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Il sipario sul Gran Premio degli Stati Uniti in Texas, diciannovesimo appuntamento stagionale, è calato da poche ore. Ma una notizia è pronta a scuotere gli animi del paddock, che si ritroverà tra pochissimi giorni in Messico. Protagonista della vicenda è un pilota attualmente in griglia che, un anno fa, era vicinissimo al ritiro dalla Formula 1.
A svelare il retroscena è stato Felipe Drugovich, che, parlando ai microfoni del podcast brasiliano Na Ponta dos Dedos, ha raccontato di essere stato molto vicino, lo scorso anno, a debuttare come pilota ufficiale di Aston Martin. Solo qualche settimana fa, Drugovich è stato annunciato come nuovo pilota di Andretti in Formula E, ma prima ancora era riserva della squadra di Silverstone, seduto sulla “panchina verde bosco” in attesa di una chiamata che non si è mai concretizzata.
“Nel 2023 avevo rinnovato per due anni – spiega Drugovich parlando del contratto con l’Aston Martin F1 – non solo per avere una speranza, ma anche con conversazioni concrete con il team manager riguardo il mio possibile subentro nel 2024. E, poi, c’è anche stato un momento in cui altri piloti, forse, non avrebbero voluto continuare a correre in Formula 1. Comunque, se nel 2023 non era andata bene, a un certo punto è stato molto chiaro che forse sarebbe andata bene e ci sarebbe stata l’opportunità per diventare titolare nel 2024. Si stava presentando un’opportunità e quando mi hanno sottoposto un contratto da rinnovare per due anni allora mi sono detto: ‘Sono nel posto giusto, al momento giusto! Andiamo avanti’”.
E ci è andato vicinissimo: Lance Stroll, al termine della stagione 2023, stava concretamente valutando il ritiro, lasciando libero il sedile in Aston Martin, squadra il cui principale azionista è il padre Lawrence, che l'ha poi convinto a restare. “Sembrava davvero arrivato il momento giusto, l’esordio in F1 era molto più vicino di quanto tutti poteste pensare. Lance era molto vicino a non continuare nel 2024. Ma è andata così e non ho niente da dire, date le circostanze. Io non ho colpe, non c’entro niente e, se mi fossi trovato al posto loro, forse avrei agito allo stesso modo. Dal mio punto di vista è complicato, perché pensavo davvero che si stesse aprendo un’opportunità concreta. Mi hanno riproposto il contratto da rinnovare perché stava per succedere, e poi alla fine non è successo, e mi sono ritrovato bloccato in questa situazione. È quello che è, non c’è molto da piangere ora”.