meno diffuse e peggio organizzate rispetto ai supercharger Tesla. 

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