Formula 1: il test Pirelli con la Ferrari posticipato per il Coronavirus

Pirelli e Ferrari hanno deciso di posticipare il test con le gomme da 18" per la stagione 2021 di Formula 1 in programma giovedì a Fiorano: si tratta di una scelta dovuta alle limitazioni imposte dalle due aziende per fronteggiare l'epidemia di Coronavirus attualmente in corso nel mondo. Si sarebbe trattato della seconda giornata di prove per gli pneumatici 2021: dopo i collaudi di Charles Leclerc a Jerez il mese scorso, si sarebbe lavorato sul bagnato. La Ferrari sarebbe stata l'unica scuderia a scendere in pista tra i test di Barcellona e le prove libere in Australia. 

«Per via di limitazioni imposte a livello aziendale dalla Scuderia Ferrari e da Pirelli in seguito all'insorgere dell'epidemia di Coronavirus nel mondo, il test delle gomme da 18" per il 2021 sul bagnato previsto per il 5 marzo a Fiorano è stato posticipato. Le prove saranno condotte a Fiorano il prima possibile», si legge sull'account Twitter di Pirelli. In totale, sono previsti 28 giorni di collaudi con le gomme che verranno impiegate nella prossima stagione di Formula 1.

Nel frattempo, gli organizzatori del GP del Bahrain stanno lavorando di concerto con le autorità sanitarie locali per garantire il regolare svolgimento della corsa a Sakhir. Autosport riporta che i team, i giornalisti e gli altri addetti ai lavori che si recheranno alla corsa sono stati contattati dall'organizzazione per sapere se nei 14 giorni precedenti all'arrivo in Bahrain avranno soggiornato o saranno transitati in nazioni considerate a rischio. 

Tra queste, c'è anche l'Italia, paese da cui provengono molti addetti ai lavori del Circus e in cui hanno sede Ferrari, Pirelli e AlphaTauri, la fu Toro Rosso. Alle persone contattate è stato anche chiesto se intendano fare scalo a Dubai per recarsi in Bahrain: non stupisce, visto che Emirates, una delle compagnie che offrono soluzioni di viaggio dall'Australia al Bahrain, fa tappa proprio a Dubai. Negli ultimi giorni, i collegamenti aerei tra il Bahrain e Dubai sono stati soggetti a limitazioni. 

Foto: Andrea Lorenzina e Stefano Arcari (PLAN image)