Formula 1: il bello e il brutto del GP del Bahrain 2017

Formula 1: il bello e il brutto del GP del Bahrain 2017
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Paolo Ciccarone
I top e i flop del Gran Premio del Bahrain 2017 secondo il nostro inviato a Sakhir, Paolo Ciccarone
16 aprile 2017

IL BELLO

Piloti. Vederli arrivare tutti in gruppo alla prima curva, a staccare "sotto" come se fossero soli, con una rapidità di reazione incredibile, fa paura. Dopo anni di corse è una sensazione davvero particolare per cui massimo rispetto per tutti. Anche e sopratutto per l'ultimo che in quanto tale vale mille volte chi legge e critica.

Ferrari. Perfetti, incredibili e sfrontati, vedi pit stop anticipato, la macchina da guerra di Maranello quando comincia a girare per bene diventa unica, si accende un interruttore che li porta a reagire in un certo modo. Non hanno perso l'abitudine a vincere, e lo stanno dimostrando.

Hamilton. Vederlo guidare è uno spettacolo unico, peccato che a volte faccia il furbo e ci rimetta, vedi con Ricciardo, anche se la penalità non avrebbe cambiato le cose, visto che la Mercedes è inferiore alla Ferrari sul passo gara. I 6,7 secondi di distacco su 310 km di corsa sono un secondo ogni 47 km percorsi...

Massa. Il "nonnetto" ci dà dentro e senza qualche casino con Verstappen avrebbe fatto di meglio, ma grazie a lui la Williams galleggia e poi si becca anche i complimenti di Bottas che ammette di aver imparato molto da lui.

Alonso. Lotta come un leone prima di arrendersi a 2 giri dalla fine e il bello è che lo faceva per la 13 posizione, praticamente ultimo, ma senza mollare mai. L'impressione è che Indianapolis rappresenti quella vacanza salutare per tenere la mente impegnata e non pensare ai casini della Honda...

IL BRUTTO

Bottas. Bellissima pole, giro stupendo, umiltà nel ringraziare anche Massa che gli ha insegnato i rudimenti del mestiere, poi in gara va in bambola, obbedisce agli ordini del team e si rassegna al terzo posto... Non è stato il momento migliore per andare alla Mercedes.

Stroll. Il ragazzino canadese ha tutti contro perché ha portato i soldi di papà e in gara, come in Cina appena lo vedono davanti gli vanno addosso. Poverino, non è colpa sua ma di sicuro sta pagando lo scotto e lo subisce a livello personale, non era abituato a farsi legnare così tanto da così tanti.

Honda. Più che arancione la macchina dovrebbero farla marrone, così confondono le acque. 5 motori andati in tre giorni (uno per Vandoorne prima ancora di partire) Alonso resiste fino a 2 giri dalla fine e a quanto pare non ne escono a breve.

Raikkonen. Dispiace che, con una Ferrari vincente, non sia lì vicino al compagno di squadra e si lamenti molti del bilanciamento della vettura, Kimi sta parlando tanto ora quanto è stato zitto per anni in macchina. Cambiamento di carattere? Nuova vita in vista?

Ericsson. Le prende da Giovinazzi, debuttante, e fa pensare. Arriva Werlhein e le busca di santa ragione pure da uno mezzo malandato. Dopo tre anni di F.1 c'è gente che si lamenta di Stroll e qua fa finta di niente?

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