F1, GP Arabia Saudita: che fine ha fatto la Ferrari?

F1, GP Arabia Saudita: che fine ha fatto la Ferrari?
Pubblicità
Paolo Ciccarone
Binotto diceva di avere lasciato il progetto del 2022 per il 2023. Ferrari, però, sta deludendo
19 marzo 2023

JEDDAH – Non si capisce se la Ferrari è su "Scherzi A Parte" oppure stanno facendo di tutto per creare apprensione e tensioni varie. Doveva essere l’anno della vittoria dopo i proclami di Binotto, “Abbiamo fermato lo sviluppo della macchina a giugno per essere pronti nel 2023” e poi vedi che la SF23 non solo non è stata sviluppata ma va anche più piano della vecchia che non era stata sviluppata apposta. Mancano le prestazioni in gara mentre in qualifica Leclerc qualche sprazzo lo fa vedere.

Un conto è un giro un altro il ritmo e su questo manca tutto. Fermo restando che i 155 millesimi delle qualifiche di Leclerc avevano fatto sognare, la realtà è una Ferrari che in gara va piano, non solo rispetto alla Red Bull, ma anche Aston Martin (vedere Stroll che passa all’esterno del curvone Sainz fa capire molto…) ma anche della bistratta Mercedes di Hamilton e Russell. Lo dicono i numeri. Sainz ha segnato il giro più veloce in gara al 47 giro in 1’32’’822 con Leclerc al 49.giro in 1’33’’222, ovvero quattro decimi più lento dello spagnolo. Davanti Perez ha segnato il miglior crono in 1’32’’188 e Verstappen il giro più veloce al 49 giro (come Leclerc…) in 1’31’’906. Russell con la Mercedes ha girato in 1’32’’4 e Alonso in 1’32’’222, cioè un secondo più veloce di Leclerc in gara!

La situazione, nel suo insieme, è peggiore se si divide in due parti la gara. Nella prima, cioè prima della safety car del 18.giro, Sainz era mediamente staccato di 1’08 secondi al giro con gomme medie mentre con le gomme dure, dal 18 in poi, il distacco medio era di 1’4 secondi al giro. Quindi i 155 millesimi delle prove sono diventati oltre un secondo in gara e i motivi possono essere solo due: riduzione della potenza per via dei consumi e paura di rompere qualcosa oppure, più facile, mancanza di carico aerodinamico che non fa funzionare le gomme e pertanto per non fare il doppio dei pit stop rispetto agli altri, obbliga ad assetti conservativi.

Col risultato che in Arabia Saudita Sainz finisce 6 e Leclerc 7 e per giunta mostrando segni di nervosismo verso il suo ingegnere che non l’ha avvisato del pit di Hamilton (passato alle morbide dopo un inizio gara sulle dure) e poi dietro a Sainz spazientito per non riuscire a passarlo. E adesso, con lo spagnolo che ha 20 punti contro i 6 del monegasco, la situazione all’interno della squadra rischia di avere un altro fronte aperto su cui lavorare. Insomma, a Fred Vasseur non manca il da farsi, forse nemmeno lui credeva di doversi confrontare con una Ferrari rosso gambero…

Pubblicità