F1, Gp Spagna 2016, Lauda: «Incidente inaccettabile»

F1, Gp Spagna 2016, Lauda: «Incidente inaccettabile»
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Lauda non le manda a dire dopo l'incidente che ha visto coinvolti Rosberg e Hamilton, cui l'austriaco attribuisce la colpa dell'accaduto
15 maggio 2016

Oltre alla vittoria di Verstappen, a tenere banco nei prossimi giorni sarà sicuramente l'incidente che ha visto protagonisti in partenza i due piloti della Mercedes, Nico Rosberg e Lewis Hamilton, ponendo fine dopo tre curve al Gran Premio di entrambi. Rosberg ha superato Hamilton alla pima curva, e i due sono venuti a contatto in curva 3. Hamilton ha tentato il controsorpasso, finendo sull'erba e rovinando in testacoda su Rosberg, che aveva chiuso la porta al compagno di squadra. 

I due piloti della scuderia di Brackley, finiti sotto investigazione dei commissari per questo contatto di gara, non si sono concessi alla stampa, chiudendosi nel motorhome della Mercedes per una riunione con i vertici della scuderia per discutere dell'accaduto. Rosberg e Hamilton al termine della gara si sono recati dai commissari per offrire la loro visione dell'incidente. I commissari hanno stabilito che si è trattato di un contatto di gara, e hanno deciso di non comminare penalità ai due alfieri della scuderia di Brackley.

A parlare è stato Niki Lauda, come sempre senza peli sulla lingua: «È stata una manovra stupida, perché per me non è accettabile che due Mercedes siano fuori dopo trenta secondi», tuona l'austriaco, che incolpa Hamilton, «perché è stato lui ad attaccare». Che si tratti di un errore dettato dalla troppa pressione sui piloti? «No, sono pagati per vincere le corse, guidare così è stupido»; questa la risposta lapidaria dell'ex pilota di Formula 1. 

Più diplomatica, invece, la reazione di Toto Wolff, team principal della Mercedes: «Niki ha dato il suo punto di vista da pilota e ha l’istinto, nero o bianco. Per noi è una situazione difficile, questo è certo. Abbiamo perso 43 punti, abbiamo perso potenzialmente un primo e un secondo posto e qualcun altro prenderà questi punti. Questo mi fa male, ma quello che è successo sul circuito non è al 100% responsabilità di uno o dell’altro», spiega Wolff.

Wolff, concessosi ai microfoni della stampa dopo la riunione con Rosberg e Hamilton, ha ammesso che, pur trattandosi di un concors di colpa, non è divisa al 50% tra i due piloti. «Non so se è 50 e 50, è possibile che uno dei due abbia un po’ più di responsabilità, ma è difficile da analizzare, dobbiamo guardare e molto difficile», puntualizza Wolff, che aggiunge: « Prima abbiamo sentito la loro opinione e abbiamo detto che per noi non è chiaro. Vedremo dopo».

Tra gli spettatori dell'harakiri di casa Mercedes, anche uno decisamente illustre, l'amministratore delegato di Daimler, Dieter Zetsche: Sono deluso dall'incidente; non me la sento di parlare di responsabilità, prima è necessario analizzare bene l'accaduto», dichiara Zetsche. 

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