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Il caso arriva dalla Danimarca e ha fatto rapidamente il giro d’Europa: Tscherning, una delle principali aziende di costruzioni danesi, ha deciso di restituire tutte le Tesla presenti nella sua flotta aziendale. La motivazione? Non c’entrano né la qualità dei veicoli né problemi tecnici, ma la figura sempre più controversa del CEO Elon Musk.
“Abbiamo scelto di consegnare le chiavi delle nostre Tesla – non perché siano cattive auto, ma per le posizioni politiche sempre più discutibili espresse pubblicamente da Musk”, si legge nel comunicato dell’azienda. “Non vogliamo essere associati a valori e direzioni politiche che oggi accompagnano il marchio Tesla.”
La Tscherning contava 10 Tesla in una flotta di oltre 250 veicoli totali, molti dei quali già elettrici. In una risposta ufficiale, la società ha chiarito di aver ammirato a lungo Musk come pioniere delle alternative green, ma che le recenti prese di posizione del miliardario statunitense – tra cui il supporto esplicito a Donald Trump, le interferenze nella politica europea e la guida controversa del progetto DOGE – rappresentano per loro un punto di rottura.
“Abbiamo deciso di vendere e cancellare i contratti di leasing delle nostre Tesla con una perdita economica significativa, pur di allinearci ai nostri valori di sviluppo sostenibile, buon governo e rispetto dei principi democratici”, ha spiegato la responsabile comunicazione Stine Werge.
Il CEO Søren Tscherning ha dichiarato: “Sono solo una persona comune, ma credo che ciò che sta accadendo negli Stati Uniti con Trump e Musk non rappresenti in alcun modo i miei valori personali. È la mia piccola protesta. Forse non cambierà nulla, ma è ciò che sento di dover fare”.
Quella di Tscherning non è un’eccezione isolata. Già nel 2024, Rossmann, una delle più grandi catene farmaceutiche d’Europa, aveva fatto lo stesso, vendendo la propria flotta Tesla per motivi analoghi. E in tutta Europa si sta registrando un calo sensibile dell’immagine del brand, in parte proprio a causa della figura di Musk.
Secondo alcune analisi, il calo delle vendite in Europa sarebbe drammaticamente peggiorato nel 2025, spinto dal timore di molti utenti (privati e aziendali) di essere associati alla figura divisiva del fondatore di Tesla.
Tscherning, intanto, ha fatto sapere che sostituirà le Tesla con alternative elettriche prodotte in Europa.
Alla nostra redazione, Tscherning ha confermato di aver restituito 10 Tesla, su una flotta complessiva di oltre 250 veicoli, molti dei quali già elettrici. In una risposta firmata dalla responsabile comunicazione Stine Werge, l’azienda ha ribadito i motivi della scelta: “Abbiamo davvero apprezzato Tesla come alternativa carbon-free alle auto convenzionali e ammirato Elon Musk per il suo ruolo pionieristico nella mobilità sostenibile. Tuttavia, le sue recenti posizioni e comportamenti hanno superato il limite”.
Il riferimento è chiaro: il supporto aperto a Donald Trump, il coinvolgimento nel progetto DOGE, e più in generale il tentativo di “interferire e manipolare le elezioni democratiche in Europa” sono motivi che, a detta dell’azienda, contrastano frontalmente con i propri valori.