Daniel Ricciardo compie 36 anni: "Mi godo la vita lontano dalla Formula 1, ma resto vicino ai motori"

Daniel Ricciardo compie 36 anni: "Mi godo la vita lontano dalla Formula 1, ma resto vicino ai motori"
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Nel giorno del suo 36° compleanno, Daniel Ricciardo si racconta dal kartodromo di Buckmore Park, dove segue da vicino i giovani talenti della sua Daniel Ricciardo Series. Dopo l’addio alla Formula 1 a Singapore 2024, l’australiano ha ritrovato il gusto per le corse nella loro forma più pura: “Non corro più, ma il motorsport resta la mia casa"
1 luglio 2025

Sono passati quasi dieci mesi dalla sua ultima apparizione nel paddock come pilota. Una nuova vita è iniziata per lui, lontana – ma non troppo – dalla Formula 1. Dopo il ritiro arrivato al termine del Gran Premio di Singapore 2024, cosa sta facendo adesso Daniel Ricciardo, che oggi spegne 36 candeline?

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L’ultima volta che lo abbiamo visto varcare i tornelli del paddock più scintillante del mondo è stata proprio a Marina Bay. Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti: quella gara ha segnato non solo la fine della sua carriera in Formula 1, ma anche la chiusura di un capitolo complicato. Dopo l’addio alla Red Bull, Ricciardo ha intrapreso scelte coraggiose che, però, non hanno sempre ripagato: prima la Renault, poi la McLaren, con cui ha vissuto stagioni difficili.

I risultati deludenti con la squadra di Woking – nonostante la vittoria di Monza 2021 – hanno portato alla decisione, condivisa, di interrompere anticipatamente il contratto. Rimasto senza un volante per il 2023, Ricciardo è tornato in Red Bull come terzo pilota, ruolo che gli ha permesso di tornare in pista dopo pochi mesi, sostituendo Nyck de Vries in AlphaTauri (oggi Racing Bulls).

Nonostante sia rimasto con la squadra di Faenza fino al 2024, non è mai riuscito a ritrovare la forma dei tempi migliori, complice anche l’infortunio al polso rimediato a Zandvoort nel 2023. In sua assenza fu Liam Lawson a subentrare, mantenendo poi il sedile in pianta stabile da Singapore 2024 in avanti. Lawson ha anche vissuto una breve parentesi in Red Bull a inizio 2025, chiamato da Christian Horner al posto di Sergio Perez, prima che fosse Yuki Tsunoda a prendere quel posto dopo appena due gare.

Oggi, lontano dalle pressioni del Circus, Ricciardo non ha comunque messo da parte il suo amore per i motori. L’australiano continua a sostenere i giovani talenti attraverso la Daniel Ricciardo Series, un campionato di kart che si disputa nel Regno Unito con telai DRS Ricciardo Kart. Proprio lo scorso weekend, mentre si correva il GP d’Austria 2025, Ricciardo era in pista a Buckmore Park.

“Va tutto bene! Mi sto solo godendo un po' di vita a passo lento. Sembra strano dire che sono in pensione alla mia età, ma almeno da quel mondo in cui vivevo. È fantastico”, ha raccontato ai giornalisti presenti, come riportato da F1.com.

“Essere al kartodromo... è la prima volta che torno in un circuito da Singapore, quindi dopo parecchi mesi. Ma è bello vedere questi ragazzi... è da qui che ho cominciato anch’io”, ha proseguito l’ex pilota. “Ho visto gruppi di ragazzi legatissimi, amicizie che dureranno tutta la vita. Il mio migliore amico, ancora oggi, è uno con cui correvo sui kart. È bello tornare alle origini, alla forma più pura delle corse”.

Accanto ai giovani talenti del motorsport, Ricciardo ha detto di aver finalmente capito cosa significasse davvero essere un pilota, soprattutto nei primi anni. “Ora che me ne sono un po’ allontanato e la vita è meno caotica, è bello ricordare com’era all’inizio. Tutti abbiamo idoli ed eroi… ed è normale essere nervosi quando li incontri. Capisco bene quei ragazzi. Ma sembrano tutti molto simpatici. Immagino di non essere il primo pilota che vedono: qui ci sono un sacco di fan della F1!”.

Tra loro anche il vincitore della gara del giorno, che insieme a Ricciardo ha voluto mandare un messaggio di incoraggiamento a Lando Norris, ex compagno di squadra in McLaren. “Avere qualcuno che ammiri e che ti ispiri è importante. Se oggi riesco a trasmettere un po’ di ispirazione o motivazione, semplicemente chiacchierando con qualche bambino, allora è fantastico. È qualcosa che avrei apprezzato anch’io quando avevo otto, nove, dieci anni".

Parlando di consigli, Ricciardo ha aggiunto: “Sono stato fortunato. Il messaggio è sempre stato: ‘Vai e divertiti’. Non si trattava di impressionare nessuno o di diventare qualcuno che non sei. Non era: ‘Fallo per finire in TV o per fare soldi’. Era solo: ‘Divertiti’. Mi ha aiutato anche fuori dalla pista. Le corse possono fare paura, ma mi hanno dato fiducia. Siamo tutti un po’ timidi crescendo, attraversiamo momenti difficili. Credo che i kart mi abbiano aiutato a costruire sicurezza in me stesso".

“E per quanto riguarda la guida, onestamente… era tutto un gioco. Correvo con gli amici, giravamo in monopattino, poi mio padre mi rincorreva per farmi mettere il casco perché il kart era già in griglia. Il karting, per me, era quasi secondario. Era il contesto, l’ambiente, a contare di più”.

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