Peugeot 1007

Peugeot 1007
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Stupisce con le sue porte, convince per la sua praticità
24 aprile 2006

Le nostre strade si stanno popolando di monovolumi compatte e il fenomeno sembra inarrestabile, con buona pace di chi continua a considerare le automobili molto più di un semplice mezzo di trasporto. In effetti, quanto a emozioni la categoria non ha molto da offrire, a meno che non siate quel genere di persone che si eccitano osservando le misure.. dell’abitacolo (cosa avevate capito?) e contando i vani portaoggetti. Eppure queste vetture piacciono, un po’ perché presentano oggettivamente delle soluzioni molto utili, un po’ perché danno l’impressione – attenzione, utilizziamo questo termine in modo niente affatto casuale – di essere più facili da guidare, complice la posizione di guida un po’ rialzata e generalmente una buona visibilità.
Tuttavia, tornando a esaminare la categoria con gli occhi dell’appassionato, uno dei problemi fondamentali di queste vetture resta una certa mancanza di personalità, dal momento che la carrozzeria monovolume e la volontà di massimizzare lo spazio interno hanno portato un po’ tutte le Case a percorrere le stesse strade.
Beh, quasi tutte, perché Peugeot con la 1007 ha avuto davvero il coraggio di proporre qualcosa di nuovo. Naturalmente ci riferiamo alle sue particolarissime porte, che scorrono lateralmente lungo le rotaie ricavate sulle fiancate.

Non solo uno show
Il sistema, va detto subito, fa tanto concept car (o furgone, a seconda della vostra predisposizione verso questa piccola francese) ma presenta due meriti incontrovertibili. Il primo, se vogliamo un po’ futile, consiste nell’effetto calamita che garantisce sui passanti: aprite o chiudete le porte con il telecomando e la gente si volterà a osservarla con la stessa

 

attenzione che normalmente si riserva alle più spettacolari sportive di produzione emiliana… (o forse sarà stata tutta colpa del rosso acceso dell’esemplare in prova?). Se poi vi apposterete dietro un nascondiglio per manovrare a distanza le sue porte, l’effetto candid camera è assicurato: insomma, volendo la 1007 può anche “risolvervi” un pomeriggio con gli amici!
Ben più importante, comunque, è la praticità del sistema, in quanto le porte scorrevoli di questa piccola Peugeot consentono di dimenticarsi per sempre il timore di rovinare il bordo di una porta appoggiandola ad un'altra vettura o alla parete del proprio garage. E ancora, consente di entrare anche nei parcheggi più stretti, quelli ai quali avreste rinunciato anche con una Smart, consapevoli di avere come unica uscita, a vettura ferma, il tetto apribile… Non meno utile, se si ha le mani occupate, è la possibilità di aprire e chiudere le porte premendo semplicemente un pulsante sul già citato telecomando.
Insomma, le porte scorrevoli della 1007, lungi dall’essere una semplice trovata originale un po’ fine a se stessa, si rivelano ben presto molto utili e dopo qualche giorno di frequentazione quotidiana con la monovolume francese cercherete nei cataloghi dell’after market qualcuno disposto a installare un sistema analogo anche sulla vostra… BMW M3. Molto meglio delle porte in stile “Countach” che vanno per la maggiore alle fiere del tuning!

Comoda per quattro e il bagagliaio…. si regola
Una volta metabolizzato il particolare sistema di apertura e chiusura possiamo dare uno sguardo all’interno, per coprire un abitacolo caratterizzato da una notevole sensazione di spazio e di luminosità,

 

come impone per altro la categoria. Rispetto alle dirette concorrenti, la 1007 si distingue per un’impostazione piuttosto vivace (l’esemplare in prova riprendeva in molti elementi il rosso della carrozzeria) e sportiveggiante, grazie ai sedili ben profilati. All’atmosfera sportiva sulla “nostra” 1007 contribuivano anche i comandi del cambio semiautomatico posti dietro al volante, la cui foggia ricorda moltissimo i paddles utilizzati in F1.
Se davanti non c’è alcun problema di spazio, le cose vanno decisamente bene anche per chi siede dietro: lo spazio per la testa, anche per i più alti, non manca, e le gambe possono contare su un bel po’ di centimetri utili, soprattutto se si decide di arretrare il divano posteriore. Certo in questo caso lo spazio utile per i bagagli si riduce drasticamente, ma in fin dei conti, di fronte a esigenze di carichi più impegnative, ricavare più spazio (da 178 a 1.048 litri, abbattendo i sedili) con il procedimento inverso è questione di pochi secondi.
E i vani portaoggetti? Naturalmente non mancano: oltre ai classici spazi ricavati nelle porte e sotto la console centrale, sotto i sedili sono stati inseriti dei cassetti.
Giudizio positivo, per la categoria di appartenenza, anche per la qualità dei materiali e degli assemblaggi, con qualche imperfezione – per quanto riguarda questi ultimi – nella zona sotto il volante.

Su strada: l’elettronica ti dà una mano
Una volta al volante non è difficile trovare una corretta posizione di guida e così dopo pochi secondi siamo già su strada, per capire come si comporta questo curioso “cubo” rosso.
In città apprezziamo soprattutto l’ottima visibilità in tutte le direzioni e la facilità con cui la vettura consente

 

di muoversi in mezzo al traffico. Naturalmente in queste condizioni emerge in tutta la sua utilità il cambio “manuale pilotato” (così recita la cartella stampa), privo di frazione e dotato di due modalità di funzionamento: completamente automatica oppure manuale sequenziale. La nostra scelta inizialmente cade sulla prima, apparentemente la più adatta al tipo di veicolo, ma ben presto passiamo all’opzione manuale. Smanie di guida sportiva? Suggestioni da F1 a causa di quei paddles che fanno tanto auto da corsa? Non proprio: in realtà, come spesso accade con questo tipo di trasmissioni (e i guidatori di Alfa Romeo dotate di Selespeed non possono che confermarlo) se si tiene premuto l’acceleratore durante i passaggi ad un rapporto superiore il sistema genera una specie di contraccolpo, piccolo ma ben avvertibile, che finisce per penalizzare un poco il comfort. Un rimedio molto semplice per risolvere l’inconveniente consiste nell’alzare per una frazione di secondo il piede destro al momento del cambio di marcia, ma lasciando fare tutto al computer occorre concentrarsi un po’ troppo per indovinare l’istante giusto. Molto meglio, quindi, fare tutto da soli, apprezzando la grande comodità di non doversi preoccupare della frizione. In modalità manuale il cambio può essere azionato spingendo la leva tradizionale (indietro per scalare, in avanti per passare al rapporto superiore) oppure utilizzando i già citati comandi al volante. Inutile dire che le nostre preferenze sono andante subito a questi ultimi, cha consentono di cambiare senza staccare mai le mani dal volante: ancora una volta ne guadagna il comfort, ma anche la sicurezza.

Una volta lasciate le strade cittadine la nostra attenzione si è concentrata sul motore: l’esemplare in

 

prova era equipaggiato con il 1.6 litri benzina da 110 CV a 5.750 giri e 147 Nm di coppia a 4.000 giri. Valori sulla carta molto validi, che tuttavia una volta al volante non si traducono in un comportamento particolarmente sportiveggiante, probabilmente anche per la logica di funzionamento del cambio improntata (giustamente) soprattutto al comfort. Così, più che la grinta in fase di accelerazione, il propulsore si è fatto apprezzare per la silenziosità nella guida in città e per il buon equilibrio complessivo.
Con la nostra strumentazione X-Crono-T, comunque, abbiamo rilevato un tempo di 13.22 secondi per l’accelerazione da 0 a 100 km/h e di 15.02 per la ripresa in quinta marcia da 80 a 120 km/h. 
La velocità massima dichiarata, invece, è pari a 190 km/h.
E i consumi? La Casa dichiara una media di 15,2 km/l nel ciclo combinato, ma come sempre accade si tratta di un dato che risente molto dello stile di guida adottato.

In manovra si apprezza lo sterzo leggero, mentre i freni inizialmente possono apparire fin troppo pronti: una volta imparato a dosare correttamente la forza sul pedale, comunque, non si può che apprezzarne l’efficacia.
Buono il comfort, sia per quanto riguarda l’assorbimento delle sconnessioni che la rumorosità (quest’ultima è un po’ elevata solo in autostrada, dove il motore e i fruscii aerodinamici inevitabilmente si fanno sentire).
Nei percorsi guidati la 1007 – che ha ottenuto 5 stelle nei crash test Euro NCAP - si dimostra sempre facile da condurre, dimostrando un solido appoggio nelle curve veloci e nei cambi di direzione. Solo nelle

 

manovre particolarmente brusche, tipiche delle situazioni di emergenza, la vettura ha mostrato qualche limite in termini di stabilità e tenuta, ma in questi frangenti “San ESP” ha rimesso subito le cose a posto. Disattivando quest’ultimo, tuttavia, le cose potrebbero complicarsi non poco qualora il guidatore incappasse in un grossolano errore di valutazione o in un ostacolo improvviso. Non per questo, però, riteniamo di dover giudicare troppo severamente la 1007, dal momento che paga semplicemente… le leggi della fisica: un baricentro alto con carreggiate relativamente ristrette e sospensioni (giustamente) improntate al comfort non sono proprio la migliore garanzia per il record nello slalom tra i birilli. E poi, onestamente, chi mai potrebbe ragionevolmente disattivare l’ESP della monovolume francese e poi mettersi a tentare improbabili evoluzioni? A parte i soliti giornalisti ovviamente…

Dotazione ricca
Non paga di aver proposto una vettura così coraggiosa nei contenuti tecnici, Peugeot ha deciso di proporre la propria 1007 con una strategia commerciale forse un po’ arrischiata, ovvero con una dotazione molto completa fin dal modello d’ingresso, a costo di posizionare la vettura su un prezzo un po’ sopra la media. Una scelta onesta che non possiamo che condividere, ma che potrebbe non essere capita da qualche potenziale acquirente, accecato magari dal prezzo entry level di qualche concorrente (salvo poi ritoccarlo con una valanga di optional…).

Così, la “nostra” 1007 con il 1.6 litri e il cambio semiautomatico 2Tronic viene a costare 17.200 euro nell’allestimento Trendy, che diventano 17.750 se si

 

opta per la versione Sporty dell’esemplare in prova. Un prezzo al quale corrisponde, come detto, una dotazione di serie molto ricca, che comprende tra le altre cose ABS con ripartitore elettronico della frenata, sette (!) airbag (compreso quello per le ginocchia del conducente), ESP, servosterzo, apertura e chiusura delle porte con telecomando, climatizzatore, sedili posteriori singoli, scorrevoli e ripiegabili a tavolino, computer di bordo e specchietti retrovisori elettrici.
Con l’allestimento Sporty si aggiungono inoltre i cerchi in lega da 16'' con pneumatici maggiorati e il terminale di scarico cromato.

Prestazioni rilevate:
- da 0 a 100 km/h: 13.22 secondi
- da 80 a 120 km/h in quinta marcia: 15.02 secondi (in 425,64 metri)
- da 50 a 80 km/h: 10.00 secondi (in 186,96 metri)
- da 50 a 100 km/h: 18.2 secondi (in 386 metri)
- da 50 a 120 km/h: 26.91 secondi (in 646,22 metri)

Da comprare perché:
- Le sue porte attirano sguardi di stupore e approvazione più di una cabriolet e sono anche molto utili
- Ricca dotazione di serie, soprattutto sul fronte della sicurezza
- L’abitacolo è spazioso e offre un’ottima visibilità in tutte le direzioni

Da rivedere:
- Prezzo un po’ al di sopra della media della categoria
- Passaggi di marcia non molto fluidi in modalità automatica, se si tiene premuto l’acceleratore
- Con l’ESP disattivato può diventare impegnativa in caso di manovre improvvise

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