F1. Ferrari, la monoposto 2022 si chiamerà F1-75. Ma come è andata in passato con nomi celebrativi?

Pubblicità
La Ferrari ha scelto di omaggiare la sua storia con il nome della monoposto per la stagione 2022 di F1, la F1-75. Ma in passato denominazioni celebrative come questa hanno portato fortuna?
1 febbraio 2022

La Ferrari, per la sua monoposto per la stagione 2022 di Formula 1, ha scelto un nome che celebra un grande traguardo della casa di Maranello. La F1-75 omaggia i 75 anni dal debutto della prima auto firmata dal Cavallino rampante. “La Formula 1, con il suo spirito di competizione e innovazione, è sempre stata fondamentale per la Ferrari e ha avuto un ruolo guida nello sviluppo delle nostre vetture stradali – spiega il presidente della Ferrari, John Elkann –. Dunque quest’anno, in cui celebriamo il 75° anniversario della prima uscita di una nostra vettura dai cancelli della fabbrica, abbiamo deciso di onorare quello spirito chiamando la nostra vettura 2022 F1-75”.

Il 12 marzo del 1947 Enzo Ferrari accendeva per la prima volta il motore della 125 S. 75 anni dopo, la storia della casa di Maranello continua, a cominciare da quella F1 di cui è protagonista dagli anni Cinquanta. In attesa di scoprire che pagine scriveranno Charles Leclerc e Carlos Sainz con la loro F1-75, diamo uno sguardo al passato per vedere come si sono comportate le vetture della Ferrari in F1 con un nome celebrativo. Il caso più recente è quello della SF1000 del 2020, il cui nome festeggiava i primi 1000 GP della storia della Rossa in F1. 

La SF1000, svuotata del motore prestazionale che avrebbe dovuto esserne il cuore pulsante, è stata una monoposto dai grandi limiti, che ha colto solo tre podi, due con Charles Leclerc e uno con Sebastian Vettel, e ha relegato la Ferrari addirittura al sesto posto del mondiale costruttori. Insomma, ce la ricordiamo nel bellissimo rosso amaranto delle celebrazioni del Mugello, ma il resto è da dimenticare. Meglio andò con la monoposto che la preceduta, la SF90 del 2019, il cui nome celebrava i 90 anni della Scuderia Ferrari. 

La monoposto con cui Charles Leclerc colse le sue prime - e per ora uniche - due vittorie in F1 a Spa e a Monza consentì alla Ferrari di cogliere il secondo posto nel mondiale costruttori, così come la SF70H del 2017, chiamata in questo modo per celebrare i 75 anni della Ferrari. La Ferrari 150° Italia - il cui nome inziale, F150, spinse Ford, produttrice dell'omonimo pick-up, a fare causa alla Rossa - fu invece la monoposto per il 2011, anno del 150° anniversario dell'unità d'Italia. Dopo il mondiale sfiorato all'ultimo con Fernando Alonso nel 2010, la F150 portò la Ferrari al terzo posto nel mondiale costruttori, alle spalle di Red Bull e McLaren. 

Decisamente meno incisiva fu la F60, che, nel 2009, celebrava il fatto che la Ferrari avesse partecipato alle sessanta stagioni di Formula 1 disputate fino a quel momento. Complici anche il drammatico incidente occorso a Felipe Massa nelle qualifiche del GP di Ungheria, e la successiva lunga assenza del brasiliano, la Rossa in quel mondiale non andò oltre il quarto posto. Ebbe invece grande successo la F2003-GA, la cui sigla era un omaggio a Gianni Agnelli, scomparso nel gennaio 2003. La monoposto per quella stagione vinse sia il mondiale piloti che il titolo costruttori. Così come è benaugurante il termine di paragone dell'ultima vettura della Rossa la cui sigla cominciava con F1. La F1-2000, infatti, riportò l'iride piloti a Maranello dopo 21 anni di assenza. 

Pubblicità