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La seconda parte di stagione è ufficialmente iniziata lo scorso weekend a Zandvoort, dove a trionfare è stato Oscar Piastri. Autore del suo primo Grand Slam in carriera, il giovane australiano ha dominato il Gran Premio d’Olanda allungando a 34 i punti di vantaggio su Lando Norris. Un risultato che il pilota della McLaren ha gestito con qualità che – dopo Kimi Raikkonen – ricordano anche quelle di Michael Schumacher. Un paragone che Oscar ha ben apprezzato.
Il rientro dalla pausa estiva della Formula 1 non era iniziato al meglio per Piastri, che ha passato tutte e tre le sessioni di prove libere in Olanda alle spalle di un Lando Norris galvanizzato dai successi colti prima dello stop e dalla vittoria di forza dello scorso anno. Tuttavia, il prosieguo del weekend ha premiato l’australiano, che ha analizzato a fondo come il compagno di squadra affrontasse le tortuose curve sopraelevate di Zandvoort fino a cogliere, per soli 12 millesimi, la pole position.
Con una posizione di partenza così vantaggiosa, soprattutto su una pista come questa, dove sorpassare è pressoché impossibile, Piastri ha potuto gestire senza problemi la gara, passandola dal primo all’ultimo giro in testa, senza farsi intimorire dalle condizioni e dalle tre ripartenze dopo le Safety Car. Questo ha portato al suo primo Grand Slam in carriera, ma soprattutto a una prova di forza in ottica campionato.
Infatti, negli ultimi appuntamenti Piastri ha visto Lando Norris ricucire il distacco in classifica e tutto sembrava già scritto nella giornata di venerdì, con il britannico pronto a riprendersi la leadership persa a inizio anno. L’australiano, però, sotto lo sguardo attento del suo manager Mark Webber – che ha ora eguagliato in numero di vittorie in Formula 1 – ha lavorato di fino per mettere a punto ogni singolo aspetto.
Rispetto a Norris, Piastri ha sempre avuto un comportamento più calmo, quasi distaccato. Una “freddezza” che in molti hanno accostato a quella di Kimi Raikkonen. In realtà, per certi versi, Oscar ha più punti in comune con un altro campione del Circus: Michael Schumacher.
Di fronte a un paragone del genere, con un sette volte campione del mondo, in molti avrebbero avuto una reazione diversa rispetto a quella avuta da Piastri: sempre composto, leggero sorriso in volto e la consapevolezza di avere il suo destino completamente tra le sue mani. “Ogni volta che vieni menzionato nella stessa frase di Michael Schumacher, è una buona cosa”, ha risposto infatti con estrema tranquillità in conferenza stampa a Zandvoort. Ma la frase che ben fa capire quanto Oscar sia concentrato e determinato è questa: “Ho ancora molta strada da fare per essere considerato come qualcuno come lui, ma la prenderò”.
E questa strada l’ha imboccata con sicurezza a Zandvoort, con il trionfo davanti al popolo orange. Una vittoria che gli ha permesso di estendere il vantaggio su Lando Norris, confermando la leadership in campionato. Adesso sono 34 i punti che li separano, un distacco che è esponenzialmente aumentato con il ritiro del numero #4, che ha avuto un problema di affidabilità – la cui natura non è ancora nota alla McLaren – che l’ha costretto a piantare la sua vettura in pista a pochi giri dalla bandiera a scacchi.
Anche senza questo DNF, però, Norris avrebbe dovuto osservare da lontano la vittoria del compagno di squadra. Come dichiarato da lui stesso nel corso della gara nei team radio, mantenere il ritmo dell’australiano, a parità di macchina, era pressoché una missione impossibile e dunque uno scontro diretto, un corpo a corpo, non si sarebbe mai concretizzato, neanche se avesse portato a termine la corsa. Bisognerà, però, vedere come risponderà Norris.
Complice un calendario fittissimo, con 24 appuntamenti, la Formula 1 tornerà in pista già questo weekend e lo farà a Monza, dove lo scorso anno sono nate le prime vicissitudini in casa McLaren. Le famigerate “papaya rules”, nominate da Andrea Stella per mettere in primo piano l’obiettivo della squadra di portare a casa il titolo Costruttori, hanno infatti fatto il loro debutto al Gran Premio d’Italia 2024, quando Oscar Piastri non si è fatto problemi a sorpassare al via Lando Norris, che scattava dalla pole, bruciandogli ogni chance di vincere. Ogni punto racimolato era essenziale, visto che il britannico era in corsa contro Max Verstappen per il mondiale piloti.
In questo, però, la McLaren ha sempre voluto mantenere neutra la propria posizione. A conferma di ciò anche le parole del team principal a Zandvoort, dispiaciuto che un problema di affidabilità abbia spostato la lancetta della bilancia in favore di Piastri.
“No, non credo” ha però risposto Piastri quando gli è stato chiesto se con questo DNF di Norris la sua ascesa senza problemi verso il titolo diventasse ormai cosa certa. “Devo continuare a impegnarmi e cercare di vincere. Non direi che è un margine molto comodo, come abbiamo visto oggi, con un ritiro tutto può cambiare molto, molto velocemente, quindi a questo punto, fino alla fine dell'anno, non è un divario comodo”.
D’altro canto, il Lando Norris visto alla media pen dopo il duro colpo di Zandvoort, più che apparire sconfortato e conscio che la strada adesso diventa ancora più tortuosa, è sembrato motivato a rimettere insieme ogni pezzetto fino a raggiungere la perfezione. “L’unica cosa che posso fare ora è vincere ogni gara: sarà complicato, ma darò tutto”, sono state le sue parole. “Il distacco ora è quasi così grande che posso rilassarmi e giocarmela senza calcoli”.
Forse proprio questo, il non avere più il macigno di dover calcolare al centesimo il distacco ì da Piastri, potrebbe essere la reale svolta nella gestione del suo approccio ai weekend di gara. Non ci resta che attendere che Monza entri nel vivo per vedere se e come si infiammerà la lotta al titolo 2025 di Formula 1.