F1. Red Bull, caso Horner: tutta una questione di famiglia

F1. Red Bull, caso Horner: tutta una questione di famiglia
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Paolo Ciccarone
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29 febbraio 2024

Volendo banalizzare la cosa, era solo una questione familiare. Di quelle storie che succedono a migliaia nella vita di tutti i giorni e che non trovano eco se non nei pettegolezzi di paese. La F.1, in fondo, è un piccolo paese sotto questo aspetto e la vicenda di Chris Horner ha preso dei connotati particolari proprio perché, per quanto piccolo, le questioni famigliari diventano vetrina internazionale, specialmente quando intervengono gli avvocati, i comunicati stampa, le indagini e altro ancora. Con ognuno che aggiunge un tassello a una storia di cui, spesso, non sa niente. Proprio come nelle chiacchiere di paese.

A rendere tutto pepato sono però i protagonisti della vicenda, lui team manager mondiale conosciuto da tutti e sotto i riflettori ogni domenica, nonché baronetto della Corona Britannica. Lei, Gery Halliwell, cantante di un gruppo una volta famoso che forma la coppia più glamour quando va ai concorsi ippici, alle serate di gala, agli incontri a palazzo. E poi, come spesso accade, il terzo incomodo, ovvero c’è lei. Nella classica figura della segretaria che frequenta il capo tante ore al giorno, per lunghi viaggi, condividendo stress, tensioni e confessioni. Un triangolo magari accettato, magari conosciuto, magari sopportato. Come tante altre cose nella vita di coppia, specie famose. Solo che qui siamo in F.1 e dopo una serata allegra, complice qualche bicchiere di troppo, si rompono gli argini su un rapporto che nel frattempo, come tutte le cose effimere, si era già consumato con l’aggravante di dover condividere spazi, uffici, lavoro e viaggi proprio con colui, o colei, con la quale era tutto finito. Qualche messaggio di troppo, situazioni personali che nello spietato mondo della F.1 portano a conseguenze. Di lotte interne per il potere, della gestione di un piatto appetitoso che altri hanno cucinato. Di vendette trasversali. E di news relative, sperando di far vacillare il capo indiscusso, minandone l’attendibilità.

Un sistema che aveva colpito anche Sergio Perez, se ricordate, quando qualcuno mise in giro la storia che tradiva la moglie. E ora il messicano posta sui social le foto di lui e la gentile consorte nei viaggi, a far la spesa, in vacanza e via così. In risposta a quella famiglia che aveva accusato lui e che ora, di riflesso, finisce in mezzo alle storielle da paddock. Eh sì, perché a quanto pare lei ha trovato rifugio nelle braccia e confidenze di uno che fa parte dello staff. E che coi giornalisti, olandesi, ha una certa confidenza. Da qui il resto delle fughe, parziali di notizie. E adesso che succede? Succede che fra “far” fuori Horner e tenere a bada la ex, costa molto meno la seconda ipotesi. Ma restando in sella il capo, la prima cosa da fare, in questo periodo di interregno, sarà capire chi è stato amico e chi, invece, voleva approfittare della situazione. Per cui la caccia al traditore del traditore e della tradita sarà tale che nei corridoi Red Bull non si starà tranquilli.

A breve non succederà niente. All’apparenza tutto andrà avanti al solito. Dietro le quinte la lotta di potere e vendette porterà a qualche uscita improvvisa, e fra qualche tempo a un ripensamento di qualcuno. E lì toccherà ai più svegli, fare “la spesa” alla Red Bull per quei nomi finiti nella lista dei cattivi e traditori. Un bel problema e tutto partito da una classica, comprensibile e condivisibile debolezza umana in cui il politicamente corretto, le immagini di purezza e altro ancora vanno a farsi friggere. Perché se è vero che c’erano un centinaio di documenti compromettenti, vuol dire che la storia andava avanti da tempo e, metti il caso, se l’accusato avesse potuto dimostrare di aver subito pressioni e quindi, di riflesso, far capire di essere stato ricattato? Si sarebbe aperto un altro fascicolo ancora più complicato. Meglio sia finita così, i panni sporchi, come da consuetudine, si potranno lavare in famiglia…

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