Dakar 2015. Vasilyev (Mini): Roba da Campioni del Mondo

Dakar 2015. Vasilyev (Mini): Roba da Campioni del Mondo
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Vladimir Vasilyev vince la 5° tappa, soffiando negli ultimi chilometri ad Alrajhi il primato. Al Attyia resta saldamente in testa, Peugeot “decimata”. La Dakar sale di tono |<i> P. Batini, Antofagasta</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 gennaio 2015

Antofagasta, 8 Gennaio 2015. Una Mini via l’Altra, tra i denti del pettine Al-Attyia ogni giorno c’è spazio per un’alternativa di… colore e per un posto nell’albo d’oro. E non poteva che finire così la quinta tappa, vinta per l’occasione da Vladimir Vasilyev al termine di una Speciale scandita dai colpi del duello a distanza con il saudita Yazed Alrajhi. Una tappa lunga, velocissima, 450 chilometri di “duro” con un mare di fesh-fesh, che è salita di tono per il fatto che sia il russo che il saudita rincorrevano il primo successo personale di giornata alla Dakar.
Una posta importante, visto che entrambi occupano già un posto di rilievo nella storia del motorismo. Vladimir Vasilyev è, infatti, il campione del Mondo Cross-Country, mentre il saudita, le cui radici sono nel WRC, è “solo” la rivelazione dell’anno, avendo vinto tre volte in tre gare disputate. Entrambi i Piloti portano alla Dakar i segni del passaggio di Al-Attyia sulla loro carriera.
Vasilyev ha conquistato la Coppa del Mondo soffiandola proprio al “Principe”, il saudita corre con quel navigatore, Timo Gottschalk, che già sedeva al fianco di Al-Attyia nella campagna vincente ella Dakar 2011 con la Volkswagen.

 

Dakar 2015 tappa 5  (6)
Nasser Al-Attyia

Nasser Al-Attyia si conferma imprendibile

La differenza sostanziale tra i protagonisti della tappa del giorno, tuttavia, sta nel fatto che il russo può ormai essere considerato un “veterano”, visto che ha già partecipato alla Dakar tre volte, mentre il saudita ha raggiunto un livello di maturità specifica in soli… cinque giorni di ambientamento. Un’altra differenza, per la verità, potrebbe essere rilevata nel fatto che Vasilyev è un po’ “plafonato” e che ha dovuto contare sull’assiduità alle gare per sommare una stagione di successo, mentre il giorno che Aljhari vincerà la sua prima tappa sarà automaticamente proiettato tra i grandi della Specialità.

Insomma, una giornata dedicata a quella che, a oggi, può essere considerata la “categoria B” della Dakar 2015 dei Piloti auto. E tutto all’ombra della magnifica gara di Nasser Al-Attyia che è partito per primo da Copiapo e non è mai stato raggiunto fino al traguardo di Antofagasta. Da un punto di vista globale il Rally, dunque, resta dominato dalla lotta tra Nasser Al-Attyia e Giniel De Villiers e dal confronto, sempre più aperto e avvincente, tra le Mini e le Toyota. Nell’ambito della “Classe A”, e sotto il profilo generale, la quinta tappa è stata ancora favorevole al “Principe” del Qatar che, con il confortevole quarto posto alle spalle anche del redivivo Robby Gordon, ha “allungato” ulteriormente su De Villiers, non proprio fortunato a causa di una foratura.

 

peugeot dakar  (2)
Despres in azione con la 2008 DKR

In difficoltà le due ruote motrici

Il rovescio della medaglia della quinta tappa è la giornata durissima per due delle tre Pugeot in gara e l’uscita di scena del “buggy” di Guerlain Chicherit. La 2008 DKR di Carlos Sainz è rimasta praticamente distrutta da uno spaventoso tonneau causato dal “decollo” da un masso nascosto alla vita dalla polvere di fesh-fesh, e il due ruote motrici “zebrato” dell’ex Campione del Mondo Frreride è stato fermato da un principio di incendio. In entrambi i casi l’incidente corrisponde al ritiro degli equipaggi. I due episodi possono essere considerati come il termometro dell’evoluzione tecnica della Dakar delle auto. In entrambi i casi ai progettisti non piace che vengano chiamati “buggy” ma più tecnicamente “due ruote motrici”, e l’indice di stato di avanzamento dei lavori dice che, per ora, sia la 2008 DKR che la futura… Mini sono un passo indietro rispetto alla solida reputazione che ha saputo costruirsi la Mini “All4” e alla crescita evidente delle Toyota Overdrive.

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