Dakar 2013, tappa 13. Vince Lopez (KTM), Despres è più vicino. Botturi costretto al ritiro

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Nuovo colpo di scena al KM 140, Botturi è fermo nel deserto. Un Lopez “furioso” e spettacolare vince la tappa e scavalca Ruben Faria nella generale. Ma Despres è ancora a 8 minuti| <i>P. Batini</i>
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18 gennaio 2013

La Serena, 18 gennaio. La tappa si conclude a La Serena, ma prima di raggiungere il Pacifico, i concorrenti hanno davanti a loro oltre 700 chilometri, e di questi 441 sono di Prova Speciale. Poco conta che la prima parte sia molto veloce e che un tratto centrale di una cinquantina di chilometri sia su asfalto e neutralizzato, l’impegno è comunque gravoso. Per un motivo sufficientemente “inquietante”. Al centro della penultima sfida dell’edizione 2013 è previsto quello che i locali chiamano il Gran Premio di Copiapò, un inferno di 120 KM di sabbia e di navigazione fuoripista sulle famigerate dune che portano il nome della città. Da Vellemar a La Serena, poi, è tutta strada fino all’Oceano più grande del Pianeta.

Penultima tappa, ultima occasione “concreta”. Forse soltanto per Francisco Lopez, atteso dai tifosi nella tappa che è senz’altro la più importante del passaggio finale della Dakar in Cile. L’inizio, però, è “standard”. Verhoeven apre la pista, è ben presto affiancato da Ruben Faria, e Joan Barreda prende il comando delle operazioni nel tratto più veloce di inizio Speciale. I primi tre vanno forte. Cyril Despres parte indietro, sfrutta la scia di tracce che gli “ouvreurs” hanno lasciato davanti alle sue ruote, e ottiene il miglior intertempo prima che i concorrenti entrino nel tratto di dune e di navigazione. Faria rallenta vistosamente, evidentemente affronta una situazione difficile.

Lo show del "Piloto Nacional"

Ha deciso di aspettare Despres, è il suo compito, dimenticandosi del secondo posto in classifica? Un problema alla moto? Niente di tutto questo, “solo” un errore di navigazione, così è Lopez che rompe gli indugi e si lancia all’inseguimento dei battistrada, Barreda e ora anche Rodrigues.  Lopez aveva lasciato intendere all’arrivo a Copiapò che era meglio accontentarsi e garantire il secondo posto, ma ci deve aver ripensato. Il suo nuovo obiettivo, non più “conservativo”, è l’assalto alla seconda posizione. Al termine della prima parte della PS sbuca Caselli, ancora lui, con il miglior tempo.

Ha deciso di aspettare Despres, è il suo compito, dimenticandosi del secondo posto in classifica? Un problema alla moto? Niente di tutto questo, “solo” un errore di navigazione, così è Lopez che rompe gli indugi e si lancia all’inseguimento dei battistrada, Barreda e ora anche Rodrigues


Dopo la neutralizzazione la tappa sale di tono, trascinata da Lopez che manda in delirio gli appassionati del suo Paese. A loro volta i tifosi sospingono “Chaleco” incitandolo al “sueno”, e il sogno è il trionfo a Santiago, naturalmente. Caselli si ferma con un problema di motore a cinquanta chilometri dall’arrivo, ma a quel punto Lopez è già avanti e, minuto dopo minuto ha annullato, e poi convertito a suo favore, il distacco che lo sperava da Ruben Faria nella generale.

Lopez vince la sua quarta tappa di questa Dakar e scavalca Faria. Despres è secondo e limita i danni, poco più di cinque minuti, e Paulo Gonçalves è terzo, giusto alle spalle del francese. Due episodi curiosi. Al traguardo Despres se la prende con Joan Pedrero, accusandolo di averlo tenuto nella polvere e ricordandogli che è lui il Pilota di punta della Squadra. Una radio locale, non vedendo arrivare il leader al traguardo e ipotizzando una panne, chiede al suo inviato di andare da Lopez per dargli la “noticia maravillosa”.

 



Naturalmente non è così. Lopez si è sbarazzato di Faria, ma Despres è ancora davanti. “Chaleco” spiega che oggi è riuscito a dare dieci minuti all’avversario diretto, domani dovrebbe darne otto, e almeno sedici secondi, al numero 1. Il giornalista urla: “Allora il nome della tappa di domani è: El Ataque Final”. Sì, perché adesso manca una sola tappa al traguardo finale di Santiago, con l’ultima prova speciale di 350 chilometri anch’essa, però, con un lungo intermezzo neutralizzato.

Botturi. Piove sul bagnato

Dalle retrovie, nel deserto di dune, arriva la frustrazione di Alessandro Botturi. È fermo, con il motore rotto, al KM 140. Ironia della sorte, è un motore nuovo, cambiato alla vigilia per sostituire il “vecchio”, un po’ fiacco, e consentire ad Alessandro di completare al meglio le ultime due tappe. 8° assoluto lo scorso anno, miglior Rookie al debutto con il Team Bordone-Ferrari, Botturi cominciava ad accarezzare il sogno concreto di un risultato eccezionale. Il sogno è diventato evanescente prima di Copiapò, a causa della penalità di un’ora per il salto di un way point, e si infrange definitivamente ancora lontano da La Serena. Ad oggi, Botturi è l’ultimo grande attore di questa Dakar costretto al ritiro. Il penultimo era stato lo Slovacco Stefan Svitko. Anche lui una magnifica Dakar 2012, anche lui nei primi dieci. Ma non era l’anno, per nessuno dei due.

Classifiche

Leggi la classifica generale e l'ordine di arrivo della tredicesima tappa della Dakar 2013

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