Chi non può cambiare l’auto… si attacchi al tram!

Chi non può cambiare l’auto… si attacchi al tram!
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Abbiamo intervistato Corrado Clini sul futuro dell’auto in Italia. Niente incentivi generici, città aperte solo alle auto di ultima generazione e tasse su chi inquina di più sono la ricetta del Ministro per risollevare il mercato
  • Matteo Valenti
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15 novembre 2012

Milano - A margine dell’evento organizzato per ufficializzare l’accordo stretto tra Lamborghini e il Ministero dell’Ambiente a favore della riduzione della CO2, abbiamo avuto la possibilità di approfondire alcune questioni legate al futuro dell’auto in Italia con Corrado Clini.

Come superare la crisi dell'auto

Il Ministro dell’Ambiente italiano ha risposto a tutte le nostre domande, dimostrando di avere le idee molto chiare sulla crisi dell’auto nel nostro Paese e sulle soluzioni da adottare per risollevare il settore automotive attualmente in ginocchio.


Clini ha confermato che non ci saranno incentivi generici per agevolare l’acquisto di nuove auto, spiegando che in Italia circolano già troppi veicoli. Per uscire dalla crisi bisognerà indurre le case a produrre auto sempre meno inquinanti (ibride ed elettriche in particolare) attraverso nuove normative e nuove leggi.

In città solo le auto più virtuose

Due saranno le norme principali alla base di questo progetto: la prima dovrebbe imporre la chiusura delle aree metropolitane alle auto tradizionali, eccetto quelle più virtuose in termini di efficienza energetica, e la seconda dovrebbe introdurre una nuova tassa sui veicoli in base alle emissioni.

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Abbiamo incontrato il Ministro Clini in occasione della firma dell'accordo con Lamborghini per la riduzione della CO2


In poche parole quindi, secondo Clini, nelle grandi città dovranno circolare solo ibride ed elettriche o modelli che garantiscono in ogni caso livelli di CO2/km molto contenuti, mentre chi inquinerà di più dovrà pagare più tasse.

Un piano di rilancio basato su incentivi normativi

Questi “incentivi normativi” - per usare le stesse parole del Ministro” - rappresentano la soluzione che secondo Clini spingerebbe le Case a produrre veicoli sempre meno inquinanti e che allo stesso tempo agevolerebbe il rinnovamento del parco auto circolante, risollevando le vendite di veicoli e quindi l’intero mercato dell’auto.


A questo punto viene da chiedersi come farà a circolare in città chi non avrà la possibilità di sostituire la propria auto con un modello più recente e tecnologico e, considerata l'attuale fase economica non proprio sorridente, viene da pensare che non saranno poi tanto pochi.

 

A questo punto riceviamo la risposta più interessante del Ministro, secondo cui non si sarà assolutamente obbligati a cambiare auto. Chi non potrà permettersi un nuovo modello meno inquinante non entrerà semplicemente in città con il proprio mezzo. L'unica soluzione rimarrà quindi quella di utilizzare i mezzi pubblici disponibili, rinunciando di fatto all'indipendenza garantita dal mezzo privato.

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Secondo Clini le grandi città in futuro dovrebbero essere aperte a vetture a basso impatto ambientale come la Opel Ampera

L'intervista a Corrado Clini, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Ci saranno nuovi incentivi per l’acquisto di auto nuove al fine di risollevare il mercato?

«È molto difficile immaginare che la crisi dell’auto in Italia - un Paese dove esistono 600 auto ogni 1.000 abitanti - si possa risolvere facendo acquistare agli Italiani ulteriori vetture che andrebbero ad aggravare ulteriormente il rapporto auto/abitanti. È chiaro che il settore dell’auto, che altre volte in passato ha vissuto una trasformazione radicale, uscirà dalla crisi cambiando i prodotti.»

«Il Governo sta cercando di capire come orientare e favorire la trasformazione dell’offerta da parte dei costruttori automobilistici. Pensiamo che la via da seguire (per uscire dalla crisi, ndr) sia quella di istituire incentivi normativi prima ancora di quelli fiscali. Una strategia che peraltro è perfettamente in linea con quanto chiede l’Europa, che sa benissimo che il futuro dell’auto non sarà fatto da più automobili ma da automobili diverse.»

Pensiamo che la via da seguire (per uscire dalla crisi, ndr) sia quella di istituire incentivi normativi prima ancora di quelli fiscali. Una strategia che peraltro è perfettamente in linea con quanto chiede l’Europa, che sa benissimo che il futuro dell’auto non sarà fatto da più automobili ma da automobili diverse


«Gli incentivi per l’innovazione tecnologica rivolti alle imprese inoltre ci sono già, così come abbiamo stanziato quelli per l’auto elettrica e i veicoli meno inquinanti

 

Quali sono gli “incentivi normativi” che permetteranno di risolvere la crisi dell’auto?

«Io sono dell’opinione che dovremmo applicare in Italia una forma di fiscalità commisurata al quantitativo di emissioni prodotte dai veicoli, in modo tale che paghi di più chi inquina di più. Anche questo provvedimento sarebbe una leva molto forte per spingere il mercato a produrre prodotti nuovi.»

 

«Quello su cui stiamo lavorando è inoltre l’istituzione nelle aree metropolitane di incentivi per la circolazione - non voglio esplicitamente usare la parola divieti alla circolazione – per gli autoveicoli elettrici, ibridi e in generale per quelli meno inquinanti.»

inquinamento cina
Gli incentivi normativi proposti dal Ministro dovrebbero risolevvare il mercato dell'auto e migliorare la qualità dell'aria dei grandi agglomerati urbani

«Per il futuro della mobilità in Italia immagino che le vaste aree metropolitane assumano come criterio per la circolazione le perfomance ambientali dei veicoli, in modo tale che entrerà in città solo chi inquina di meno. Questo sarà un incentivo fortissimo per risollevare il mercato dell’auto perché si rinnoverà il parco auto circolante.»

«Questa idea non è una provocazione, ma una necessità perché noi non andremo molto lontano se la situazione rimane quella attuale, dove bastano dieci giorni senza correnti d’aria e vento per superare subito i limiti di inquinamento dell’aria previsti. In futuro inoltre questi limiti saranno ancora più severi e quindi le Case automobilistiche saranno sempre più incentivate a costruire auto meno inquinanti.»

Questi provvedimenti però investono allo stesso modo tutti i cittadini, che saranno obbligati a cambiare auto per continuare a circolare in città. Chi potrà permetterselo acquisterà un’auto ibrida o un modello di ultima generazione e continuerà a circolare senza problemi, mentre chi non avrà la possibilità di sostituire il proprio veicolo si ritroverà tra le mani un’auto magari nemmeno troppo vecchia, senza poterla più utilizzare nell’area urbana. Questo è giusto secondo Lei?

«Nessuno sarà obbligato a cambiare auto. Diventa inevitabile però che chi desidera utilizzare il mezzo privato per andare in centro città o usa veicoli che presentano performance ambientali compatibili con gli obiettivi di qualità dell’aria previsti dalla città oppure non entra. Questa sarà una conseguenza inevitabile.»

Nessuno sarà obbligato a cambiare auto. Diventa inevitabile però che chi desidera utilizzare il mezzo privato per andare in centro città o usa veicoli che presentano performance ambientali compatibili con gli obiettivi di qualità dell’aria previsti dalla città oppure non entra. Questa sarà una conseguenza inevitabile


«Io credo comunque che diminuirà il numero di veicoli circolanti in Italia e me lo auguro, perché 600 auto ogni 1.000 abitanti è un numero troppo alto in un Paese come il nostro.»

 

«La media europea presenta infatti un rapporto di 100-150 veicoli in meno ogni mille abitanti, anche in Germania.»

«Penso che anche grazie a queste politiche molti inizieranno ad apprezzare molto di più il treno per spostarsi da città a città, perché avendo l’alta velocità che collega Torino Milano, Bologna, Firenze e Roma diventa molto più vantaggioso muoversi col treno invece che con l’auto.»

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