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Sul volto di Pierre Gasly alla vigilia del Gran Premio dell’Arabia Saudita, quinto appuntamento stagionale di Formula 1, aleggia un sorriso che va da orecchio ad orecchio. Non solo per la vittoria del Paris Saint-Germain nel match di ieri sera contro l’Aston Villa che gli ha permesso di accedere alla semifinale di Champions League, ma anche per i punti conquistati la scorsa settimana in Bahrain, i primi del 2025 per lui e per Alpine.
“Già nei test durante l’inverno avevamo notato che l’auto funzionasse particolarmente bene a Sakhir – ha esordito ai microfoni di Automoto.it il pilota francese – ma ovviamente questo era anche l’unico esempio a nostra disposizione per fare dei confronti. Così abbiamo pensato che saremmo stati in grado di replicare quelle performance anche per la gara; in realtà non è stato lo stesso anche se non eravamo lontani chissà quanto”. Le sue parole si ricollegano a quelle che ci ha rilasciato al termine del Gran Premio della scorsa settimana, dove era rimasto colpito delle prestazioni di Alpine che neanche il team aveva ben individuato da dove provenissero per poi replicarle per il proseguo della stagione.
“Sia in Australia che in Giappone siamo riusciti a non arrivare lontani dal Q3, ma non ci sentivamo molto contenti di come stesse andando. Poi arrivati in Bahrain abbiamo riportato la vettura a quelli che erano gli standard che avevamo provato nei test, ma ancora oggi è complicato per noi capire perché siamo andati così bene. Speriamo di avere migliori risposte prima di andare a Miami per poter replicare quanto fatto a Sakhir. Questo weekend potrebbe essere più complicato per noi, ma allo stesso tempo sappiamo che stiamo lottando per fare bene. Sappiamo che, almeno su carta, Jeddah è una pista dove siamo molto sensibili ma dobbiamo comunque provarci cercando di fare qualcosa di buono. E' un tracciato anche molto complicato e pericoloso, ma da pilota preferisco non pensare al fattore sicurezza”.
Alla domanda sulla mancanza di potenza da parte del motore Renault, Gasly ha cercato di sviare. “Non posso rispondere. La realtà è che il pacchetto che adesso abbiamo ci ha permesso di lottare in Bahrain e noi dobbiamo costruire su quello a nostra disposizione. Ci sono ancora aree dove possiamo fare bene, cose che dobbiamo cambiare. Sappiamo che ci saranno piste dove faticheremo di più rispetto agli avversari, mentre altre piste funzionano meglio per noi e sarà lì che dobbiamo sfruttare a nostro vantaggio per recuperare i punti che perdiamo altrove. Al momento non è un qualcosa che mi spaventa perché la performance c’è e noi l’abbiamo vista”.
“C’è molta competizione a metà classifica e spesso i team ruotano in termini di prestazioni. Abbiamo visto Racing Bulls avere un buon passo alcune volte; altre volte invece era Haas, oltre alla Williams che è molto competitiva. Questo vuol dire che è molto importante ogni weekend riuscire a fare il massimo per conquistare punti quando ci è possibile, come è successo in Bahrain”. Alpine, per quanto stia faticando in questa prima parte di stagione, è stata individuata da Ralf Schumacher come uno dei possibili team dove Max Verstappen, qualcosa dovesse divorziare da Red Bull, potrebbe approdare. Ad influenzare la scelta dell’olandese potrebbero sicuramente essere il motore Mercedes, che arriverà il prossimo anno, e la presenza di Flavio Briatore. “Già lo scorso anno l’ho detto. Io posso diventare un campione del mondo perché credo che Alpine possa lottare con i top team in griglia”.