Dakar ‘18. Decimo Cielo: Il Viaggio - prima puntata

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Mr. Franco, una Peugeot 3008 “Campione in carica”, tre Paesi da scoprire sulle tracce (e fuori pista) della Dakar. È l’Avventura “parallela”, viaggio sensazionale accanto a una Dakar Perù-Bolivia-Argentina eccellente. L’ultima di Marc Coma Organizzatore
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
27 marzo 2018

Lima, 3 Gennaio 2018.

Tre Paesi, due settimane, un Rally. Se era una domanda la risposta è facile: Dakar. Se si aggiunge una settimana al programma, facile ugualmente: il Viaggio della Dakar. Vi diciamo subito. Grande Dakar. Grande Viaggio. Grande Compagnia. Una miscela esplosiva per una performance indimenticabile. Per tanti motivi, grandi detonatori di emozioni. Innanzitutto il plafond della Dakar, finalmente, storicamente eccellente.

legato alla figura mitologica di Mr. Franco, alla sua esperienza e indole incredibili

È una grande Dakar che fa da sfondo a un Viaggio che non può essere che “esagerato!” Altro motivo, l’agio, la tranquillità, una certa sicura disinvoltura che deriva dal fattore campo, quella sorta di “giocare in casa”, soprattutto nella prima parte dell’Avventura e legato alla figura mitologica di Mr. Franco, alla sua esperienza e indole incredibili. Anche al suo ruolo chiave nello sviluppo del Rally in Perù, che capiremo meglio più avanti. Last but not least, luoghi da sogno nei quali si ha sempre la sensazione di partecipare a un sogno, di essersi scollati dalla realtà per un viaggio su un altro livello. Esageriamo sempre, d’accordo, ma in buona fede per cercare di trasmettervi sensazioni che andrebbero provate sempre in prima persona, sulla propria pelle.

Ma andiamo con ordine… siamo innanzitutto sportivi!

È il 3 gennaio 2018. Affondiamo un taxi nello spesso, insopportabile traffico di Lima per raggiungere Callao, ombelicale città satellite e zona porto-aeroportuale della Capitale. Da Miraflores, il quartiere-distretto-bene dove abbiamo installato il nostro campo base all’hotel José Antonio DL, fino alla banchina dove è custodita la nostra Peugeot 3008, vettore della “missione” e del Viaggio, è roba di 15 chilometri, non di più. Mezz’ora teorica in ammirazione del Pacifico lungo la Costanera, nella pratica un’ora, un’ora e mezza di stillicidio tra macchine impazzite e autisti isterici, realtà quotidiana dall’alba al tramonto e viceversa.

la nostra Peugeot 3008, vettore della “missione” e del Viaggio

Meglio un elicottero personale o il dono dell’ubiquità, se ce la fate, perché il traffico di Lima vi tira scemi, mina la vostra salute psichica. Non bastasse, ecco l’inquietudine delle storie che ci raccontano. Si dice, infatti, che nelle ore dopo il crepuscolo la gente preferisce prendere il bus, per evitare che le loro auto o i taxi su cui hanno cercato di trovare rifugio siano assaliti dai… pirati della strada. Il traffico della Capitale peruviana è epico. Se ne parla da sempre. Cinquant’anni fa tale Sebastian Salazar si riferiva anche a questo aspetto della vita metropolitana della Capitale per definire “Lima la Horrible”. Due milioni di abitanti allora, dieci oggi, la perenne iper congestione del traffico è un problema non risolto, nemmeno a mezza strada negli anni ’80 e ’90, quando Mr. Franco sbarcò in Perù per creare l’Inca Rally e la Lima-Rio, leggendarie Corse che sono l’imprinting della Dakar di oggi in questo Paese.

Insieme al traffico il clima. A Lima non piove mai ma è sempre grigio. Un purgatorio meteorologico. Nuvole basse e umidità, nebbia, sole per pochissime ore… al mese e, volendo, anche freddo. Caos e grigio fanno venir immediatamente voglia di mettersi in strada, di cancellare, o di rimandare a tempo indefinito, la visita della Città. Che invece ci tocca perché a Lima si completano le operazioni preliminari della Dakar, Base Aerea di Las Palmas, e da Lima si parte in pompa magna, Pentagonito. Il centro storico, i suoi balconi, la Plaza de Armas e le piazzette di Miraflores. Visioni magnifiche. Morale, di giorno si socchiudono gli occhi e si va avanti a testa bassa, di sera ci si rilassa, si incontrano gli amici, ogni giorno di più a Lima e in Perù. Qui si sente che c’è desiderio e bisogno, piacere di relazione, di amicizia.

Caos e grigio fanno venir immediatamente voglia di mettersi in strada

Si passeggia, si visita, si prende l’aperitivo e si cena, si conversa, si racconta, si fanno progetti basati sui sogni, ci si prepara a realizzare i sogni, perché così deve finire. Amici. In Perù è facile, molto piacevole, a Lima obbligatorio. Durante la nostra permanenza nella Capitale iniziative, programmi, visite… e menù sono gestite dal "triumvirato" Alberto-Carlos Roberto-Michel. Amici, e amici di amici, di Mr. Franco, naturalmente. Siamo nelle loro mani, soprattutto dopo il tramonto, base, piani e cospirazioni tra le mura accoglienti e “insospettabili” della Tiendecita Blanca, l’antico Ristorante svizzero-limegno dello… svizzero Alberto che domina sull’Ovalo. Così abbiamo tentato di superare la crisi del Jet Lag, lunghe “sedute” e terapia del migliore Ceviche tra le alchimie “contaminopeccaminose” di Alberto.

Durante la nostra permanenza nella Capitale iniziative, programmi, visite… e menù sono gestite dal “triumvirato Alberto-Carlos Roberto-Michel. Amici, e amici di amici, di Mr. Franco, naturalmente

A questo punto dobbiamo confessare che, consigliati dalla certezza che non saremmo riusciti a fuggire da Lima e dal Perù tanto facilmente e presto, in realtà siamo atterrati con un lieve anticipo, una settimana, rispetto al programma della Dakar. Vi diremo più avanti. Adesso entriamo nel vivo della competizione.

Andiamo!

Immagini: Piero Batini – Nikon

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