Dakar 2021. 6a Tappa, Barreda e Sainz. In testa Price, KTM, e Peterhansel, Mini

Dakar 2021. 6a Tappa, Barreda e Sainz. In testa Price, KTM, e Peterhansel, Mini
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Piero Batini
  • di Piero Batini
La tappa prima della giornata di riposo. Speciale di “grazia” accorciata, grandi performance e operazioni tattiche raffinate. Barreda, Honda, è alla terza vittoria, Price, KTM, il primo che ritorna in testa. Tra le auto acuto di Carlos Sainz, ma “Peter” è inarrivabile
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
8 gennaio 2021

Ha’Il, Arabia Saudita, 8 Gennaio. Prima di tutto un bel regalo. Cento chilometri di Speciale in meno e un’ora e mezzo di sonno in più. È il dono degli organizzatori, destinato soprattutto a quelli che sono ancora “dispersi” tra i bivacchi di Al Qaysumah e il provvisorio di Buraydah. Un regalo contro il tempo e contro il freddo.

Poi, però, è la sesta Tappa, destinazione Ha’Il e miraggio giornata di riposo. Restano nel programma abbreviato gli stessi coefficienti di dune e di navigazione, e resta nelle ossa la fatica di cinque giorni di gara duri.

È la terza vittoria di Joan Barreda, 27ma della carriera, lo stesso numero di un suo grande connazionale, Jordi Arcarons. Barreda partiva da lontano e doveva recuperare il più possibile per aver una chance di restare in corsa per il Titolo dopo lo svarione della 4° Tappa. Quindi era “condannato” all’attacco. L’ufficiale Honda Monster si è imposto davanti a Branch e Sanders, trascinando al risveglio anche il Campione in carica, Ricky Brabec. Alla resa dei conti, tuttavia, la vittoria di Barreda potrebbe essere meno proficua di quello che sembra, poiché anche se il taglio del ritardo è notevole, 8 minuti il tempo recuperato agli avversari davanti, alla ripresa delle ostilità dopo la giornata di riposo sarà ancora il catalano a dover aprire la strada, e abbiamo già visto più volte, in questa edizione, quanto il compito può essere ingrato e frustrante.

Al contrario, e quanto sia stata studiata oppure no è difficile dire, l’operazione di Toby Price, che torna al comando della corsa, si direbbe da manuale. L’australiano, in testa virtualmente fino a metà Speciale, è passato in modalità controllo nella parte finale della tappa, in pratica “dosando” perfettamente la sua posizione d’arrivo al traguardo di Ha’Il. Il Pilota ufficiale KTM torna così in testa al Rally, davanti a Kevin Benavides e Cornejo. Soprattutto, settimo alla fine della sesta Tappa dietro anche a Van Beveren e Walkner, Toby si è costruito l’occasione d’oro, il trampolino per fare la differenza nella seconda parte della Dakar 2021. Resti comunque chiaro, a conferma del grande equilibrio che si è generato in questa bellissima edizione della corsa, che ci sono 3 piloti in tre minuti e ben otto in dieci, e che addirittura una dozzina, per posizione e potenziale, possono ancora passare ad un ruolo da protagonista assoluto. Lasciarsi andare a delle previsioni, dunque, è quanto mai arduo.

Chi non vince mai è Stephane Peterhansel! Sei tappe, cinque podi, il “peggior” risultato proprio nella sesta… quarto. Eppure il fuoriclasse francese, sei vittorie in Moto e sette in Macchina, è in testa alla Corsa dalla seconda Tappa, e il suo vantaggio, sei minuti che sono comunque come essere sospesi a un filo, si manifesta più solido ogni giorno che passa. Tre parole definiscono meglio di un sacco di chiacchiere lo stato attuale della corsa della Mini n° 302: motivazione, esperienza, gestione di gara. Facciamone un acronimo da usare in futuro, MEGG, per non stare retoricamente a ripeterci. Anche nella sesta “Peter” e Boulanger hanno gestito il patrimonio multiplo di cui possono disporre. Esperienza da regalare e una Mini John Cooper Works Buggy allo stato dell’arte. Mettiamoci anche una certa incostanza di rendimento degli avversari, tutti immancabilmente tassati, e molto si spiega. La sesta Tappa delle Auto, comunque, è stata a senso unico. Anche tatticamente.

A Ha’Il hanno vinto Carlos Sainz e Lucas Cruz, che hanno ben poco da perdere, almeno in rapporto alle ambizioni, e soprattutto non si possono permettere di perdere altro tempo. Risolto il problema, quasi cronico, di una certa difficoltà di Cruz a entrare in sintonia con il nuovo road book elettronico, si sono issati in testa alla Speciale sin dal primo waypoint e hanno mantenuto il comando delle operazioni fino alla fine imponendo un ritmo sicuramente elevato. Prova ne è che il secondo e terzo classificato al traguardo di Ha’Il, Al Rajhi e Al Attiyah, hanno pagato rispettivamente quattro e sei minuti. Finale tattico anche per la gara delle auto, con Al Attiyah e Peterhansel che, praticamente appaiati, si sono scambiati le posizioni d’arrivo. In questo modo “Peter” ha pescato un’altra buona carta nel mazzo delle partenze, da utilizzare per gestire meglio anche la prima Tappa dopo la giornata di riposo. Tutto questo mentre continua a sgranarsi il grappolo dei protagonisti della Dakar 2021 della prima ora, che abbiano dovuto abbandonare o che siano ancora in corsa. Al Rajhi, Ten Brinke, Lategan, Terranova, Serradori. Oggi è il giorno in cui perdiamo di vista Sébastien Loeb. Già fuori gioco alla fine della quinta Tappa per un doppio ritardo nella fase iniziale, e partito all’attacco in una visione più “alla giornata” della sua gara, l’alsaziano nove volte campione del WRC (e recordman alla Pikes Peak, per non dire sempre la stessa cosa), ha trovato il limite di resistenza della nuova BRX Hunter prima ancora del centesimo chilometro. Da lì in poi è stata attesa del camion di Assistenza.

All’altro capo del filo Bahrain Raid Extreme, Joan “Nani” Roma risponde più pacatamente, come aveva promesso, e con il settimo posto della Tappa alla vigilia della giornata di riposo, sale in quinta posizione assoluta.

Il podio, ormai da qualche giorno, è occupato da Stephane Peterhansel e Edouard Boulanger, Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel, +5’53”, e Carlos Sainz e Lucas Cruz, +40’39”.

Ha’il non è la spiaggia della Florida, ma quelle 24 ore di tregua vengono buone per tutti. Qualcuno potrà dedicarsi quasi completamente al riposo (e qui si vede ancora di più cosa vuol dire essere ufficiali o assistiti), qualcun altro avrà molto da fare e poco tempo da dedicare a sé stesso. Non si lamenti, c’è sempre qualcuno che arranca faticosamente sulla pista, che vede la notte e che cerca di arrivare al controllo di arrivo prima che si apra quello di partenza della seconda parte della Dakar. È anche qui che si vede di che “materia” sono fatti i Dakariani!

 

© Immagini: “Nani” Roma Media, BRX, Red Bull Content Pool, X-raid, Toyota Gazoo Racing, ASO Médiathèque - DPPI, KTM, Honda, Rally Zone, Francesca Gasperi

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