F1, Tsunoda, il punto fermo di Alpha Tauri: “La scuderia fa affidamento su di me”

Una consapevolezza, questa, che è frutto dell’esperienza. “Sono al mio terzo anno in questa scuderia – riflette - e so che posso aiutarli di più rispetto al mio compagno di squadra ad indirizzarli nella direzione giusta. Mi sento più responsabile, e sono consapevole del fatto che la mia scuderia fa più affidamento a me rispetto al passato. Sono più forte mentalmente, ho un approccio mentale migliore alla gara”. Ed è in questo contesto di forte crescita per Tsunoda che stanno arrivando grandi cambiamenti anche in casa Alpha Tauri.

Le sinergie intensificate tra la scuderia di Faenza e la Red Bull, confermate dal nuovo CEO dell’Alpha Tauri, Peter Bayer, proprio in Austria, sono accolte con entusiasmo da Tsunoda. “Credo che sarà un grande beneficio, soprattutto dal punto di vista della performance. Ora non siamo nella posizione che vorremmo, e penso che dobbiamo cambiare qualcosa. Questa nuova configurazione potrebbe aiutarci molto. Probabilmente una maggiore connessione tra Red Bull e Alpha Tauri è qualcosa che avremmo dovuto avere già qualche tempo fa, ma meglio tardi che mai. Sono ottimista”.

Sembra passata una vita dalla prima stagione di Tsunoda in F1, nel 2021. Yuki la ricorda così: “Quando faticai nella prima parte dell’anno, non era solo colpa mia. C’erano sicuramente alcune cose che avrei potuto migliorare. Nella seconda parte della stagione, dopo la Turchia, da fuori sembrò che improvvisamente avessimo migliorato il nostro passo. Ma non fu solo questo. Non solo cambiammo prospettiva, ma anche il telaio. In ogni caso, ho imparato molto da una situazione difficile, e questo mi ha reso più forte come pilota”.

Due anni dopo, a ritrovarsi in difficoltà come rookie in Alpha Tauri è Nyck De Vries, nonostante l’esperienza accumulata in altre categorie. “Penso che la situazione di Nyck sia diversa – riflette Tsunoda -. Il mio primo anno è stato difficile non solo per colpa mia, come spiegavo prima. Era il mio terzo anno in Europa, non avevo mai corso nel vostro continente prima. Avevo già mostrato la mia velocità sul giro secco, anche se con il passo gara faticavo di più”.

“Credo che Nyck abbia mostrato un buon passo nelle libere e anche in un paio di qualifiche – osserva Tsunoda, analizzando le prestazioni del suo compagno di squadra -. È stato sfortunato, perché non abbiamo a disposizione una vettura particolarmente veloce. È difficile ottenere un buon risultato”. Ma come può risollevare le sue sorti De Vries? “Per come la vedo io, Nyck deve solo mettere insieme i pezzi. Il passo c’è, probabilmente deve solo trovare il giusto ritmo. In molte gare, ha faticato parecchio in termini di costanza. Credo che ci riuscirà. I risultati che ha ottenuto in passato fanno capire che ce la può fare”.

Con prestazioni costanti e convincenti come quelle che sta portando a casa Tsunoda con una monoposto tutt’altro che ideale viene naturale una certa fiducia nella permanenza nel Circus a medio termine. “Mi sento più sereno riguardo al mio futuro – spiega - anche se in Formula 1 può succedere di tutto. Io mi limito a concentrarmi sulle gare. E sicuramente sono in una situazione migliore rispetto a quella dello scorso anno”. Quanta differenza fanno 12 mesi, nella carriera di un pilota. E quanta ne fa anche la sicurezza nelle proprie capacità.