F1, GP Italia 2018: le pagelle di Monza

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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Monza nelle pagelle del Gran Premio d'Italia
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
3 settembre 2018

Ci sono vittorie più cercate di altre e certamente questa è stata una di quelle più caparbiamente inseguite da Hamilton. Si era capito già al sabato, quando pur con un mezzo inferiore aveva sfiorato la pole position, dando mezzo calendario a Bottas, ed è stato subito evidente in gara, quando ha attaccato all’esterno della seconda chicane Vettel, sorprendendo il tedesco. E poi quell’infinito inseguimento aggrappato alla sagoma di Raikkonen, fino al sorpasso decisivo quando le gomme del finlandese avevano ormai ceduto. È proprio dei campioni saper vincere anche con un mezzo inferiore ed Hamilton ancora una volta a Monza ha confermato di essere un campionissimo. Peccato solo per quel team radio in cui sollecita la squadra a chiedere a Bottas - in quel momento in testa - di frenare Raikkonen: l’inglese avrebbe talento a sufficienza per fare a meno di certi giochini. Ve lo immaginate Jacky Stewart fare una richiesta del genere? E allora voto 9, grande campione, un po’ meno come uomo.

Voto 9 anche a Raikkonen, che ci ha provato fino all’ultimo con tutte le sue forze e facendo tutto al meglio, consapevole che probabilmente questa era la sua ultima Monza in rosso, ma anche che quella marea rossa sulle tribune gli è sinceramente affezionata, oltre i bilanci delle vittorie portate a casa e oltre le logiche di campionato. Splendido al sabato, in gara ha resistito ad un attacco un po’ precipitoso di Vettel alla Roggia, si è fatto superare da Hamilton ma ha trovato la forza di ribattere subito, sempre alla Roggia. Sembrava finalmente la domenica giusta. E invece ecco una strategia un po’ bislacca, il tappo di Bottas, le gomme che cedono. Però, di tutto questo, il buon Kimi ancora una volta non ha colpa. Eroe rosso, sempre e comunque. Anche se probabilmente, nel disastro di Monza in ottica campionato, c’è anche il suo zampino, con quella partenza subito a chiudere Vettel, come il dispetto di un uomo innamorato di una bellissima rossa che ha appena deciso di fidanzarsi con un giovanotto francese più giovane…

Seconda posizione per Kimi Raikkonen a Monza
Seconda posizione per Kimi Raikkonen a Monza

Terzo Bottas, complice anche la (giusta) penalizzazione di Verstappen, ma il finnico ha poco da festeggiare: in prova è stato annichilito da Hamilton e in gara ha faticato più del dovuto per avere ragione dell’olandese e del suo Renault. E soprattutto, ancora una volta ha corso più per rovinare la gara degli avversari (in questo caso Raikkonen) che per raggiungere il migliore risultato per sé. Voto 6: gregario, e nemmeno tanto di lusso.

Voto 4 a Vettel, perché ancora una volta l’errore è stato veniale, ma dalle conseguenze pesantissime: al di là della pole mancata al sabato (stavolta è stato bravo Kimi, punto), se hai la macchina migliore e sei in lotta per il mondiale l’ultima cosa che ti serve è farti coinvolgere in un contatto al via. E allora, se il tuo avversario diretto ci prova in un punto dove passa una sola monoposto, devi alzare il piede. Tanto sei a Monza, non a Montecarlo, e hai l’auto migliore, il che significa che hai tutta la gara davanti per riprenderti la posizione. E invece il tedesco ha sciupato tutto, e tra Monza e la Germania onestamente il mondiale è bello che andato, salvo rotture sulla monoposto di Hamilton. Si dirà che in quelle situazioni è questione di attimi, ma un campione di F1 fa la differenza anche prendendo la decisione giusta in un attimo. Il tedesco invece continua a essere precipitoso e pasticcione quando si trova Hamilton nelle vicinanze, al netto del bellissimo sorpasso compiuto a Spa. Sprecone.

Dietro a loro, ha corso con grande generosità, come sempre, Verstappen, con un Renault evoluto ma che certamente non vale i motori Ferrari e Mercedes, eppure per buona parte della gara si è tenuto dietro Bottas, salvo rifilargli una ruotata palesemente irregolare quando il finlandese stava per superarlo. Non proprio una bella mossa, soprattutto a Monza, e giustissima la sanzione, però che piede! Voto 7, osso duro.

Splendido 6°, poi squalificato, il nuovo pilota della Haas, il gemello bravo del Grosjean visto nella prima metà di campionato: sì perché dal gran premio d’Austria il francese sembra un pilota del tutto diverso da quello visto in precedenza, ha smesso di lamentarsi di qualsiasi cosa, è veloce in qualifica e consistente in gara. Cosa è cambiato nella sua testa? Mistero, ma non è la prima volta che il francese alterna momenti bui a periodi da campione. A Monza era in questa seconda veste, e allora voto 7,5: fortissimo.

Squalificato dopo la gara Romain Grosjean, sesto al traguardo
Squalificato dopo la gara Romain Grosjean, sesto al traguardo

Gran 7° posto anche per Ocon, che per il prossimo anno non ha ancora un volante: lo ricordiamo per i tantissimi team manager che leggono questa rubrica... Qualcuno provveda, vi prego. Nel frattempo voto 7,5 anche per il francese. E voto 7 alle sue spalle per Perez, in difficoltà al sabato ma come sempre abile a risalire in gara: per il messicano è l’ennesima prova di concretezza, e viene da sorridere pensando a quando giocava agli autoscontri con chiunque gli capitasse a tiro. Certezza.

Solo 9° Sainz, ma questa non era certo una pista buona per la Renault e l’impressione è che lo spagnolo abbia spremuto tutto il possibile dalla sua monoposto. Voto 7 di incoraggiamento.

E voto 7 un po’ a sorpresa - anche per noi - per Stroll, che a Monza come a Baku sembra trasformarsi: complice una pista che sottolinea meno di altre le carenze tecniche della Williams, al sabato riesce addirittura a entrare in Q3 e in gara resiste a centro gruppo, portando a casa un punto che smuove almeno il morale, se non la classifica. Il canadese continua a non piacerci, ma stavolta è stato bravo.

Alle sue spalle, l’elenco dei delusi e delle delusioni è piuttosto lungo e variegato. Tra gli altri, voto 5 a Gasly, perché dopo avere illuso al sabato con uno strepitoso 9° tempo, in gara è crollato fino al 15° posto. Forse il motore Honda consente di spingere davvero solo per pochi giri, ma se fosse così non si spiegherebbero altre gare eccellenti del francese, e allora viene il dubbio che in Toro Rosso abbiano qualche difficoltà di troppo nella messa a punto per la gara, complice anche l’inesperienza dei piloti. Il sospetto, probabilmente, ce lo porteremo avanti fino a fine stagione.

E voto 5 anche a Leclerc, che secondo le ultime voci è sempre più vicino a Maranello, ma proprio a Monza è apparso più opaco del dovuto pensando alla competitività del motore Ferrari. Il francese stavolta non è arrivato nemmeno alla Q2 e anche in gara, al di là di un bel duello vinto proprio su Gasly, non ha fatto vedere molto. Forse un anno di esperienza in più gli farebbe bene, al netto del talento naturale che resta cristallino, ma probabilmente a Maranello è troppo tardi per questa considerazione.

Infine, voto 6,5 di incoraggiamento a Sirotkin, che prende il primo punto iridato della sua carriera grazie alla squalifica di Grosjean. Ok, detta così non sembra proprio una grande impresa sportiva, ma considerando le condizioni tecniche della Williams, il russo non ha avuto molte occasioni di mettersi in luce finora e gli va dato atto di avere saputo cogliere la prima opportunità che gli si è presentata.

Weekend di gara incolore a Monza per Leclerc
Weekend di gara incolore a Monza per Leclerc

A proposito, voto 5 alla strategia Ferrari, perché non si è mai visto il team con l’auto più forte fermare il pilota in testa diversi giri prima del dovuto per paura di un undercut, salvo arrivare con le gomme finite nel finale di gara. Se sei in testa, resti lì finché la gomma tiene e al massimo ti fermi il giro dopo il tuo inseguitore. Non è difficile. Sciagurati. E il pit stop non è stato l’unico errore di tempismo compiuto, se è vero che proprio alla vigilia di Monza hanno dato il benservito a Raikkonen, quando più che mai serviva una perfetta armonia in squadra: ci sono tempi e modi anche per dare le brutte notizie.

Voto 8 invece alla Haas, che ora che corre nuovamente con due piloti ha tutte le potenzialità per raggiungere e superare la Renault nella classifica costruttori. L'aggancio per la verità sarebbe avvenuto già a Monza, se non fosse stato per la squalifica di Grosjean, ma se il team americano continua così, il sorpasso è solo rimandato.

E voto 10 alla neonata - si fa per dire - Racing Point, che nel cambio di proprietà e di nome ha perso tutti i punti raccolti da inizio stagione, ma le sono bastate due gare per essere già ottava in campionato, e se continua così superare la Toro Rosso potrebbe essere una formalità espletata già a Singapore. Fossimo a Faenza, qualche domanda ce la faremmo…

Soprattutto, voto 0 alla Mercedes, perché sentirli dichiarare che avrebbero pensato ai giochi di squadra forse dopo Monza è semplicemente patetico, e soprattutto perché ancora una volta il team tedesco ha inteso questa pratica in un’accezione nuova e più negativa. Perché continuiamo a ripeterlo, i giochi di squadra sono sempre esistiti, piacciano o meno, però finora si era visto il secondo pilota cedere la posizione o al massimo rendere un po’ più difficoltoso un doppiaggio, mai si era assistito ad una strategia di gara del secondo pilota finalizzata esplicitamente più a danneggiare l’avversario che a portare a casa il migliore risultato per sé. E, lo ripetiamo, qui siamo molto al limite del regolamento, anche se non c’è modo di impedirlo. Antisportivi.

GP Monza 2018, le pagelle

Racing Point Force India 10

Hamilton 9

Raikkonen 9

Haas 8

Grosjean 7,5

Ocon 7,5 

Verstappen 7

Sainz 7 

Stroll 7

Sirotkin 6,5

Bottas 6

Gasly 5

Leclerc 5

Ferrari 5

Vettel 4

Mercedes 0

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