Audi: come vedere meglio con la tecnologia OLED

Audi, ormai è noto, è il marchio più all'avanguardia per quanto riguarda l'illuminazione. Lo dimostra la nuova R8, prima vettura stradale al mondo disponibile con degli inediti fari a laser. Il  prossimo passo sarà invece l'adozione per la prima volta su un'automobile della tecnologia Matrix OLED (sigla che sta per “Organic Light Emitting Diode”) già impiegata su TV e per i display di molti device, che verrà mostrata in anteprima mondiale su una concept car che verrà presentata in settembre al Salone di Francoforte. 

I vantaggi della tecnologia OLED

I primi studi di Audi sono dedicati all’applicazione nella produzione di serie della tecnologia OLED alle luci posteriori. A differenza dei classici LED, che sono composti da cristalli semiconduttori che offrono una luce puntiforme, gli OLED sono sorgenti luminose piatte che offrono diversi vantaggi: innanzitutto hanno un voltaggio molto basso, nell'ordine di 3-4 volt, il che significa che assorbono poca energia; la loro struttura flessibile permette nuove possibilità ai designer, anche perché non necessitano di riflettori o altri componenti; è possibile variare l'intensità della luce, dunque gli OLED saranno presto in grado di generare luci di svolta e anche luci di stop; le luci non creano nessuna ombra, anzi, la luce generata è di gran lunga più omogenea rispetto ad altre sorgenti luminose. 

Come funziona

La tecnologia Audi Matrix OLED si basa su una matrice di film alcuni dei quali composti da materiali organici semiconduttori ciascuno dei quali ha uno spessore di meno di un millesimo di millimetro. Se attraversati da energia elettrica, le matrici OLED si illuminano sfruttando le proprietà di elettroluminescenza dei materiali organici di cui sono composti. Al momento Audi utilizzano sottili fogli di vetro per contenere il materiale organico, ma quando questo sarà sostituito da perllicole di materiale plastico i limiti fisici e i costi di produzione potranno essere abbattuti.