F1, GP Abu Dhabi 2021: le pagelle di Yas Marina

F1, GP Abu Dhabi 2021: le pagelle di Yas Marina
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Yas Marina nelle pagelle del Gran Premio di Abu Dhabi 2021 di Formula 1
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
13 dicembre 2021

Ha vinto il suo primo titolo mondiale a modo suo, all’ultimo giro con una staccata “inventata” in un punto in cui, nonostante la modifica al tracciato, fino a quel momento non avevamo assistito a sorpassi veri. Poi una resistenza molto al limite nell’infinito rettilineo successivo e quel mezzo giro per realizzare che ormai era fatta, era il nuovo Campione del Mondo. Voto 10 a Verstappen per una gara vinta con un pizzico di fortuna, ma comunque con pieno merito, se non altro per il giro capolavoro in qualifica con un assetto rischioso, molto scarico per andare forte in rettilineo, mettendoci lui una pezza con il suo infinito talento nel tratto guidato. Resta l’episodio del primo giro, un sorpasso formalmente regolare ma ancora una volta in spregio all’avversario, perché se tutti si buttassero a vita persa in staccata probabilmente nessuno finirebbe un gran premio. Nessuno tranne lui, perché va dato atto comunque all’olandese di avere calcolato la manovra al millimetro. Campione con merito, sperando che il titolo gli porti la maturità dei campioni che a volte ancora gli manca.

Voto 10 anche ad Hamilton, per una partenza capolavoro e una gara condotta tutta sul ritmo, con un mix micidiale di velocità e capacità di gestione. Stava andando tutto per il verso giusto, poi un episodio gli ha tolto un titolo che anche l’inglese avrebbe meritato. Il prossimo anno ci riproverà.

Terzo a sorpresa - un po’ anche per lui - Sainz, che ad Abu Dhabi ha disputato una delle sue migliori gare dell’anno, sempre davanti a Leclerc, anche se non si è mai fatto notare. Una gara come una carriera, con tanta sostanza e non abbastanza clamore rispetto ai meriti di un pilota maturo e veloce. Voto 9 perché con questa Ferrari fare di più sarebbe stato impossibile.

E voto 9 anche a Tsunoda, che nell’ultimo gran premio di un campionato lunghissimo disputa la sua migliore gara dell’anno, dopo la… prima. In mezzo un mare di errori, ma l’importante come si dice è il lieto fine e ad Abu Dhabi il giapponese è stato velocissimo in qualifica e perfetto in gara, dimostrando anche una buona capacità di gestire le gomme. Non sembrava nemmeno lui. Ora però deve ripartire da questo livello di rendimento, vietati altri passi indietro.

Voto 7,5 a Gasly, perché un 5° posto è un gran bel risultato per l’AlphaTauri, ma stavolta il suo pur eccellente rendimento è stato ridimensionato da quello del compagno di squadra.

Solo sesto Bottas, così come era partito: la scusa ufficiale, riconosciuta anche dalla squadra, era un motore spompatissimo, ma trattasi comunque di Mercedes, anche se con un chilometraggio un po’ alto, possibile che non ne avesse per prendere le AlphaThauri? Voto 5, un fantasma.

Solo 7° Norris, vittima di una foratura che lo costringe ad una sosta ai box supplementare, giusto per mettere in scena una bella mini-rimonta nel finale. Vista la qualifica però le ambizioni erano altre: voto 7,5 perché almeno ci ha provato.

8° e 9° posto per Alonso e Ocon, con lo spagnolo capace in gara di ribaltare l’esito delle qualifiche che avevano visto primeggiare il compagno di quadra: per entrambi voto 7, un gran premio positivo sebbene senza particolari avuti.

Chiude la zona punti un Leclerc apparso in difficoltà più del dovuto, al netto di un’auto che non è certo da primato: infatti Sainz gli è sempre stato davanti e anche dopo il cambio gomme il monegasco ha faticato non poco a sfruttare il vantaggio della gomma più fresca per recuperare posizioni. Voto 6 sulla fiducia, ma le aspettative erano - come sempre nel suo caso - ben altre.

Fuori dalla zona punti, voto 4 a Ricciardo per l’ennesima gara nell’anonimato più assoluto. Ad Abu Dhabi la scusa dell’adattamento alla monoposto non può certo valere ancora, anche perché a sprazzi l’australiano ha dimostrato più volte di saper essere ancora veloce. Che succede dunque?

Voto 8 invece a Perez per la maestria con cui ha compiuto il proprio lavoro di scudiero rallentando Hamilton e dimostrandosi ancora una volta molto tenace nel corpo a corpo con l’inglese. Praticamente tutto quello che Bottas non è mai riuscito a essere. Peccato per il ritiro perché dopo avere sacrificato la sua gara per il compagno di squadra avrebbe meritato almeno di festeggiare con lui sul podio.

Voto 5 invece per Raikkonen, che non è certo un voto alla carriera, ma ad Abu Dhabi si è visto solo al momento del ritiro, dopo essere partito addirittura 18°. Certo con l’Alfa Romeo di quest’anno è difficile far sognare i tifosi, però a questo punto ha fatto bene a chiederla qui. In ogni caso ci mancherà.

Voto 5, in ogni caso, anche alla Red Bull, perché se sul piano del pilotaggio non possiamo che apprezzare l’abilità dimostrata da Perez con Hamilton, viene da chiedersi fino a che punto sia giusto rallentare un pilota in lotta per il titolo mondiale con certi mezzucci. Perché un conto è stargli davanti, fargli perdere un secondo, magari due, costringerlo a usurare di più le gomme, un altro fargli perdere 5 (!) secondo in un giro, rallentando platealmente - e a rischio tamponamento quasi - nei tratti più guidati. Un conto è il gioco di squadra, un altro correre solo per rovinare la gara dell’altro. Si era visto qualcosa di simile in MotoGP qualche anno fa, si sperava di non rivedere più certe scene. E siccome di gioco di squadra trattasi, l’insufficienza per antisportività va alla squadra in questione più che a Perez.

Voto 6 alla Direzione di gara: anche ad Abu Dhabi è stata messa a dura prova con una serie di situazioni difficili, sotto una pressione enorme. Chi scrive continua a sostenere che il lavoro di Masi sia tutt’altro che invidiabile, specie da quanto ci sono i social e le comunicazioni radio si possono ascoltare in tv, così che proprio tutti al bar possano sentirsi un po’ direttori di gara e dare la propria opinione insindacabile. Da bar.
In realtà qualsiasi decisione fosse stata presa, sia sul sorpasso al primo giro sia sulla ripartenza o meno a fine gara, avrebbe suscitato proteste: probabilmente lasciar correre nel primo episodio, considerando la manovra estremamente azzardata di Verstappen, e mettere in atto in ogni caso di principio di far ripartire la gara se ce n’era la possibilità sono state le scelte più corrette.

E voto 6 anche alla Mercedes, perché in tanti (incluso Horner, con un certo sadismo) si chiedono perché non hanno fatto fermare Hamilton durante la safety car per cambiare le gomme: in realtà l’inglese rischiava di finire dietro a Verstappen (che a quel punto vedendo l’avversario entrare non si sarebbe fermato), senza la certezza che la gara sarebbe ripartita, e comunque in mezzo alle due Red Bull (Perez non si era ancora ritirato in quel momento). La verità è che in caso di safety car chi sta dietro ha molte più opzioni rispetto a chi sta davanti.

Voto 7 invece al restyling di Abu Dhabi: raramente quando si interviene modificano un circuito questo migliora, ma stavolta il risultato è stato apprezzabile, sembrava quasi una pista vera invece di una gincana nel parcheggio di un hotel di lusso. Certo, non sarà mai tra i preferiti dei tifosi (per lo meno di quelli europei), e probabilmente nemmeno dei piloti, però il miglioramento è stato netto.

GP Abu Dhabi 2021, le pagelle

Verstappen 10

Hamilton 10

Sainz 9

Tsunoda 9

Perez 8

Gasly 7,5

Norris 7,5

Alonso 7

Ocon 7

Restyling Abu Dhabi 7

Leclerc 6

Direzione gara 6

Mercedes 6

Bottas 5

Raikkonen 5

Red Bull 5

Ricciardo 4

 

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