Newey: "Monoposto F1 2017 molto simili alle 2016"

Newey: "Monoposto F1 2017 molto simili alle 2016"
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Paolo Ciccarone
Una nostra intervista esclusiva al guru dei progettisti della Formula 1, Adrian Newey. È l'occasione per parlare delle novità regolamentari, del suo futuro e - forse - della Ferrari...
26 luglio 2016

Chiamatelo genio, o come vi pare. La sostanza non cambia. Quando si parla di Adrian Newey la parola geniale è spesso presente a fianco delle sue creazioni, come l’ultima Aston Martin GT appena presentata. Domenica Adrian era in pista a Budapest, era da qualche mese che mancava dai box e come al solito la sua matita e il suo block notes si sono riempiti di appunti. Guardava in giro, faceva gli schizzi, disegnava sul posto un semiprogetto che altri, senza computer, non saprebbero fare.

Come mai in pista? «Ogni tanto si deve farlo, a casa ero molto impegnato in altri progetti, c’è la macchina del 2017 da preparare, quindi meglio capire alcune cose.»

Parlando della vettura del prossimo anno, sarà molto diversa dall’attuale? «Diciamo che ci sono dei concetti molto simili, a occhio non sembrerebbero diverse, ma ci sono gomme nuove, un nuovo modo di far lavorare le sospensioni, poi l’aerodinamica. In apparenza sembreranno simili, in realtà si tratta di una rivoluzione con macchine velocissime e molto diverse dalle attuali».

E quindi su cosa si lavorerà? «Tante cose, affinamento di particolari…».

In pista a Budapest ha visto qualcosa di interessante? «C’è sempre qualcosa di interessante da vedere, si impara sempre da tutti.»

La gara l’ha soddisfatta? «Abbiamo ottenuto un podio con Daniel, magari avremmo potuto fare meglio con Verstappen, ma direi che la pista ha rispecchiato i valori in campo»

Quindi Red Bull davanti a Ferrari, ovvero il sorpasso è stato fatto? «La Ferrari non era molto lontana e forse in alcune gare siamo meglio noi, sono cresciuti molto, sono sempre un top team. Qui siamo andati bene, avremmo potuto avere la pole con Ricciardo senza bandiere gialle e Alonso in testacoda proprio davanti, ma sono le corse, non è un problema.»

Parlando con altri tecnici qualcuno dice che lei è avanti ad altri perché, quando imposta il progetto, sa già dove vuole arrivare, sa quali numeri avere dai dati tecnici…«Hanno detto una bugia, tutti i tecnici che progettano una vettura sanno che numeri vogliono, sanno dove vogliono arrivare, quindi non è che io sia diverso dagli altri.»

E allora dove sta la differenza fra lei e gli altri? «Io sono uno che corre in macchina, diciamo un pilota anche se i piloti per me sono altra cosa rispetto al mio modo di guidare. E capisco forse meglio degli altri cosa serve a un pilota, che tipo di macchina vuole quando è al limite e deve guidarla. Gli altri, forse, sono più teorici.»

Ovvero lei ci mette il feeling del pilota che gli altri, progettando, non mettono. Ovvero, inseriscono tutti i dati nei computer e poi uniscono le linee guida teoriche…«Sì potrebbe essere, i calcoli di simulazione danno il meglio dal punto di vista teorico, inserisci le informazioni e poi ti dà un tracciato ideale da seguire. Poi però è la pista che fa la differenza e non è detto che quello che vedi al computer sia poi meglio anche nella vita reale.»

Quindi è l’essere parte integrante di un progetto, pilota e tecnico, la chiave di volta per il successo delle sue monoposto. Piuttosto ci sembra che siate forse meglio della Mercedes…«In Ungheria sì, eravamo meglio di loro e credo che lo siamo dappertutto tranne che in un campo: ci manca la potenza del motore.»

Quindi a parità di motore Red Bull meglio di Mercedes, vi basterebbero 40 cavalli in più dalla Renault per primeggiare? «Credo che per lottare contro la Mercedes ad armi pari servano più di 40 cavalli, molto di più…»

Verrà in Germania per il prossimo GP? «No resto in officina, il lavoro per il 2017 deve essere completato, ci sono molti aspetti e novità da studiare per cui dobbiamo capire meglio quali aree vadano sviluppate maggiormente.»

Ma perché non vuole venire alla Ferrari? «Ciao, è stato interessante rivederti, magari ci vediamo a qualche altro GP, prima della fine dell’anno farò ancora un salto in pista…»

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