Dakar 2013, tappa 7. Prima vittoria di Kurt Caselli (KTM) e “tris” di Peterhansel (Mini)

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dakar 2013, Settima tappa. Prima vittoria di Kurt Caselli, problemi per Cyril Despres. Impressionante gara delle auto e dei camion. Tragedia nel trasferimento: il francese Thomas Bourgin ha perso la vita in uno sfortunato incidente| <i>P. Batini</i>
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11 gennaio 2013

Salta (Argentina), 11 gennaio. Una speciale relativamente corta, 218 chilometri, e due lunghi trasferimenti. Il primo, di oltre 400 chilometri porta la carovana in Argentina attraverso il Passo Jama, sulle Ande al confine tra Cile e Argentina e non lontano dalla Bolivia, il secondo, di 116 chilometri si conclude ai due bivacchi di Salta, distinti per auto e moto, dopo la disputa della Speciale.

Quest’ultima è tracciata interamente ad un altitudine variabile tra i 3.400 e i 3.600 metri. Durate il primo trasferimento, questa mattina, ha perso la vita il venticinquenne Pilota francese Thomas Bourgin, vittima di uno scontro tra la sua moto e un'auto che proveniva in senso contrario. Tutta la tappa è molto faticosa, non solo per la lunghezza ma anche per l’altitudine e le temperature, drasticamente scese dopo i giorni del Perù e del Deserto di Atacama.

American Ace

A vincere la speciale delle moto è Kurt Caselli, l’americano chiamato all’ultimo momento a sostituire Marc Coma sulla KTM 450 Rally che brucia così le tappe della sua carriera nei Rally-Raids. Alle sue spalle Lopez, quindi Olivier Pain. Vistoso ritardo, invece, per Cyril Despres, trentacinquesimo al traguardo di Salta con oltre 13 minuti di ritardo da Caselli, che scende al quinto posto nella generale a quasi 15 minuti dal leader, per la terza giornata consecutiva Olivier Pain.

Imprevisti di gara

Brivido in testa alla Dakar. Cyril Despres ha avuto più di un problema nel corso della tappa, principalmente al cambio. L’ufficiale KTM è rimasto fermo in Prova Speciale e a lungo anche nel trasferimento finale, limitando i danni che potevano essere anche più gravi. Per il detentore della corsa la beffa si aggiunge al danno, poiché il francese difficilmente potrà presentarsi al meglio alla partenza della seconda parte della tappa marathon. Ai concorrenti, infatti, è vietato ricevere assistenza stasera al bivacco di Salta.

Brivido in testa alla Dakar. Cyril Despres ha avuto più di un problema nel corso della tappa, principalmente al cambio. L’ufficiale KTM è rimasto fermo in Prova Speciale e a lungo anche nel trasferimento finale, limitando i danni che potevano essere anche più gravi


A fare il colpo del giorno è ancora Francisco Lopez. “Chaleco”, vincitore ieri e secondo al traguardo davanti a Pain, apre così la Dakar 2013 a un nuovo scenario ovviamente, in parte almeno, annunciato. Il cileno balza in seconda posizione nella generale, a sei minuti da Pain. David Casteu è alle costole, ma non è verosimilmente un problema e, con Despres dietro di otto minuti, il fuoriclasse cileno ha la possibilità di amministrare le tappe argentine e rilanciare ulteriormente le proprie quotazioni al ritorno in Cile, dove è imbattibile.

Despres non è il solo a rammaricarsi per la brutta giornata di oggi. Jordi Viladoms si ferma al KM 40 della prova speciale. Per lo spagnolo, quarto al traguardo di Lima lo scorso anno e che era quinto al termine della quinta tappa, continua l’odissea di quest’anno dopo il guasto che ha attardato la sua Husqvarna nel corso della sesta tappa. Si ferma anche Gerard Farres e ancora problemi per Paulo Gonçalves. Joan Barreda, ormai fuori gioco, è ripartito questa mattina dopo aver manifestato l’intenzione di ritirarsi, ma ormai ha la testa altrove. Al contrario, Alessandro Botturi mantiene altissimo il livello di concentrazione.

Nessun colpo di testa nella tappa veloce e solo pericolosa, e uno sguardo avanti e alla classifica, che vede il bresciano ora al nono posto a mezz’ora dal leader. Tuttavia c’è da tener presente che Botturi ha già giocato il “jolly” sostituendo per sicurezza il motore alla sua Husqvarna, cosa che nessun altro dei primi ha ancora fatto. Considerando che tutti, prima o poi, cambieranno il propulsore a loro volta, oggi Botturi “vale” la quarta, quinta posizione della generale di una Dakar peraltro ancora lunghissima. Un rapido aggiornamento finale. Paolo Sabatucci si è ritirato ieri nel corso della sesta tappa per un inconveniente meccanico. A rincarare la dose il guasto al suo camion di assistenza, ancora lontano da Calama a tarda notte. Marcos Patronelli imprendibile, ma è il cileno Sebastian Palma che vince la sua prima tappa nella gara dei Quad. Camelia Liparoti, tenacissima, sale in 14ma posizione.

dakar 2013 (15)
La sfida dei camion è paurosa. Difficile immaginare che gli elefanti del deserto possano essere, in un contesto come quello di oggi su un terreno estremamente veloce, rapidi quasi quanto un’auto

La gara delle auto

Tris di Stephane Peterhansel e nuova vittoria dell’IVECO di Gerard De Rooy.
Al-Attiya parte all’assalto della settima tappa delle auto, riprogrammata dagli organizzatori con un ritardo di mezz’ora rispetto all’orario iniziale. Per il Buggy Qatar-Red Bull è il terzo tipo di collaudo “ufficiale”. Dopo la sabbia e le piste WRC, è l’ora della prova in altura. La tappa è favorevole alle Mini All4 Racing, ma il Principe del Qatar ha riservato più di una sorpresa alle coronarie degli appassionati già abbondantemente sollecitate nella prima parte della corsa.

E infatti fino a metà della Prova Speciale Al-Attiya continua a condurre respingendo l’attacco degli avversari, a turno Guerlain Chicherit (SMG) e Robby Gordon. Stephane Peterhansel si tiene indietro, aspettando il suo turno. Distacchi ridottissimi. Quando la pista si distende in un tratto più veloce il fuoriclasse francese sferra il suo attacco decisivo, sorpassa Gordon e passa a condurre. Il suo margine di vantaggio è sempre molto esiguo ma la tappa prende un’altra piega. Si corre quasi a vista in una speciale che sembra una prova del WRC, velocissima. Tre stili differenti. Al-Attiya, che è stato più vicino ai Rally tradizionali, è perfettamente a suo agio, Gordon fa come sempre del coraggio e dell’esuberanza la sua arma migliore, e Peterhansel si presenta in una veste abbastanza insolita, promosso a maestro anche in questo difficile tipo di sfida.

 

Finale mozzafiato

Il finale è allo sprint. Al-Attiya sbaglia e perde il contatto, lasciando sfilare gli avversari, e Stephane Peterhansel va a vincere all’impressionante media di oltre 120 chilometri/ora. Al secondo posto Guerlain Chicherit (SMG), con il miglior intermedio nella parte finale della speciale, e al terzo Robby Gordon (Hummer). L’argentino Orlando Terranova inserisce la sua BMW davanti alla Toyota di De Villiers. Solo sesto Al-Attiya, che comunque non concede più di due minuti a Peterhansel.

“Peter” e il “Principe”, che hanno vinto tre tappe ciascuno (la restante settima è stata appannaggio di Joan Roma), restano a distanza ravvicinatissima e nell’ordine al comando della Dakar. La battaglia è tutt’altro che conclusa e resta molto franca e avvincente. Tre minuti di differenza dopo sette tappe sono niente. Sul podio virtuale della Dakar delle auto ancora tre auto diverse, ma la Toyota di Giniel De Villiers è più indietro, a tre quarti d’ora.

Il finale è allo sprint. Al-Attiya sbaglia e perde il contatto, lasciando sfilare gli avversari, e Stephane Peterhansel va a vincere all’impressionante media di oltre 120 chilometri/ora

I camion

La sfida dei camion è paurosa. Difficile immaginare che gli elefanti del deserto possano essere, in un contesto come quello di oggi su un terreno estremamente veloce, rapidi quasi quanto un’auto. La deriva dei pesanti mezzi gioca un ruolo chiave nella guida, e lo spettacolo offerto è da brivido. Gerard De Rooy, che con un finale incredibile ha sovvertito le sorti della tappa precedente arrivando a Calama da vincitore e riconquistando la leadership della Corsa, è ormai scatenato. L’olandese vince la sua quinta speciale e porta l’IVECO Powerstar ad una nuova prestazione eccellente. Anche in questo caso la media del vincitore, non lontana dai 110 KM/h, ha dell’incredibile.

Miki Biasion, provato dai problemi che lo hanno afflitto nelle tappe precedenti, ritrova lo smalto dei tempi migliori sui terreni che gli ricordano l’epopea della sua carriera e, pur mantenendosi in curva di sicurezza, punta a un piazzamento che risollevi, se non il risultato complessivo, almeno il morale. Il quinto posto ottenuto a Salta, a poco più di due minuti dal compagno di Squadra, è uno di questi.

Miki Biasion: «Una tappa corta ma molto bella, interamente sulla Cordigliera delle Ande e sempre in quota. Mai sotto i 3.000 metri di altitudine. In queste condizioni ci si deve abituare all’aria un po’ rarefatta, e anche i mezzi soffrono un pò perchè perdono parte della loro potenza. Ho cercato di controllare situazione e avversari, e soprattutto di non commettere errori, mantenendo un buon ritmo ma senza mai forzare più di tanto l’andatura»

Classifiche

Leggi la classifica generale e l'ordine di arrivo della settima tappa della Dakar 2013


 

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