WRC 2024 Kenya. Il Safari Rally è per pochi

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Incredibile Safari. ”Allineamento” con la stagione delle piogge. Toyota e Hyundai per miglioramenti e conferme, Piloti già in clima di urgenza. E intanto è tornato Rovanpera. Shakedown e Super Special inaugurale, Neuville primo leader
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
28 marzo 2024

Naivasha, Kenya, 28 Marzo 2024. Unico, imprevedibile, indimenticabile. Questo è il leggendario Safari Rally Kenya. Ambientazione, atmosfera, terreni e cieli, impegno, fatica, è tutto favoloso, il codice segreto di un’esperienza unica. Strano che Sébastien Ogier non abbia voluto essere della partita, giusto magari appunto per rinnovare l’emozione di un ricordo indimenticabile, anzi due, quelle vittorie del ’21 e dell’anno scorso, tutte piuttosto epiche. Invece Kalle Rovanpera è confermato, anche se il Campione in carica è anch’esso a mezzo servizio nel Mondiale in corso. Quello che si chiamava East African Safari Rally è tornato nel Campionato del Mondo nel 2021. Due volte l’ha vinto Ogier, una Rovanpera nell’anno dell’esplosione del finlandese. L’anno scorso Toyota piazzò quattro Yaris ai primi 4 posti, Ogier, Rovanpera, Evans, Takamoto (ma così aveva fatto anche nel 2021) risolvendo da manuale l’antico, difficilissimo rebus dell’affidabilità proprio sul banco di prova di condizioni di terreno e meteo di riferimento. Un altro rebus risolto magistralmente nel recente passato è quello della scelta dei pneumatici, per la verità un enigma a senso unico. Anche in questa occasione l’orientamento del plebiscito è chiarissimo: privilegio Soft, 28 Scorpion KX WRC SA contro le 8 Hard nel muccio totale.

La 72ma edizione del Rally mitico è un pelo più lunga rispetto alle edizioni recenti, si arriva a 369 chilometri in 19 prove speciali, che certamente non è neanche il profumo delle edizioni storiche (di un’epoca storica), lunghe anche 3 volte in inferni di 5.000 chilometri dai quali era già difficile uscire “vivi”. Altri tempi, a dire il vero, oggi difficilmente riproponibili. Anche perché il WRC ha raggiunto in ogni caso criticità di budget che impongono riflessioni a raffica (vedi l’eutanasia dell’ibrido prevista per la prossima stagione). Partenza e prova speciale inaugurale a Nairobi e dintorni, sviluppo delle tappe successive attorno ai laghi Naivasha e Elmenteita. Dalla Super Special Kasarani, meno di 5 KM, al Power Stage Hell’s Gate, poco più di 10, passando per due Speciali monstre, Kedong di 31,5 KM il venerdì e Sleeping Warrior, 36 KM, sabato, entrambe da di-sputare-l’anima due volte.

Il Safari Rally torna alle date storiche e, a fine marzo, “garantisce” il perfetto allineamento con la stagione delle piogge. Vuol dire che, veramente, in 3 minuti il cielo può passare da azzurro a plumbeo, da abbacinante di luce a tempesta di pioggia. Sotto, terra, polvere, fesh-fesh in un attimo diventano trappole di fango, e i guadi trappole infernali. Tornano gli snorkel sulle auto (“boccagli” per far respirare ai motori aria pulita, o semplicemente aria invece di acqua). E quando non è terra o fango sono sentenze di campi minati di pietre, assetto alto e prudenza esasperante, per le macchine è come viaggiare sul tritolo.

Toyota ha vinto tutte le edizioni recenti, e piazzato 4 Piloti nei primi 4 nelle due ultime, ma quest’anno non ha ancora vinto un Rally di Mondiale. Hyundai ha vinto Monte-Carlo, Neuville, e Svezia, Lappi, ma non ha mai vinto il Safari. C’è una certa urgenza per entrambe le Marche, i giapponesi per tornare al top dell’affidabilità e della “tradizionale” competitività, i coreani per tradurre l’avanzata di forma delle prime due prove di stagione in una conferma e in quella vittoria con cui magari lanciare definitivamente la campagna Mondiale dei suoi Piloti. Ford M-Sport, le cui ambizioni sono ridotte, si affida alla “riabilitazione” di Adrien Fourmaux, bellissimo sul podio in Svezia. Se Rovanpera farà davvero solo una parte del Mondiale, è la grande, unica, urgentissima occasione per designare un “reggente” alternativo. Neuville, Tanak, Evans, Lappi sono a un bivio delle rispettive carriere.

Comunque sia un Rally muscolo e maiuscolo, per pochi. Pochi in tutti i sensi. Pochi in grado di vincerlo, pochi al via della 72ma edizione, a conferma del fatto che lo spessore dell’impegno, soprattutto così, a inizio stagione, fa “riflettere”. 9 Rally1 e solo una dozzina di Rally2. E intanto siamo già nel vivo. Rovanpera ha “staccato” il miglior tempo sullo shakedown del giovedì. Un lancio di prova e uno buono per regolare Neuville e Lappi. Neuville, invece, si è imposto nella Super Special Kasarani, davanti a Tanak e Rovanpera. Poca, pochissima roba ancora, il resto è tutto appeso a quel filo di incertezza che è incredibilmente sottile in Kenya e in questa stagione. Sicuramente un Rally da fiato sospeso, per tutti.

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport – WRC.com

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