Dakar Next. Ecco la Peugeot 2008 DKR!

Dakar Next. Ecco la Peugeot 2008 DKR!
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Piero Batini
  • di Piero Batini
È arrivato il messaggio nella bottiglia lanciato dall’isola nascosta dove è stata segretamente realizzata. È bellissima e tremendamente logica. È la Dreamcar del Deserto di Peugeot, che scenderà in campo il 3 gennaio 2015 | <i>P. Batini</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
16 aprile 2014

Toni da scoop, ma non è uno scoop. Lo era quando davamo dei “bugiardi” ai Picat, ai Pailler, ai Famin, ai Boss e a tutta la “banda” di Peugeot Sport che negava scivolando goffamente su reticenze e lapsus, e lo sarà a fine maggio quando un altro tassello fondamentale del progetto andrà al suo posto. Ma resta legittimamente tono da scoop, su un’ottava superiore, perché la notizia è grossa, ed è ancora più grosso il tenore rivelato dell’impegno che Peugeot Sport, insieme a Red Bull e all’”alleato” storico Total, ha sottoscritto con gli appassionati decidendo di tornare a scendere in campo alla Dakar.

 

L'importante è partecipare? Non per Peugeot

Per questo Peugeot ha blindato Carlos Sainz, Cyril Despres e… sono piloti cui non piace solo partecipare, che pensano a Decoubertin come a un personaggio dei fumetti, o in ogni caso ne disconoscono la filosofia. Piloti che non si sono mai accontentati, che non si sono mai abituati a vincere!

Per questo Peugeot ha deciso di tornare alla Dakar dopo 25 anni, e per il vernissage del progetto ha richiamato i fasti delle sue ultime partecipazioni, evocato le leggende di Ari Vatanen e di Juha Kankkunen, e il mito epico della 205 T16 Grand Raid.

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La Casa del Leone ritorna alla Dakar dopo 25 anni e con un solo obiettivo: non essere un numero tra tanti

Un richiamo vincente

Per questo, finalmente, Peugeot ora fa evaporare nell’etere della comunicazione le silhouettes e poi le immagini della nuova Vettura, la 2008 DKR che si potrà sfiorare, non toccare, non ficcare il naso sotto il cofano, al Salone dell’Auto di Pechino di questi giorni. In queste immagini c’è il richiamo evocativo alla 208 Pikes Peak, un’auto che per entrare nella leggenda ha impiegato 8 minuti, 13 secondi e 878 millesimi, e che è stata presentata per la prima volta nei toni carbon tra luci ed ombre che neanche il Carabbaggio, come direbbe Giovanni a Giacomo ed Aldo, avrebbe saputo esprimere con tanta forza.

Peugeot ha fatto tutto questo in pochi mesi, rovesciando e rigettando l’ultimo baluardo dello scetticismo: il tempo. Solo qualche mese fa, quando l’ipotesi affiorava dalla crosta del deserto sudamericano e Sebastien Loeb la faceva esplodere durante la Dakar, dicevano che non ce l’avrebbero mai fatta ad essere pronti per l’edizione del 2015. Per la verità qualche dubbio lo avevo anche io. A meno che, pensavo. A meno che tutto non sia iniziato prima di quanto si pensasse. Ed era così, a settembre del 2013 erano già tutti al lavoro. Vuol dire che adesso il tempo c’è. Il tempo di far volare la macchina sulla crosta, di preparare la squadra, di collaudare le innovazioni, di essere competitiva… Ci sono le ambizioni, i mezzi, anche il tempo per lanciare una scommessa storica e vincerla.

Un esercizio di design finalizzato alla performance

La 2008 DKR è bellissima. È il guscio di composito che da domani tutti vorranno installare sulla propria quattro ruote, ma è soprattutto un perfetto esercizio di design finalizzato. Affascinante con i suoi sbalzi pellicolari e la luce a terra consentita dalle Michelin da 37 pollici, quasi un metro, la purezza aggressiva delle linee che traducono in risposte precise gli imperativi tecnici e tecnologici che hanno ispirato questo autentico capolavoro da corsa. Si vede che sarà, che è già una macchina tremendamente efficace.

La 2008 DKR è bellissima. È il guscio di composito che da domani tutti vorranno installare sulla propria quattro ruote, ma è soprattutto un perfetto esercizio di design finalizzato. Affascinante con i suoi sbalzi pellicolari e la luce a terra consentita dalle Michelin da 37 pollici, quasi un metro


Adesso si scateneranno i pettegolezzi a sfondo tecnico, la corsa alla compilazione della “scheda tecnica”. Quante o quali ruote motrici, potenza, cilindrata, caratteristiche del Turbo, ruote e pneumatici, aerodinamica, escursione delle sospensioni. Qualche dato c’è già. Jean-Christophe Pailler, che è il Capo Progettista della 2008 DKR li rivela con il tono che si dedica alla creatura che si è amata sin dal concepimento. Il dato più importante, due ruote motrici, le posteriori. Ma non è un buggy, non è l’evoluzione di una storia artigianale di approccio alla Dakar, che pure ha dato i suoi frutti ma sempre nel lungo termine.

È una configurazione che declina l’evoluzione tattica, regolamentare e dei terreni della Dakar in un raffinato prodotto di ingegnerizzazione, e che rende possibile lo studio e la realizzazione di una macchina a due ruote motrici, di tipo non convenzionale, in grado di vincere la corsa-avventura per definizione. Una volta definiti i vincoli di ordine tecnico, il lavoro non è finito. La 2008 DKR passa alla matita di Giovanni Rizzo e del centro stile Peugeot, che la riaggancia ai codici stilistici della 2008 esistente. Spettacolare. Qualcuno si ricorda dell’impatto immaginifico che suscitò la 205 T16 Grand Raid a suo tempo? Ecco, la 2008 DKR suscita impulsi emotivi del genere.

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Linee aggressive, tanta altezza da terra e ruote da 37 pollici: questi i tratti distintivi della Peugeot 2008 DKR

Un'emozione sancita dal tempo

Ma i dati sono numeri senza significato sinché non applicati, e una volta “sputato il rospo”, i responsabili di Peugeot Sport non si avventurano più in sospensioni descrittive. Contrariamente ai costumi di altre Marche che hanno voluto dare ad intendere che scendevano sulle dune della Dakar con la macchina appena presa dal concessionario, a Parigi sono onesti, e riconoscono realisticamente che la 2008 DKR si ispira alla 2008, ma non è la 2008. Non è la crossover che conosciamo ed abbiamo imparato ad apprezzare sulle strade di mezzo mondo, ma ne rappresenta una evoluzione possibile, perché non c’è dubbio che l’esperienza tecnologica della Dakar ritorna sempre in una forma di progresso per le macchine di tutti i giorni, che verranno dopo. La 2008 DKR è una macchina da corsa, una Formula 1 del deserto, una realizzazione senza compromessi che rende possibile il confronto con una corsa senza compromessi.

Per questo le tabelle, i dati, le misure che suscitano così tanto interesse e curiosità, oggi lasciano il tempo che trovano. La macchina perfetta per la Dakar non si misura con il metro o con il calibro, con il banco o il dinamometro. Sì, anche con quelli, ma deve essere chiaro che l’Auto “Dakariana” deve affrontare situazioni impossibili da simulare, frullare, concentrare e riprodurre in laboratorio.


Deve passare su un masso e su un granello di sabbia con la stessa efficacia, volare a bassa quota sui plateau, schizzare come un fulmine da una duna all’altra, e destreggiarsi a passo d’uomo nei labirinti dell’impossibile. Deve lasciarsi guidare e portare a destinazione, con facilità e precisione, impegno psicofisico e piacere, nel minor tempo possibile. Possibilmente prima che ci arrivino gli altri. In Peugeot Sport, questo, lo sanno! Per questo hanno detto 2008 DKR.

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