F1. Lewis Hamilton a tutto cuore: “Se mi hanno derubato il mondiale 2021? È stato evidente”

F1. Lewis Hamilton a tutto cuore: “Se mi hanno derubato il mondiale 2021? È stato evidente”
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  • di Mara Giangregorio
Lewis Hamilton si racconta dal passaggio in Ferrari, ai piani oltre la Formula 1 e il doloroso mondiale del 2021, perso ad Abu Dhabi contro Max Verstappen
  • di Mara Giangregorio
2 aprile 2024

Lewis Hamilton, un nome che racchiude più un sette volte campione del mondo, di una persona molto attiva nel sociale e in progetti che riguardano moda, musica e film. Lewis Hamilton un pilota che ha fatto da spartiacque nel mondo della Formula 1, che è riuscito ad eguagliare e superare record su record, come quello dei titoli di Michael Schumacher e il numero di vittorie in carriera, 103. I suoi numeri stratosferici, possiamo permetterci di azzardare, che sono proporzionali ai tifosi che può vantare in tutto il mondo, che lo seguiranno che il prossimo anno quando vestirà la tuta Ferrari e che non l’hanno mai abbandonato dal 2021, anno in cui ha perso il mondiale all’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi 2021, vinto da Max Verstappen, e che ha anticipato un lunghissimo periodo di secca di trionfi, che prosegue ormai da due stagioni.

La stagione 2024 è inizia col botto ancor prima che l’azione in pista avesse il via, ancor prima che le nuove monoposto venissero presentate. Il 1° febbraio è arrivata l’ufficialità di quello che si potrebbe definire il colpo di mercato degli ultimi trent’anni. Lewis Hamilton, dopo undici anni al fianco della Mercedes, ha deciso di affrontare una nuova avventura firmando un contratto pluriennale con la Scuderia Ferrari. Il suo passaggio con il team di Maranello, avvenuto non tanto a cuore leggero, per lui vale molto di più un semplice cambio di squadra, ma parte di un progetto di vita ben più ampio, tanto da definirlo <<probabilmente il periodo più emozionante della mia vita>>. A raccontarlo è stato proprio lui in una recentissima intervista rilasciata a GQ, dove ha analizzato la sua vita fino ad oggi, che non pianificherà più stagione dopo stagione, Gran Premio dopo Gran Premio, ma in vista di un futuro che non inglobi esclusivamente la Formula 1.

<<Non ho mai iniziato un anno pensando a quello successivo. Mi hanno sempre chiesto: “Dove ti vedi tra cinque anni?”. Ma io non ho mai avuto un orizzonte così esteso. Ora, però, sono nelle condizioni di tracciare una mappa per guardare un po’ più lontano. Vedo cose davvero interessanti nei prossimi due anni, come alcuni progetti molto divertenti con la moda che verranno alla luce alla fine dell’anno>>. Molto probabilmente si parla di un’ulteriore collaborazione con Tommy Hilfiger che da anni veste Hamilton e la Mercedes insieme a Puma. Dalla prossima stagione, però, con l’addio del Britannico, l’accordo con le frecce argento cesserà e sarà Adidas a fornire la squadra di Toto Wolff.

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«Il mio pensiero principale è la risposta a un’unica domanda: “Come posso portare a termine l’anno migliore mai avuto con il mio attuale team, dopo tutte le stagioni trionfali passate insieme? Si tratta di come ti relazioni con le persone intorno a te. Alcuni di loro hanno preso la notizia molto bene, altri meno. Come si fa a coinvolgerli in questo percorso per lasciarci in maniera positiva?». Un impegno che Lewis Hamilton sicuramente non lascerà in sospeso è che il lavoro svolto alla Mercedes sulle iniziative a favore della diversità continui a essere portato avanti anche senza di lui. «Abbiamo ancora bisogno di avere più donne nel mondo della Formula 1. Dobbiamo lottare affinché ce ne siano sempre più da schierare in prima linea, così da permettere alle bambine e alle ragazze di vedere che questo è un posto per le donne>> ha continuato il sette volte campione del mondo, fin da sempre in prima linea a sostegno della W Series prima e della F1 Academy ora, supportando Susie Wolff, CEO della categoria tutta al femminile della Formula 1, e Dorian Pen, pilota della Mercedes Junior Program in pista con il team Prema.

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Sul suo futuro e proseguo della stagione ha dichiarato <<Mi sto allenando più duramente di quanto non abbia mai fatto. Mi sento più preparato fisicamente rispetto a qualsiasi altra stagione. Perciò sono davvero entusiasta del presente, consapevole di non potere fare meglio. Allo stesso tempo sto concependo nuove idee, progetti che desidero realizzare nella prossima fase. Onestamente ho reso manifeste tutte le mie intenzioni. Lo faccio ogni anno. Lavorare con Tommy. Vincere un campionato del mondo. Battere record. E di conseguenza ho fatto altri progetti per il futuro>>.

Tra queste rientrerà ora anche la Scuderia Ferrari. <<Forse si tratta di una volontà più inconscia, legata al primo periodo della mia vita. Ma è sempre stato un obiettivo importante per me. Al momento, però, voglio portare la Mercedes al massimo delle sue potenzialità in questa stagione. Per come sono fatto io, non la vedo come un’uscita di scena. Il mio impegno con la squadra è esattamente lo stesso degli anni precedenti: voglio battere la concorrenza. Vogliamo vincere. Il mio approccio rimane lo stesso, fino alla fine. Non mi lascio distrarre da ciò che accadrà dopo. Ci penserò l’anno prossimo».

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Il periodo di crisi vissuto non solo da Lewis Hamilton ma da tutta la Mercedes ha una precisa data di inizio. Il Gran Premio di Abu Dhabi 2021. Ultima gara stagionale dove si è giocato il titolo mondiale, dove il tutto è stato deciso all’ultimo giro. Dopo una decisione discutibile della direzione di gara, Hamilton e Verstappen hanno lottato per il titolo in una storica volata finale. Max Verstappen, però, aveva già vinto in partenza con il vantaggio delle gomme fresche, montate durante la Safety Car uscita per l’incidente di Latifi, mentre Hamilton è rimasto fuori con la convinzione che la FIA non avrebbe mai fatto scendere in pista la SC.

<<Se mi hanno derubato il titolo 2021? È stato evidente. Voglio dire, la storia la conosci. Però c’è una cosa preziosa che da quel momento porto con me: la presenza di mio padre. Avevamo attraversato insieme le montagne russe della vita, con alti e bassi. E il giorno che mi ha fatto più male, lui era lì. Il modo in cui mi ha cresciuto è stato sempre quello di stare in piedi, a testa alta. Naturalmente sono andato a congratularmi con Max, senza rendermi conto delle ripercussioni negative derivanti da quanto accaduto, ma ero anche consapevole dell’esistenza di un mini-me che mi guardava. È stato il momento decisivo della mia vita. E credo che lo sia stato davvero. Lo sentivo. Non sapevo come l’avrei assorbito. Non l’avevo ancora realizzato. Di una cosa, però, ero certo: nei prossimi 50 metri che percorrerò cadrò a terra e morirò, oppure mi rialzerò. Se rivedo il filmato, continua a fare male, ma sono in pace con me stesso>>.

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