Uber, Conti in rosso?

Uber, Conti in rosso?
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Nonostante i grandi sviluppi del mercato l'operatore segna un semestre negativo a livello finanziario
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12 agosto 2019

5,24 miliardi di dollari sono un record in negativo per Uber che chiude il secondo trimestre dell'anno con un rosso decisamente peggiore rispetto a quello già atteso dagli analisti. Deludono anche i ricavi che crescono "solamente" del 14% sino a 3,17 miliardi di dollari contro i 3,3 attesi dai mercati. Affonda il titolo in borsa con un -12% (meno di 38 dollari per azione) ai minimi dopo il tracollo di gennaio 2019.

"Il 2019 è stato l'anno picco per i nostri investimenti e riteniamo che nel 2020 e il 2021 le perdite caleranno", dice l'amministratore delegato, spiegando che Uber sta crescendo in nuovi mercati e può contare su attività come Uber eats che hanno "buoni tassi di crescita. In luglio la piattaforma Uber ha raggiunto oltre 100 milioni di clienti mensili attivi per la prima volta, stiamo diventando una parte sempre più integrante della vita nelle città del mondo"

A pesare su Uber è la crescente concorrenza, soprattutto in America Latina, dove i ricavi sono calati del 24% rispetto all'anno scorso a 547 milioni di dollari. La perdita di 5,24 miliardi di dollari è legata alle spese sostenute per la quotazione in Borsa, incluso il piano di compensi in titoli da 3,9 miliardi di dollari. Alcuni indicatori, però, rivelano che le cose sono meno rosse di quanto sembra: nel secondo trimestre sono state completate 1,68 miliardi di corse, ben al di sopra delle 1,65 miliardi attese dagli analisti. Al netto del piano compensi in titoli, degli interessi e degli ammortamenti, le perdite sono risultate pari a 656 milioni di dollari, meglio dei 977 milioni attesi dal mercato.

Lyft, rivale di Uber, è invece forte di risultati sopra le attese nel secondo trimestre, tanto da aver rivisto al rialzo i target per il 2019. I ricavi quest'anno dovrebbero attestarsi a 3,47-3,5 miliardi di dollari rispetto ai 3,28-3,3 miliardi inizialmente stimati.

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