Isack Hadjar conquista il primo podio in F1: Red Bull pronta a puntare sul talento francese? "È diverso’, dice Helmut Marko

Isack Hadjar conquista il primo podio in F1: Red Bull pronta a puntare sul talento francese? "È diverso’, dice Helmut Marko
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Il giovane francese Isack Hadjar è salito sul podio per la prima volta in F1 a Zandvoort. Helmut Marko lo elogia: "È diverso". La Red Bull potrebbe affidargli il secondo sedile nel 2026
3 settembre 2025

La frenesia in vista del sedicesimo appuntamento stagionale, il Gran Premio d’Italia 2025, cresce giorno dopo giorno. Prima di pensare a quello che accadrà questo weekend all’Autodromo Nazionale di Monza, però, è necessario analizzare a fondo quanto successo la scorsa domenica a Zandvoort. Il vincitore della gara olandese è stato senza dubbio Oscar Piastri, ma anche Isack Hadjar merita una menzione d’onore. Una gestione perfetta che ha portato il giovane francese al primo podio in Formula 1, candidandolo a pieno titolo per il sedile al fianco di Max Verstappen in Red Bull nel 2026. Sarà pronto a reggere il confronto? Per Helmut Marko, Isack “è diverso”.

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La stagione 2025 di Formula 1 continua a riservare sorprese. Tolto il dominio della McLaren, i valori nel resto della griglia sono elevati e bilanciati. Complice un ciclo tecnico ormai agli sgoccioli, abbiamo visto come un millesimo possa fare la differenza, portando volti nuovi a calcare il podio. Lo abbiamo visto in Canada con il primo podio di Andrea Kimi Antonelli, poi a Silverstone con Nico Hulkenberg – che ha atteso 239 Gran Premi per questo risultato – e ora anche con Isack Hadjar. Una convergenza che sta premiando, dunque, anche i team di centro classifica e, soprattutto, i giovani.

Tolto Hulkenberg, i rookie hanno dimostrato di meritarsi pienamente la chance di debuttare in massima categoria. Da Gabriel Bortoleto, che ha conquistato più volte la zona punti, a Oliver Bearman, che dalla pit-lane ha raggiunto le prime dieci posizioni in Olanda, passando per Liam Lawson, che sta ritrovando la fiducia persa ad inizio anno dopo la breve parentesi in Red Bull, fino ad Andrea Kimi Antonelli, che dopo la pole sprint a Miami e il podio in Canada sta affrontando una curva di apprendimento fatta di alti e bassi. Ma a sorprendere è stato soprattutto Isack Hadjar, che da inizio anno sta portando avanti prestazioni solide e costanti.

Dalle lacrime per il ritiro in Australia – al Gran Premio del suo debutto – e l’abbraccio con Anthony Hamilton sembra sia passata una vita. L’Isack Hadjar che passeggia oggi nel paddock è completamente diverso: sicuro delle sue performance e pronto a dimostrare che questo è solo l’inizio di una carriera lunga, vista la sua giovanissima età. Una sicurezza che lo ha portato fino al podio, il primo assoluto, a Zandvoort. In molti potrebbero pensare che quella terza posizione sia stata frutto di fatalità, ovvero del ritiro di Lando Norris che gli ha permesso di guadagnare una posizione. Ma per raggiungere quel risultato serviva essere al posto giusto al momento giusto, e lui ci è riuscito già al sabato. Durante le qualifiche, infatti, nonostante avesse saltato parte delle prime due sessioni di prove libere, il pilota della Visa Cash App RB ha messo insieme il giro perfetto che gli ha permesso di partire dalla quarta posizione.

Una seconda fila condivisa con colui che potrebbe diventare il suo futuro compagno di squadra, Max Verstappen. Hadjar sta facendo della costanza il suo punto di forza, ma anche la gestione del weekend ha impressionato. Nella gara olandese ha dovuto affrontare situazioni complesse: dalla pista scivolosa che ha messo in difficoltà anche piloti esperti come il suo idolo Lewis Hamilton, alle tre ripartenze dietro Safety Car, fino a difendersi da due piloti di alto livello come George Russell e Charles Leclerc. In pratica, quel podio se l’è meritato pienamente. Così come meriterebbe una promozione il prossimo anno, come ha ammesso anche Helmut Marko, lo stesso che davanti alle lacrime in Australia aveva commentato che la scena fosse “pietosa”. Sedici Gran Premi dopo, il consulente e responsabile del programma giovani della Red Bull si è dovuto ricredere. 

Ha dovuto lottare duramente per ottenerlo – ha dichiarato a Motorsport.com Helmut Marko riferendosi al podio – Ho visto Russell attaccarlo un paio di volte. E l'altro pilota era Leclerc. Hanno davvero rischiato, ma lui è rimasto calmo. Non ha sbagliato un solo passo. Quindi sì, è un buon momento”.

La domanda ora sorge spontanea: Isack Hadjar è pronto per una promozione in Red Bull nella prossima stagione? La scelta va ponderata, perché sebbene se la meriti e abbia convinto anche Dr. Marko, potrebbe comportare il rischio di bruciare – come già successo con Liam Lawson pochi mesi fa, o con Alex Albon e Pierre Gasly anni fa – una carriera appena iniziata. La motivazione è chiara: chiunque sia approdato a Milton Keynes è stato prontamente eclissato da Max Verstappen, compresi piloti di esperienza come Sergio Perez.

Ma Isack è diverso”, ha però replicato Helmut Marko. Secondo lui, il francese è pienamente in grado di gestire la pressione del secondo sedile in Red Bull. “Venerdì ha avuto problemi al motore. Ha saltato completamente una sessione e ha perso il 50% dell'altra. Ma non era preoccupato. Ha detto: 'Ho la velocità, mi qualificherò tra i primi 5'. E ha mantenuto la parola, risalendo in seconda fila”.

Tuttavia, la Red Bull non vuole prendere decisioni affrettate per il 2026. Fino a ottobre, ha rivelato Marko, difficilmente il team austriaco deciderà sulla line-up futura. Per il momento, Yuki Tsunoda è ancora in lizza per la conferma, ma il consulente è stato chiaro su ciò che si aspetta dal giapponese: “Coerenza e pura velocità”.

Anche se non ha raggiunto il Q3 – a parità di pacchetto con Max Verstappen, terzo in griglia – Tsunoda è riuscito a rientrare in zona punti, obiettivo sfiorato più volte ma mancato dalla gara di Imola in poi. “Questa volta è stato sfortunato con la Safety Car – ha osservato Marko – Ha cambiato le gomme e la Safety Car è entrata in pista due giri dopo, relegandolo in fondo al gruppo. Ma non ha commesso errori”. Lo stesso Tsunoda ha confermato di sentirsi sempre più a suo agio a bordo della RB21, ma si dovrà vedere più avanti cosa sarà in grado di fare e quali garanzie potrà offrire alla Red Bull.

Ricordiamo infatti che il giapponese ha avuto questa chance ad inizio anno, dopo il licenziamento di Liam Lawson dopo solo due appuntamenti, grazie anche all’influenza di Honda, che al termine della stagione cesserà di fornire power unit alla squadra di Laurent Mekies. Il prossimo anno, infatti, molte cose cambieranno: Red Bull debutterà come motorista insieme a Ford, mentre Honda si unirà ad Aston Martin. Bisognerà dunque capire come queste novità influenzeranno anche il futuro di Yuki Tsunoda, che potrebbe rischiare di restare senza sedile in Formula 1 per il 2026.

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